skip to Main Content

Banca D'Italia

Visco di Bankitalia scodella sul governo i costi dello spread per i conti statali

Che cosa ha detto il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, alla 94esima giornata del Risparmio sullo spread, mentre l'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo e il ministro dell'Economia...

“È difficile immaginare che una riduzione della ricchezza delle famiglie, maggiori difficoltà per le imprese di accedere al credito e di investire, una minore capacita’ di intervento del settore pubblico non abbiano conseguenze di rilievo per l’attività economica”. È quanto ha affermato il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco alla 94esima giornata del Risparmio analizzando “la valutazione dell’impatto complessivo sull’economia dell’aumento del rischio sovrano”.

I COSTI DELLO SPREAD PER I CONTI PUBBLICI

Visco ha poi stimato l’impatto dello spread sulla finanza pubblica se il differenziale non flettesse: “Il rialzo dei tassi di interesse sui titoli di Stato si riflette negativamente anche sul bilancio pubblico. Qualora non venisse riassorbito, l’incremento fin qui registrato provocherebbe, già dal prossimo anno, maggiori spese per interessi per circa 0,3 punti percentuali del prodotto (oltre 5 miliardi). L’aggravio salirebbe a mezzo punto nel 2020 e a 0,7 punti nel 2021. Ciò accrescerebbe l’avanzo primario necessario anche solo a stabilizzare il rapporto tra il debito pubblico e il prodotto interno lordo”.

LE CAUSE DELLO SPREAD

“All’ampliamento del premio di rischio sui titoli di Stato ha contribuito l’incertezza sull’orientamento delle politiche di bilancio e strutturali e sull’evoluzione dei rapporti con le istituzioni europee”, ha detto il governatore di Bankitalia Ignazio Visco alla Giornata del risparmio, spiegando che “sono riemersi i timori degli investitori nazionali ed esteri per la dinamica del debito pubblico e per il rischio di una sua ridenominazione”.

LE PAROLE DI MESSINA

Diversa l’impostazione complessiva dei banchieri: “Non siamo preoccupati per lo spread perché i fondamentali del Paese sono forti”, ha detto Carlo Messina di Intesa San Paolo a margine della Giornata mondiale del risparmio. “I fondamentali del Paese sono solidi – ha sottolineato – ma indubbiamente c’è un problema di crescita e la crescita va affrontata con investimenti, con l’accelerazione di progetti in corso, senza dimenticare chi è povero in questo Paese: la povertà è una priorità assoluta che deve essere affrontata e risolta”. Per Messina “il progetto più importante che deve essere affrontato è tagliare il debito. È indispensabile usare gli immobili pubblici che sono nelle mani dello Stato per collocarli su dei fondi immobiliari dei cittadini, valorizzando e utilizzando i risparmi per tagliare il debito. Fino a quando non faremo questo – ha aggiunto – sarà difficile tagliare il vero gap dello spread che non è quello finanziario ma quello degli investimenti. Abbiamo 150 miliardi di gap di investimenti e l’unico modo per colmarlo è ridurre il debito”.

LA RASSICURAZIONI DI TRIA

Lo spread, il differenziale di rendimento Italia-Germania, “non è giustificato” se si guarda ai fondamentali dell’economia italiana. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, durante il suo intervento alla Giornata mondiale del risparmio, aggiungendo che lo spread mette sotto pressione le banche, nonostante il sistema sia solido e vi sia stata un’importante riduzione delle sofferenze.

Back To Top