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Unipol, ecco mire e bordate di Cimbri su Bper e Mps

Che cosa ha detto anche tra le righe il numero uno di Unipol, Carlo Cimbri, su Bper, Mps e non solo

 

Unipol scalpita su Bper (sbuffado un po’ per le performance della banca modenese) e frena su Mps.

E’ questo il senso delle dichiarazioni di ieri del numero uno del gruppo Unipol, Carlo Cimbri.

Il gruppo assicurativo, che presto salirà al 20% di Bper, ha deciso di voler contare sempre di più e dunque preannuncia di volere un posto nel consiglio di amministrazione della banca guidata da Alessandro Vandelli.

Ma attenzione, dice Cimbri, Bper stia alla larga dal Monte dei Paschi di Siena.

Ecco tutti i dettagli su parole, annunci e stilettate del presidente di Unipol.

Il messaggio emerso ieri a Bologna è chiaro: Unipol salirà al 20% di Bper e in prospettiva si ritaglierà un ruolo nel consiglio di amministrazione della banca.

CHE COSA HA DETTO CIMBRI DI UNIPOL SU BPER E NON SOLO

In vista della presentazione del nuovo piano industriale del gruppo, che verrà annunciato il prossimo 10 maggio, all’assemblea UnipolSai riunita ieri che ha approvato il bilancio 2018 e confermato l’assetto di vertice, ha tenuto banco nelle discussioni l’investimento nell’istituto di credito modenese. Investimento che al momento, sul piano finanziario, come ha sottolineato il group ceo di Unipol non sta dando i risultati sperati ma che in prospettiva «farà bene, anzi meglio», anche se il manager non ritiene che le dimensioni della banca siano tali da poter mettere in agenda una maxi aggregazione con Mps.

QUANTO HA SPESO UNIPOL PER BPER

La partecipazione in Bper, ha sottolineato Cimbri, «ha richiesto un investimento di 236 milioni, sulla quale a fine 2018 scontavamo una minusvalenza di 76 milioni. Da inizio anno il titolo è salito e quindi il valore della minusvalenza probabilmente si è ridotto, ma è naturale che non siamo soddisfatti». In prospettiva, però, «siamo confidenti che farà meglio».

ECCO PERCHE’ UNIPOL VUOLE CONTARE NEL BOARD BPER

E si apriranno presto anche delle riflessioni sull’opportunità di fare ingresso nel board dell’istituto. Come dire: vogliamo contare sempre di più per incidere nelle scelte della banca modenese. «Un anno fa, in sede di rinnovo del consiglio della banca, abbiamo scelto di restare fuori dal cda, anche perché avevamo già in animo di valutare l’operazione Unipol Banca e volevamo poter affrontare la discussione senza timori di potenziali conflitti di interesse. Quando questa fase si chiuderà formalmente con l’arrivo delle necessarie autorizzazioni, si aprirà quindi un nuovo fronte che ci vedrà azionisti rilevanti, è il nostro principale partner e una riflessione sulla governance della banca andrà fatta. Vi è un oggettivo mutamento degli assetti azionari, alla luce anche della prossima ascesa nel capitale della Fondazione Banco di Sardegna, che dovrà essere considerato».

DOSSIER MPS PER BPER? NO GRAZIE

Cimbri ha anche parlato dei consolidamenti bancari, ma ha escluso il dossier Mps per Bper. Ecco le sue parole: “In generale ho sempre detto di ritenere necessario un consolidamento del settore bancario. Non ho, per giunta, alcuna preclusione sulle opportunità di crescita. Tuttavia, se si deve valutare la fattibilità delle cose, contano i numeri. E i numeri di Mps possono interessare a Bper? A me pare che il Monte abbia una dimensione un po’ fuori dalla portata e dalle possibilità di aggregazione di Bper: per masse, per numero di dipendenti e in più per la presenza di un soggetto atipico come azionista, che è lo Stato. Ha una serie di oggettive particolarità; poi c’è un management in Bper che gode della nostra fiducia e quindi nel nostro ruolo di azionisti valuteremo ogni cosa, purché faccia crescere la banca e abbia una taglia gestibile”.

Gli ordini di Unipol a Vandelli sono chiari.

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