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Tutti i piani di Bper

Che cosa prevede il piano industriale di Bper e che cosa è successo in Borsa al titolo del gruppo bancario. Fatti, numeri e scenari

Il piano di Bper non suscita entusiasmi stamatina a Piazza Affari: Bper cede il 5,72% – alle ore 10 – dopo la diffusione del piano al 2025.

Ma che cosa prevede il piano del gruppo bancario?

TUTTI I NUMERI DEL PIANO BPER

Il piano industriale di Bper 2022-2025 prevede di realizzare un milione utile netto di 800 milioni a fine piano, con un ritorno sul capitale tangibile (rote) superiore al 10% e un payout ratio (percentuale di utile destinato a cedola) del 50% nel 2025. Prevista nel corso del quadriennio la distribuzione di dividendi per almeno un miliardo di euro e il mantenimento di “un’elevata solidità patrimoniale”, attraverso un indice Cet1 completamente phased superiore al 13%. Il percorso di riduzione degli npl verrà accelerato con un mix di azioni industriali e cessioni, con l’obiettivo di arrivare a fine piano con crediti deteriorati lordi al 3,6%.

COME ANDRANNO GLI UTILI DI BPER

Il piano industriale di Bper 2022-2025 prevede di realizzare un milione utile netto di 800 milioni a fine piano, con un ritorno sul capitale tangibile (rote) superiore al 10% e un payout ratio (percentuale di utile destinato a cedola) del 50% nel 2025. Prevista nel corso del quadriennio la distribuzione di dividendi per almeno un miliardo di euro e il mantenimento di “un’elevata solidità patrimoniale”, attraverso un indice Cet1 completamente phased superiore al 13%. Il percorso di riduzione degli npl verrà accelerato con un mix di azioni industriali e cessioni, con l’obiettivo di arrivare a fine piano con crediti deteriorati lordi al 3,6%.

COSA SUCCEDERÀ AI RICAVI

Il piano prevede una crescita dei ricavi dai 3.380 milioni del 2021 a 4.290 milioni nel 2024 e 4.370 milioni nel 2025 mentre i costi saliranno da 2,1 miliardi a 2,57 miliardi nel 2024 per stabilizzarsi a 2,53 miliardi nel 2025. Questo permetterà al risultato della gestione operativa di salire dagli 1,28 miliardi del 2021 a 1,71 miliardi nel 2024 ea 1,84 nel 2025. Le rettifiche su crediti cresceranno leggermente da 528 milioni a 635 milioni nel 2024 e 590 milioni nel 2025, anche se il costo punti del rischio calerà dai 67 punti base del 2021 a 60 base a fine piano. L’utile, pari a 384 milioni nel 2021, potrà così salire a 640 milioni nel 2024 ea 800 milioni nel 2025. In crescita l’ attività commerciale con destinati a salire da 79 miliardi a 95 miliardi al 2025, una raccolta diretta che aumenterà da 101 a 111 miliardi e una raccolta indiretta da 166 a 190. Il payout salirà al 50% già a partire dal 2024.

LE DUE DIREZIONI DI MARCIA PER BPER

Due le principali direttrici di sviluppo del piano: da un lato – spiega Bper – “le operazioni straordinarie, volte a rafforzare ulteriormente la posizione nazionale competitiva a livello e garantire una maggiore focalizzazione sulle attività core del gruppo, via anche cessioni e deconsolidamenti di asset non strategici che consentiranno di liberare capitale per oltre 500 milioni da destinare allo sviluppo del business”. Dall’altro le “leve di crescita organica, suddivise in cinque ambiziosi progettuali funzionali all’evoluzione verso un nuovo modello di business multi-specialista di Bper in ottica capital light, attraverso la valorizzazione delle fabbriche prodotto strategiche e un forte impulso alla digitalizzazione”.

DOSSIER PERSONALE

Sul fronte del personale il piano industriale di Bper prevede l’uscita di 3.300 risorse a fronte di 1.450 assunzioni e un ridimensionamento della rete di filiali, con la chiusura entro il 2024 di 600 sportelli (di cui 140 già realizzate), pari al 29% del totale delle filiali alla fine dello scorso anno. Lo si legge in una nota.

LA CESSIONE DI ASSET NON STRATEGICI

Il piano industriale di Bper prevede di cedere asset non strategici con un impatto positivo sulla posizione di capitale, espresso dall’indice Cet1, di oltre 500 milioni di euro e di semplificare il modello operativo per favorire “una decisione miglioramento dell’efficienza e della produttività” attraverso investimenti in It per oltre 500 milioni di euro, quasi triplica rispetto al precedente pianoforte, e attraverso un calo strutturale del costo del personale grazie anche a un ricambio generazionale e professionale che premi coerenti con le nuove esigenze del pianoforte.

LE SINERGIE CON CARIGE

Bper prevede di realizzare a regime sinergie per 155 milioni signore dall’acquisizione di Banca Carige. Le sinergie, si legge in una nota, si dispiegheranno al 50% nel 2023 e al 100% nel 2024. Di queste 85 milioni sono rappresentate da sinergie di costo, 40 milioni da sinergie di finanziamento (raccolta) e 30 milioni da sinergie di ricavo

IL POLO CON CESARE PONTI

Bper prevede di creare nel secondo semestre del 2023 un polo di wealth management e asset management con Banca Cesare Ponti, la banca private di Carige, “come veicolo di investimento e polo di eccellenza a presidio diretto della clientela private, nonché centro di gestione e advisory con il compito di coordinare le diverse fabbriche prodotto sul business del Wealt Management”, come Arca sgr, Optima Sim, Bper Lux. “Questa operazione – si legge nella nota sul piano – consente di massimizzazione le sinergie tra le reti distributive e le società prodotto dell’asset management e bancassurance vita”.

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