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Comcast Mediobanca

Tutti i numeri di Comcast, Disney, Warner Bros Discovery e non solo. Report Mediobanca

Nel 2023 il giro d’affari dei 21 principali operatori internazionali privati ammonta a 361,6 miliardi di euro, di cui circa 85% riferito a imprese Usa (alla guida c'è Comcast). Ecco che cosa emerge dal report annuale di Mediobanca su Media & Entertainment.

Le compagnie a stelle e strisce dominano il mercato Media globale.

È quanto emerge tra l’altro dalla nuova edizione del Report Media & Entertainment, pubblicato dall’Area Studi Mediobanca, con l’analisi del settore a livello mondiale e italiano. Il report analizza le performance dal 2019 al 2024 dei principali gruppi italiani e dei 21 maggiori player privati mondiali, di cui nove hanno sede negli Usa, dieci in Europa e uno rispettivamente in Giappone e Sudafrica.

Nel 2023 il giro d’affari dei 21 player privati più rilevanti a livello globale ammonta a 361,6 miliardi di euro. Un fatturato in crescita, il cui peso è segnato all’85% da aziende made in Usa (alla guida c’è Comcast). Il primo gruppo europeo è Vivendi, i cui ricavi si aggirano sui 10,5 miliardi di euro.

Tutti i dettagli.

COME VANNO I PRINCIPALI OPERATORI INTERNAZIONALI DELL’ENTERTAINMENT

Nei primi tre mesi del 2024 i ricavi delle principali società internazionali di Media & Entertainment sono cresciuti dell’1,7% sullo stesso periodo del 2023, rileva lo studio di Mediobanca, in rallentamento rispetto alla performance dell’ultimo consuntivo annuale (+2,0% nel 2023/2022). La produzione e distribuzione di contenuti, la terza linea di business con il 18,4% dei ricavi complessivi, è in maggior affanno (-8,1%), riflettendo le conseguenze prodotte dallo sciopero record di attori e sceneggiatori di 118 giorni consecutivi (da maggio a settembre 2023) negli studios di Hollywood.

COMCAST AL PRIMO POST NELLA TOP10 PER FATTURATO NEL 2023 FOTOGRAFA MEDIOBANCA

Passando invece al bilancio 2023, l’anno scorso il giro d’affari aggregato dei 21 principali operatori internazionali privati ammontava a 361,6 miliardi di euro (+2,0% rispetto al 2022), per circa l’85% generato dai player a stelle e strisce, con sette di essi inclusi nella Top10 della classifica per fatturato guidata dal colosso Comcast  con 110 miliardi di euro.

Seguono sul podio la Casa di Topolino, Walt Disney, con 80,4 miliardi di euro e Warner Bros Discovery con 37,4 miliardi di euro. Quest’ultima è la società sorta nell’aprile 2022 quando Discovery ha incorporato la divisione WarnerMedia del colosso delle Tlc AT&T. Al quarto posto si posiziona Netflix, la società leader del video streaming, con 30,5 miliardi di euro.

Per trovare il primo gruppo non statunitense bisogna scendere al settimo posto: si tratta del francese Vivendi, con ricavi pari a 10,5 miliardi di euro, mentre l’unica altra europea nella Top10 è la lussemburghese RTL Group in nona posizione (6,2 miliardi di euro).

NETFLIX, IL VERO GAME CHANGER

Nelle prime 5 posizioni per crescita dei ricavi nel quinquennio 2019-2023 spiccano due dei principali OTT (Dazn con il 28,9% e Netflix con il 13,7%) e due importanti case di produzione e distribuzione di contenuti (Sony Pictures con il 10,2% e Banijay con l’8,3%, quest’ultima nata  nel 2021 dalla fusione di Banijay e Endemol Shine), rileva ancora il rapporto.

Secondo Mediobanca, l’ingresso di Netflix ha cambiato le regole del gioco del settore Media, obbligando anche i broadcaster tradizionali ad ampliare la propria offerta digitale.

LE PERFORMANCE ECONOMICHE DEI PRINCIPALI OPERATORI DEL MEDIA&ENTERTAINMENT

A livello di redditività industriale dei principali operatori del settore M&E, Mediobanca evidenzia che nel 2023 l’ebit margin si è attestato all’11,8%, in calo di 0,6 p.p. sul 2022; tra le otto società con redditività superiore alla media, cinque sono statunitensi, due sono europee (la belga DPG con il 16,5% e la francese TF1 all’11,9%) e una è la sudafricana MutiChoice (13,7%).

Sul podio si collocano Netflix al 20,6% (+2,8 p.p.), Comcast al 19,2% (+0,5 p.p.) e TelevisaUnivision al 19,1% (-1,2 p.p.). Sempre nel 2023, quattro operatori hanno una redditività negativa: la svedese ViaPlay (-6,8%), le statunitensi Warner Bros. Discovery (-2,1%) e Paramount (-1,9%) e la tedesca ProSiebenSat.1 (-1,2%).

Infine, estendendo l’analisi al periodo 2019-2023, i ricavi dei colossi privati del settore televisivo sono cresciuti in media del 3,2%, con il continuo sviluppo delle piattaforme streaming che ha bilanciato il rallentamento delle TV tradizionali, spiega Mediobanca.  Le migliori performance sono state segnate dall’OTT Inglese Dazn (CAGR del +28,9%) e dalla statunitense Netflix (+13,7%), seguite da Sony Pictures (+10,2%) e Banijay Group (+8,3%), entrambi gruppi di produzione e distribuzione di contenuti. In territorio negativo sei operatori, quattro dei quali europei e due statunitensi, tra i quali AMC Networks con il maggior ridimensionamento (-3,0%).

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