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Perché l’accordo Ue-Usa sull’energia è irrealizzabile. Report Reuters

L'impegno dell'Unione europea ad aumentare massicciamente le importazioni di energia dagli Stati Uniti si scontra con la realtà dei fatti: la cifra concordata di 250 miliardi all'anno non è fattibile.

L’accordo quadro raggiunto con l’Unione Europea riecheggia fortemente il fallito accordo commerciale di Donald Trump con la Cina durante il suo primo mandato come presidente degli Stati Uniti. Ma più importante dell’aliquota del 15% è stato l’apparente impegno dell’UE ad aumentare massicciamente le importazioni di energia dagli Stati Uniti.

L’accordo prevede che l’UE importi dagli Stati Uniti energia, attualmente costituita principalmente da petrolio greggio e gas naturale liquefatto (GNL), per un valore di 250 miliardi di dollari all’anno per tre anni. Si tratta di un livello di importazioni irrealistico che l’UE non ha praticamente alcuna possibilità di raggiungere e che anche i produttori statunitensi avrebbero difficoltà a fornire – scrive Reuters.

Anche se l’UE riuscisse in qualche modo ad aumentare le importazioni di energia dagli Stati Uniti fino a raggiungere i 250 miliardi di dollari all’anno, ciò avrebbe un impatto devastante sui flussi energetici nel resto del mondo.

COSA DICONO I NUMERI SU PETROLIO, GNL E CARBONE METALLURGICO

I numeri dimostrano la portata della sfida.

Secondo i dati raccolti dagli analisti energetici di Kpler, nel 2024 i 28 membri dell’UE hanno importato 3,38 miliardi di barili di petrolio greggio via mare. Ipotizzando che il volume del 2025 rimanga invariato e che il prezzo pagato per barile sia in media di circa 70 dollari, ciò significa che l’UE pagherà circa 236,6 miliardi di dollari per il suo greggio.

Le importazioni dell’UE dagli Stati Uniti sono state pari a 573 milioni di barili nel 2024, che se replicate quest’anno avrebbero un valore di circa 40,1 miliardi di dollari.

Per quanto riguarda il GNL, nel 2024 l’UE ha importato 82,68 milioni di tonnellate metriche, che sarebbero costate circa 51,26 miliardi di dollari ipotizzando un prezzo medio di circa 12 dollari per milione di British thermal units (mmBtu).

Le importazioni di combustibile super raffreddato dagli Stati Uniti sono state pari a 35,13 milioni di tonnellate nel 2024, per un valore di circa 21,78 miliardi di dollari.
L’UE acquista anche carbone dagli Stati Uniti, la maggior parte del quale è carbone metallurgico di alto valore utilizzato per la produzione di acciaio.

Le importazioni totali di carbone metallurgico dell’UE nel 2024 sono state pari a 6,72 miliardi di dollari, ipotizzando un prezzo medio di 200 dollari per tonnellata, mentre quelle provenienti dagli Stati Uniti sono state valutate a 2,67 miliardi di dollari.

Sommando il valore delle importazioni dell’UE di petrolio greggio, GNL e carbone metallurgico dagli Stati Uniti, si ottiene un totale per il 2024 di circa 64,55 miliardi di dollari.

Si tratta di circa il 26% dei 250 miliardi di dollari che l’UE dovrebbe spendere ogni anno per l’energia statunitense in base all’accordo quadro.

Se l’UE aumentasse le importazioni di greggio, GNL e carbone metallurgico dagli Stati Uniti fino a 250 miliardi di dollari, queste rappresenterebbero l’85% della sua spesa totale per tali materie prime energetiche.

QUANTA ENERGIA ESPORTANO GLI STATI UNITI

Secondo Kpler, nel 2024 gli Stati Uniti hanno esportato 1,45 miliardi di barili di greggio, per un valore di 101,5 miliardi di dollari al prezzo di 70 dollari al barile.

Le spedizioni statunitensi di GNL sono state pari a 87,05 milioni di tonnellate nel 2024, per un valore di circa 54 miliardi di dollari a un prezzo medio di 12 dollari per mmBtu.

Gli Stati Uniti hanno esportato 51,53 milioni di tonnellate di carbone metallurgico nel 2024, per un valore di 10,3 miliardi di dollari a un prezzo medio di 200 dollari a tonnellata.

(Estratto dalla rassegna stampa di eprcomunicazione)

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