Ieri Unicredit ha presentato in Consob la bozza del prospetto che conferma in toto i termini contenuti nel “Documento 102”: per ogni 1.000 azioni Bpm portate in adesione all’offerta saranno dunque offerte in concambio 175 azioni ordinarie UniCredit di nuova emissione, per una valorizzazione delle azioni Bpm pari a 6,65 euro.
CHE COSA HA DETTO ORCEL SULL’OPS DI UNICREDIT SU BANCO BPM
«Riteniamo che la nostra offerta agli azionisti di Bpm sia congrua – aggiunge Orcel – in quanto portante un premio pari a circa il 15-20%» pre-offerta su Anima e influenzato «da ulteriori speculazioni riguardo a possibili operazioni di M&A».
AZIONI BANCO BPM SCAMBIATE A PREMIO
Orcel sottolinea che le azioni di Banco Bpm «vengono scambiate con un premio di circa il 31% rispetto al consensus P/E 2025 di UniCredit e con un premio di circa il 44% su base consensus P/E 2026» nonostante «la nostra convinzione che UniCredit abbia una resilienza e diversificazione di gran lunga superiore in vista di un anno sfidante e un total distribution yield due volte superiore».
I MESSAGGI DI ORCEL AL MERCATO
Il numero uno di Unicredit manda anche un doppio messaggio al mercato: l’Ops non si tocca: «Data la solidità del nostro approccio ed il premio proposto e assumendo un contesto che rimanga invariato rispetto a quello esistente al momento dell’annuncio della nostra offerta, procediamo quindi alle condizioni proposte».
ORCEL LASCIA UNA PORTA APERTA?
Comunque, «allo stesso tempo, siamo in continua discussione con tutti gli stakeholder», aggiunge il capo azienda di Unicredit. Parole che lasciano spazio a un’interpretazione: tenere aperta la porta all’ipotesi di un ritocco dell’offerta.
IL COMMENTO DEL SOLE 24 ORE
“Un messaggio coerente del resto – rimarca il Sole 24 ore – con quanto indicato dal ceo nei giorni scorsi, quando aveva fatto capire che servirà esaminare i risultati di fine anno di Banco Bpm nonché l’esito della due diligence della Bce riguardo all’effettivo riconoscimento dei benefici del Danish Compromise per ragionare su un rilancio sul prezzo d’Ops: «Se sarà possibile fare meglio lo valuteremo», aveva detto Orcel”.
LE STRADE DI BANCO BPM DOPO L’OPS DI UNICREDIT
Ma che cosa farà adesso Banco Bpm? “Le opzioni teoriche sono due – secondo il quotidiano Repubblica – o una fusione con Mps, con la sponda del governo e magari del socio francese Crédit Agricole (salito al 15,1%); ovvero inglobare Anima Sgr – ma servirà forse un rilancio perché quota già oltre il prezzo d’Opa del 6 novembre – e alzare la remunerazione ai soci perché snobbino Unicredit”.
COSA FARA’ CASTAGNA DI BANCO BPM?
Più articolata l’analisi del Sole 24 ore, che vede in maniera problematica il percorso di Castagna anti Orcel: “Tra le opzioni c’è anzitutto un percorso su base stand alone ma con l’obiettivo di alzare il più possibile il livello di remunerazione per gli azionisti. Possibile che in questo quadro la banca valuti un aggiornamento del piano industriale, tema questo su cui la banca non commenta. Non banale, invece, azionare le leve di operazioni straordinarie: per alzare il prezzo dell’Opa su Anima o per distribuire un dividendo straordinario – a meno di diverse interpretazioni sulla Passivity rule – servirebbe infatti un passaggio in assemblea straordinaria. Una mossa che però si tradurrebbe in un vero e proprio test sull’operazione UniCredit, e tale da aprire subito una contesa con piazza Gae Aulenti e una conta delle forze in campo sul fronte dei grandi azionisti di Bpm. A partire da quel Credit Agricole, oggi socio al 15% di piazza Meda ma con ambizioni di salire al 20%, per arrivare alla Casse alle Fondazioni”.
SCENARIO (FANTABANCARIO) DI UNA OPA DI BANCO BPM SU MPS
Ancora più irto il cammino verso Siena, per una fusione con Mps (vagheggiata in ambienti della maggioranza di governo, specie leghisti): viste le maglie strette della passivity rule: “E’ evidente – scrive il quotidiano economico-finanziario – che i tempi per un’eventuale Opa dovrebbero essere piuttosto rapidi: al più tardi Bpm dovrebbe raggiungere una quadra con i propri grandi azionisti nel corso delle prossime settimane, così da poter presentare l’opzione in un’assemblea straordinaria prima dell’assemblea di aprile con cui Unicredit dovrà approvare l’aumento finalizzato a scambiare le nuove azioni con quelle di Bpm”.