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Unicredit

Tutti i conti di Unicredit

Che cosa emerge dal bilancio 2023 di Unicredit.

Utile record di 8,6 miliardi per Unicredit nel 2023, ovvero oltre il 50% in più rispetto all’anno precedente. L’utile contabile è salito invece a 9,5 miliardi (+47,2%). Numeri significativi che hanno superato anche le attese degli analisti, che puntavano a 7,9 miliardi, e la guidance che prevedeva invece 7,25 miliardi. “Il quarto trimestre è stato il dodicesimo consecutivo di una crescita di qualità e redditizia, prova incontestabile della nostra strategia unica e vincente” ha commentato, ampiamente soddisfatto, l’amministratore delegato Andrea Orcel.

I NUMERI 2023 DI UNICREDIT

Andando a leggere i conti del 2023 emerge che i ricavi totali sono stati pari a 23,8 miliardi con margine di interesse di 14 miliardi e commissioni resilienti per 7,5 miliardi. Il Cet1 ratio è salito al 15,89%, +100 punti base, nonostante – si evidenzia nella nota – sia stato deciso di distribuire il 100% dell’utile netto a valere sul 2023.

Per quanto riguarda l’ultimo trimestre dello scorso anno, l’utile netto contabile è stato pari a 2,8 miliardi (+14,1%) con ricavi netti pari a 5,7 miliardi (3,6 miliardi di margine di interesse) e rettifiche su crediti per 300 milioni (-43,2% su base annua). In calo le commissioni a 1,8 miliardi (-0,6% su anno), soprattutto a causa “dell’impatto delle riduzioni delle commissioni sui conti correnti in Italia e dei maggiori costi di cartolarizzazione”. Al netto di queste componenti, si legge ancora nella nota che accompagna i conti, le commissioni sono cresciute del 3,5% a livello tendenziale. Segno più per i costi operativi, a 2,5 miliardi (+6,9% su trimestre e +0,8% su anno), sui quali ha influito l’aggiustamento dei salari legato al rinnovo del contratto nazionale dei bancari. Allargando lo sguardo all’intero 2023, invece, i costi totali sono diminuiti dell’1% rispetto al 2022 arrivando a 9,5 miliardi.

LA DISTRIBUZIONE DELLE CEDOLE

Come accennato, buone notizie per gli azionisti nelle cui tasche affluiranno 8,6 miliardi a valere sul 2023 nella forma di riacquisti di azioni proprie per 5,6 miliardi e di un dividendo per 3 miliardi. Ovviamente si attende il via libera in tal senso da parte delle autorità di vigilanza si avrà un payout totale del 100% a valere sull’utile netto del 2023. Il gruppo ha comunque già iniziato la distribuzione delle cedole anticipando una prima tranche del riacquisto di azioni proprie per 2,5 miliardi ad ottobre scorso ed eseguita per 1,4 miliardi entro la fine dell’anno solare 2023.

Per quanto riguarda il futuro, Unicredit ha introdotto un acconto dividendo e riacquisto azioni proprie per una distribuzione di circa 10 miliardi nell’anno solare 2024 (dei quali circa 7,2 miliardi relativi alla parte residua della distribuzione a valere sul 2023 e circa 3 miliardi relativi all’acconto della distribuzione a valere sul 2024). Nella nota si specifica che la politica di distribuzione ordinaria del gruppo a partire dal 2024 introdurrà un payout di almeno il 90% dell’utile netto così che l’accantonamento del dividendo aumenterà al 40% dell’utile netto (rispetto al payout al 35% sul 2023), con la parte restante che avverrà sotto forma di riacquisti di azioni proprie.

GLI OBIETTIVI PER IL 2024

Per l’anno in corso Unicredit prevede un utile netto sostanzialmente in linea con il 2023 e un RoTE a circa 16,5% “a riprova – si sottolinea nella nota – della nostra capacità di proteggere la redditività in ogni fase del ciclo economico”.

LE PAROLE DI ORCEL

Nella nota sui conti il ceo di Unicredit ha sottolineato: “Intendiamo distribuire agli azionisti un totale di 8,6 miliardi per il 2023, o il 100% dell’utile netto, in attesa delle approvazioni, in rialzo di 3,35 miliardi rispetto allo scorso anno, aumentando al contempo il nostro CET1 ratio di circa 100 punti base al 15,9%”. Orcel ha ricordato che “dal 2021 abbiamo restituito 17,6 miliardi ai nostri azionisti, grazie ad una generazione organica di capitale estremamente solida e con la sostenibilità dei nostri rendimenti assicurata dal nostro momentum strategico e dal significativo capitale in eccesso”. E ancora: Stiamo facendo passi da gigante nell’ambito del nostro programma di sostenibilità, e stiamo generando un significativo impatto positivo sulle nostre comunità. Sono estremamente orgoglioso dei nostri dipendenti per il loro impegno e per il loro entusiasmo. Abbiamo costruito delle solide fondamenta e mentre entriamo nella prossima fase della crescita di Unicredit, so che continueremo ad evolverci e a raggiungere l’eccellenza per tutti i nostri stakeholders”.

Intervistato da Class Cnbc, Orcel ha poi affermato che – in merito all’esposizione verso la Russia – “la nostra politica non cambia, continuiamo a ridurre”. Nelle slide per gli analisti, riferisce Askanews, si evidenzia che a fine 2023 l’esposizione cross nei confronti di Mosca è “praticamente pari a zero, ridotta rispetto a marzo 2022, del 90%, a costi minimi, ovvero di circa 5,5 miliardi”. Sempre parlando a Class Cnbc, Orcel ha chiarito che “in ognuno dei mercati, l’Italia non è una eccezione, guardiamo a tutte le opportunità e vediamo quelle che sono coerenti con la nostra strategia. Ce ne sono varie in Italia. Detto questo non abbiamo trovato i valori o le condizioni generali per fare un’operazione nelle nostre metriche e quindi non ci siamo mossi” ma “nel futuro si vedrà”.

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