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Arcelor Mittal con Lucia Morselli fonde pure la libertà di pensiero?

Incredibile ma vero: Arcelor Mittal licenzia un dipendente dell'ex Ilva per un post su Facebook in cui consigliava di vedere la fiction "Svegliati amore mio". Il ministro del Lavoro, Orlando, chiede lumi al capo azienda Lucia Morselli

 

Licenziato per un post su Facebook.

È accaduto a Taranto, dove Riccardo Cristello, tecnico di controllo costi dello stabilimento siderurgico di Taranto di proprietà di ArcelorMittal, è stato licenziato, per “giusta causa” per un post condiviso sulla propria bacheca Facebook in cui, invitando a vedere la fiction Mediaset “Svegliati amore mio”, scriveva che lo stabilimento incriminato della fiction era quello dell’ex Ilva, ora di proprietà di ArcelorMittal.

Il governo chiede un chiarimento. Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, ha avuto un colloquio telefonico con l’amministratore delegato di Arcelor Mittal Italia, Lucia Morselli, cui ha chiesto alcuni chiarimenti in merito licenziamento dell’operaio nello stabilimento di Taranto – ha fatto sapere il dicastero retto dall’esponente Pd – L’amministratore delegato del gruppo si è impegnata a fornire i dettagli sulla vicenda”.

Ecco tutti i dettagli sulla vicenda.

IL POST DU CRISTELLO

In un post su Facebook Riccardo Cristello, 45 anni, in un lungo testo, proveniente da una sorta di catena social, invitava a vedere la miniserie di Mediaset, diretta da Ricky Tognazzi e Simona Izzo, “Svegliati amore mio”, in cui Sabrina Ferilli raccontava il dolore e la lotta di una mamma che scopre che la figlia è malata di leucemia a causa dell’alto inquinamento causato da una fabbrica siderurgica, la Ghisal.

Fabbrica, si legge nel post, che in realtà era l’ex Ilva di Taranto, ora ArcelorMittal. E Cristello scriveva: “Assassini, in nome del profitto la vita dei bambini di Taranto non conta”.

IL LICENZIAMENTO DECISO DA ARCELORMITTAL

Ma Cristello di quella fabbrica di Taranto è dipendente. Meglio, era. Il 45enne, infatti, dopo la sospensione, è stato licenziato “per giusta causa” a causa di quel post, condiviso su un profilo privato, condiviso con la moglie (cui appartengono anche i dati dello stesso profilo).

IL PENSIERO DI ARCELORMITTAL

Quel messaggio, scrive Repubblica, per l’azienda proprietaria dello stabilimento di Taranto esprimevano “contenuti denigratori e offensivi, nonché minacciosi nei confronti della dirigenza”. Da qui la giusta causa al licenziamento, secondo il gruppo che fa parte del colosso indiano dell’acciaio.

LA POSIZIONE DI CRISTELLO

Giusta causa che Riccardo Cristello non può e non vuole accettare. “Eravamo in casa io e mia moglie e ci è arrivato questo messaggio, come a centinaia di tarantini e lavoratori di Mittal. Quel profilo è chiuso, non è pubblico, ed è condiviso con mia moglie. Anzi, i dati sono i suoi, io lo uso raramente ed è in contatto con meno di 400 persone. Solo i miei amici possono vedere quello che pubblico. Abbiamo fatto un copia e incolla di questa lettera che chiedeva di vedere la fiction perché parlava del siderurgico, dei danni che ha provocato e delle soluzioni a questi danni. Il messaggio dava addosso a chi prima gestiva lo stabilimento in quel modo, non a Mittal. Lo abbiamo fatto così, di sera, seduti sul divano, senza pensare che potesse offendere l’immagine dell’azienda e provocare ciò che è successo. Non ci sono nomi, non c’è niente, è contro la siderurgia in generale, mi avrebbero dovuto denunciare tutti a questo punto”, ha spiegato Cristello in una intervista a Repubblica.

LO SCIOPERO DI USB

A non accettare il licenziamento per un post condiviso su un profilo privato è anche il sindacato Usb, che ha proclamato uno sciopero e un sit-in permanente davanti ai cancelli della fabbrica il 14 aprile.

“Così come aveva preannunciato, ArcelorMittal ha licenziato per quella che ritiene essere una “giusta causa”, uno dei due dipendenti che pochi giorni fa ha condiviso sul social lo screenshot con invito a vedere la fiction “Svegliati Amore Mio”. Non è altro che un gravissimo attacco alla democrazia ed in particolare alla libertà di espressione e opinione”, ha affermato il coordinatore provinciale dell’Usb, Francesco Rizzo, aggiungendo: “Questo è l’ennesimo schiaffo, come se non bastasse quanto fatto in precedenza. Stigmatizziamo tutto questo e preannunciamo una durissima mobilitazione. Forme e tempi verranno comunicati nelle prossime ore”.

L’INTERVENTO DI ORLANDO

Ad intervenire sulla questione anche il Ministro del Lavoro Andrea Orlando, che ha chiesto maggiori dettagli all’amministratore delegato Lucia Morselli su quanto accaduto.

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