Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, ha fatto sapere che nel primo trimestre del 2025 il prezzo della bolletta dell’elettricità per il cliente tipo in regime di maggior tutela aumenterà del 18,2 per cento.
Il servizio di maggior tutela riguarda 3,4 milioni di clienti considerati “vulnerabili”, ovvero quelli con più di settantacinque anni di età, che ricevono bonus sociali o che hanno disabilità.
QUANTO AUMENTERÀ LA SPESA
Dal 1 gennaio 2025 il prezzo di riferimento dell’energia elettrica per il cliente tipo sarà di 31,28 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse.
Nonostante l’aumento, la spesa complessiva calcolata per il periodo che va dal 1 aprile 2024 al 31 marzo 2025 sarà di 523 euro, cioè più bassa del 2,1 per cento rispetto ai 534 euro del periodo precedente (dal 1 aprile 2023 al 31 marzo 2024).
LE CAUSE DELL’AUMENTO DELLE BOLLETTE
Secondo l’Arera, l’aumento dei prezzi delle bollette elettriche è legato al “perdurare delle tensioni geopolitiche in alcune aree strategiche” e al “rialzo stagionale dei prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica, correlato alle quotazioni del gas naturale in vista della stagione invernale”. Il gas naturale è la fonte energetica più utilizzata in Italia per generare elettricità, con una quota del 42 per cento nel 2023.
A livello delle singole componenti della bolletta, la voce che incide di più sui rialzi è quella dei costi di acquisto dell’energia elettrica (+16 per cento), seguita dai costi di dispacciamento (+2,4 per cento). Salgono del 2,5 per cento le spese di trasporto e di gestione dei contatori, compensate dal calo del 2,7 per cento degli oneri di sistema.
L’ANALISI DI FACILE.IT
Secondo uno studio di Facile.it, che ha analizzato l’andamento degli indici Psv (riferito al prezzo all’ingrosso del gas in Italia) e Pun (il prezzo unico nazionale dell’elettricità) tra dicembre 2023 e novembre 2024, nei prossimi dodici mesi il Pun crescerà del 30 per cento e il Psv del 28 per cento.
Il prezzo dell’elettricità alla borsa italiana passerà dunque da 0,11 euro al kilowattora a 0,14 euro; quello del gas arriverà invece a 0,48 euro al metro cubo, anziché 0,38 euro.
Stando alle stime di Facile.it, una famiglia tipo nel mercato libero pagherà 272 euro in più per le bollette di luce e gas: la spesa complessiva sarà di 2841 euro, rispetto agli attuali 2569 euro.
LA CRITICA DI BENEDETTINI
Simona Benedettini, esperta di mercati energetici, ha criticato l’impostazione della ricerca di Facile.it, che si basa sull’andamento di Psv e Pun e sulle previsioni dell’European Energy Exchange (Eex), la borsa europea dell’energia.
A Repubblica Benedettini ha detto che “l’Eex non è molto indicativo. Gli indici forward dei mercati power & gas italiani per il 2025 parlano di circa 12 centesimi/kWh per la luce e 47 centesimi/smc per il gas, in linea rispetto alla media del 2024″.
“Non creiamo infondati allarmismi sui rialzi dei prezzi di luce e gas per il 2025 e smettiamo di fare confronti metodologicamente non corretti tra prezzi di mercato libero e tutela”, ha aggiunto sul suo profilo LinkedIn.
IL CONTESTO INTERNAZIONALE
Nel suo comunicato, l’Arera riconduce gli aumenti delle bollette principalmente alle tensioni geopolitiche e alla stagionalità.
Da una parte, quindi, c’è la scadenza (il 31 dicembre) dell’accordo di transito del gas tra la Russia e l’Ucraina attraverso la rotta Urengoy-Pomary-Uzhgorod, molto rilevante per la Slovacchia, la Repubblica ceca e l’Austria. Attualmente l’Ucraina commercializza all’incirca 15 miliardi di metri cubi di gas russo all’anno.
Dall’altra parte ci sono le previsioni meteorologiche di un gennaio più freddo del solito nel Nord Europa, in Germania e in Francia – ma non in Italia, Spagna e Grecia, pare – che porterà a un aumento della domanda di gas per il riscaldamento; l’ondata di freddo potrebbe persistere anche a febbraio.
Peraltro, il calo della generazione eolica per via della mancanza di vento porterà a un maggiore ricorso al gas per la produzione di elettricità. Già oggi gli stoccaggi sono su livelli più bassi della media per questo periodo dell’anno, intorno al 75 per cento.