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Waymo Guida Autonoma Google

Google vs Uber: ride sharing con l’auto a guida autonoma Waymo

Le auto a guida autonoma di Waymo potrebbero presto esser impiegate per un servizio di ride sharing. Google sfida Uber e Lyft   Le auto a guida autonoma di Google hanno percorso migliaia di chilometri, ma neppure un metro è stato ancora fatto a scopi commerciali. Solo test, prove e dimostrazioni. Ma qualcosa potrebbe presto…

Le auto a guida autonoma di Waymo potrebbero presto esser impiegate per un servizio di ride sharing. Google sfida Uber e Lyft

 

Le auto a guida autonoma di Google hanno percorso migliaia di chilometri, ma neppure un metro è stato ancora fatto a scopi commerciali. Solo test, prove e dimostrazioni. Ma qualcosa potrebbe presto cambiare. Waymo potrebbe presto mettere a disposizione la propria tecnologia per le case automobilistiche che vorrebbero lanciarsi nel settore. E non solo: il gigante della Silicon Valley si mormora che potrebbe anche lanciare un servizio di ride sharing e fare concorrenza a Uber e Lyft.

Finalmente, dopo anni di studi e ricerche, Google, tramite la sua controllata Waymo, è pronta a trarre profitto dal suo lavoro. Come raccomnta The Verge, la casa di Mountain View avrebbe inoltrato una richiesta all’USPTO (United States Patent and Trademark Office) per la registrazione di un brevetto per un sistema da equipaggiare sulle driverless car Waymo che dovrebbe permettere all’auto di muoversi autonomamente in città.

waymoIn particolare, la documentazione fa riferimento ad una tecnologia che permette all’auto di scegliere la strada migliore da seguire per raggiungere il punto di raccolta e quello di destinazione. Il sistema ha lo scopo di migliorare la disponibilità, la sicurezza e l’utilità dei servizi di guida autonoma”. Tutto fa pensare, dunque, che Google stia per lanciare un servizio destinato al trasporto pubblico, per dare passaggi agli utenti che lo richiedono. Un servizio alla Uber, completamente a guida autonoma.

Ma, come scrive The Verge, le auto a guida autonoma, in assenza di conducente, non possono certo percorrere tutti i tragitti (almeno per ora). Un un sistema centralizzato riceverà le richieste degli utenti, tra cui la posizione dove l’auto deve recarsi per prendere il passeggero, verificherà se il tragitto da compiere è del tutto sicuro per la modalità self-driving, suggerirà eventualmente un punto di partenza o di arrivo diverso, e sceglierà il percorso migliore da intraprendere.

Anche Uber, però, sembra essersi già lanciata nel mercato del ride sharing a guida autonoma. La società di San Francisco, infatti, ha portato su strada delle vetture a guida autonoma a marchio Volvo sia a Pittsburgh che in Arizona: sulle vetture è comunque sempre presente il conducente.

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