Skip to content

Zes

Zes unica, ecco come Fitto ha messo in riga Ruffini (Agenzia Entrate)

Tutti gli effetti della mossa del ministro Fitto sulla gestione delle agevolazioni alle regioni del Sud (nota come Zes unica). Il punto di Liturri.

La contesa al calor bianco tra il ministro Raffaele Fitto e l’Agenzia delle Entrate guidata da Ernesto Ruffini sulla gestione delle agevolazioni alle regioni del Sud (nota come Zes unica) non poteva restare a lungo sulla graticola. Uno dei due doveva capitolare. E ieri è arrivato il blitz del ministro pugliese a chiudere la vicenda, almeno per ora.

Con un’azione a tenaglia, da un lato ha raddoppiato le risorse a disposizione da 1,6 a 3,2 miliardi, cifra nettamente superiore a quella delle precedenti dotazioni annuali del suo predecessore “bonus sud”. Dall’altro ha messo una consistente ipoteca su altri 4,2 miliardi dei fondi di coesione. Infine, ha “definitivamente superato” il precedente provvedimento di Ruffini, che rimandava a marzo 2025 il momento in cui le imprese avrebbero conosciuto la percentuale di agevolazione spettante.

Ora a Ruffini è stato “ordinato” di chiudere la partita entro il 12 dicembre con apposito provvedimento e sarà quella l’unica percentuale di agevolazione che conterà per le imprese. Soluzione di semplice buon senso, se solo si pone attenzione al fatto che la data ultima per l’effettuazione degli investimenti è quella del prossimo 15 novembre. A quel punto, sarebbe stato inutile attendere oltre. Entro il 2 dicembre le imprese dovranno comunicare l’investimento effettivamente eseguito e gli uomini di Ruffini si faranno bastare 10 giorni per chiudere i conti e comunicare l’esito alle imprese. Nell’era dell’intelligenza artificiale, nulla di trascendentale.

Comprenderemo così quanta parte dei 9,4 miliardi di credito di imposta prenotati si saranno tradotti in investimenti effettivamente eseguiti. Dato che potrebbe riservare molte sorprese, perché il 15 novembre è praticamente domani e il concetto di “momento dell’effettuazione dell’investimento” è inequivocabile (art. 109 TUIR). Ricordiamo che, se le risorse fossero sufficienti, una piccola impresa del sud riceverebbe un credito d’imposta pari al 60% dell’investimento eseguito.

Percentuale record, da cui Fitto non intende retrocedere. Scopriremo presto quante delle 16.000 dichiarazioni preventive inviate a luglio non erano altro che un cappello messo sulla sedia da chi non aveva i soldi per permettersi il biglietto dello spettacolo.

Torna su