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Unicredit, cosa dice e cosa non dice Orcel su conti, Ops e Commerzbank

Le lettere di Orcel e Padoan agli azionisti di Unicredit. Frasi, numeri, silenzi e curiosità

Cari azionisti di Unicredit, vi scriviamo. E’ quello che hanno fatto l’amministratore delegato Andrea Orcel e il presidente Pier Carlo Padoan a meno di una settimana dall’annuncio dell’anticipo dell’assemblea dal 10 aprile al 27 marzo, il vertice di Unicredit scrive ai soci.

La lettera del ceo Andrea Orcel e quella del presidente Pier Carlo Padoan sono contenute nella documentazione, con la relazione finanziaria 2024, depositata in vista della prossima assemblea, quella che sarà chiamata anche per esprimersi sull’Offerta pubblica di scambio sul Banco Bpm.

Ecco che cosa emerge dalle missive.

COSA SCRIVONO ORCEL E PADOAN SUL FUTURO DI UNICREDIT SENZA CITARE BANCO BPM E COMMERZBANK

Unicredit è «la Banca per il futuro dell’Europa», esordisce Orcel. Nessun riferimento diretto all’ops su Piazza Meda o agli acquisti su Commerz, ma è chiaro che la grande scala europea a cui fa riferimento il ceo passa anche attraverso queste due operazioni, nota oggi il Corriere della sera. «Unicredit – aggiunge Orcel — sta offrendo l’esempio di leadership di cui l’Europa ha bisogno», ovviamente senza dilungarsi sugli ostacoli politici emersi in Germania a difesa dell’istituto di credito per non parlare delle mosse all’insegna dell’arrocco dei vertici della medesima banca teutonica. Comunque già ora, secondo il presidente Padoan, «Unicredit continua a dimostrarsi un valido esempio di azienda europea, la tipologia di banca di cui ha bisogno il nostro continente, come anche evidenziato dai rapporti di Mario Draghi ed Enrico Letta», tanto caro all’ex pd Padoan.

DOSSIER OPS SU BANCO BPM

A due giorni dall’assemblea di Banco Bpm — che venerdì sarà chiamata a sua volta a votare il rilancio da 6,2 a 7 euro dell’Offerta pubblica di acquisto sull’asset manager Anima holding — i membri del consiglio di Unicredit ribadiscono che il concambio sul Banco è congruo e il valore degli attivi di Piazza Meda riflette appieno quell’offerta. Quindi, anche questa volta, Unicredit fa intendere di non voler rilanciare sul Banco, anche se analisti e azionisti dell’istituto guidato da Giuseppe Castagna se lo aspettano.

LE RELAZIONI SULL’OPS

Sono tre le relazioni relative all’aumento al servizio dell’Ops da sottoporre all’assemblea Unicredit del 27 marzo. Una è degli amministratori che spiegano come sono arrivati a determinare il concambio. Un’altra arriva da Kpmg: attesta che i metodi di calcolo adottati sono «oggettivi, ragionevoli e applicati correttamente». L’ultima è la perizia di EY sull’aumento. Tutto concorda secondo questi esperti.

LE REMUNERAZIONI DI ORCEL E DEI MANAGER UNICREDIT

Tra le altre relazioni, c’è anche quella sulla politica retributiva di Orcel e di circa 850 manager. Per il 2024 il ceo avrà una retribuzione lorda pari a 13 milioni contro i 10,8 del ‘23: 3,6 milioni rappresentano la componente fissa, 7,2 milioni quella variabile, immutata rispetto a un anno fa. Si aggiungono 2,2 milioni in azioni una tantum che vanno a integrare la parte variabile. Così come il valore complessivo del compenso aggiuntivo in azioni per gli altri 850 manager è di circa 40 milioni. Poiché i risultati della banca anche nel 2024 hanno ampiamente superato gli obiettivi, il cda ha applicato una decisione presa nel ‘24 prevedendo un’assegnazione di azioni ulteriori. E dal 2025, per rafforzare la componente variabile, ci sarà un ritocco dei parametri in caso di superamento di target sfidanti per un numero più ristretto di manager, sottolinea il Corriere della sera. Il ceo ha richiamato i dati dell’anno appena comunicati. «I risultati del 2024 sono stati tra i migliori della storia di Unicredit, con l’ultimo trimestre che segna il sedicesimo consecutivo di crescita redditizia – scrive Orcel -. Nonostante il capitale in eccesso che continuiamo ad accumulare, il nostro Rote (il ritorno per l’investitore, ndr) ha raggiunto il 17,7%, posizionandosi tra i migliori del settore».

I DIVIDENDI SBANDIERATI E IL CASO RUSSIA

Unicredit è la Banca più «shareholder-friendly» in Europa e il punto di arrivo di Orcel è la remunerazione del capitale per gli azionisti. «Negli ultimi quattro anni, abbiamo generato un total shareholder return (distribuzione dell’utile e rendimento del titolo, ndr) per gli azionisti pari al 513%», superando i nostri competitor europei di quattro volte, con distribuzioni cumulative totali per più di 26 miliardi, oltre 1,5 volte la nostra capitalizzazione». E adesso nel nuovo piano la banca punta a distribuire 30 miliardi Quanto alla Russia (dossier sul quale il numero uno di Banco Bpm ha sparso dubbi e rilievi), la relazione di bilancio conferma il graduale disimpegno da quel mercato dove Unicredit ha accantonato 500 milioni a copertura totale delle cause in corso.

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