Acea, Edison, Enel, Erg, Snam e non solo. Ecco i progetti per centrare gli obiettivi del Piano clima ed energia
Sul tavolo del ministro Luigi Di Maio è pronto un piano da 40 miliardi di euro in dieci anni per 50 progetti in grado di portare un taglio di 21 milioni di tonnellate di CO2
L’Italia riuscirà a raggiungere gli obiettivi messi nero su bianco nel Piano nazionale clima ed energia grazie a una serie di progetti che vanno dal Repowering degli impianti rinnovabili, al teleriscaldamento, fino alla fine dei sussidi alle fonti fossili. Rispondendo così anche ai rilievi mossi dalla Commissione europea sul piano italiano. Ma come?
UN PIANO DA 40 MILIARDI IN DIECI ANNI
Per riuscire a fare questo è pronto sul tavolo del ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, un piano da 40 miliardi di euro in dieci anni per 50 progetti che riguardano efficienza energetica, rinnovabili, mobilità sostenibile e decarbonizzazione, firmati da alcuni dei principali operatori italiani, da Enel a Snam, da Erg a Falck Renewables, Edison, Acea, etc.
I NUMERI E GLI OBIETTIVI
Tutti insieme, se realizzati, porterebbero a un taglio di 21 milioni di tonnellate di CO2, il 5% dei gas serra prodotti in un anno in Italia, e a un aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili per oltre 24,5 miliardi di kWh, il 25% di quella prodotta attualmente dagli impianti italiani.
CHI PARTECIPA AL PIANO
A mettere tutte insieme le proposte delle aziende italiane è stato Monitor Pec, l”osservatorio sul Piano Energia e clima promosso da Agici Finanza d`Impresa (società di ricerca e consulenza nei settori delle utilities, rinnovabili infrastrutture ed efficienza energetica), che per l’occasione ha schierato A2A, Abb, Acea, Anigas, Cesi, Edison, Elettricità Futura, Enel, Erg Renew, Falck Renewables, Hera Luce, Iren, Italtel, Montello, Motus-E, Ritegno, Seci Energia, Snam, Toyota Motor Italia e Utilitalia.
SI RISPONDE AI DUBBI DI BRUXELLES
Per ora i progetti sono stati presentati al sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico Davide Crippa ma tutte insieme sono in grado di rispondere ai dubbi europei sul piano italiano “promosso con riserva” da Bruxelles che ha chiesto al nostro paese un chiarimento sulla strategia riguardante le rinnovabili, quadro normativo, ruolo del gas nel mix energetico e sovvenzioni alle fonti fossili.
QUALI SONO I PROGETTI INTERESSATI
All’interno dei progetti rientrano “interventi di revamping, sia per i parchi eolici più vecchi, che sarebbero così in grado di triplicare la produzione a parità di suolo occupato, che per quelli idroelettrici e geotermici. Nell’elenco dei 50 progetti ci sono anche le nuove tecnologie per catturare il biometano dai rifiuti e immetterlo nella rete del gas, sistemi innovativi per il teleriscaldamento (fermo ora all’1,5%) ), riqualificazione dell’illuminazione pubblica, ricarica super veloce per i bus elettrici e l’elettrificazione dei porti per spegnere i motori alle navi e ai traghetti ormeggiati”, evidenzia Mf/Milano Finanza.
TISCAR: IL MUTAMENTO CLIMATICO “È LA PIÙ AMBIZIOSA SFIDA DEL SECOLO
Secondo Raffaele Tiscar, presidente del Monitor PEC, il mutamento climatico “è la più ambiziosa sfida del secolo all’economia industriale del terzo millennio, il superamento dei modelli di consumo è una cosa pacificamente accettata”. “Il PNIEC – ha proseguito – rappresenta lo sforzo di raccontare l’obiettivo che oltrepassa i bilanci di previsione e cerca di allineare strumenti e misure per il raggiungimento di un risultato. Per questo abbiamo deciso con il Monitor PEC e i nostri partner di raccogliere un insieme di proposte che testimoniano il grande potenziale di sviluppo e decarbonizzazione del nostro Paese.
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