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Banca

Tutti i guai di Banca Progetto (commissariata)

Perché il Tribunale di Milano ha disposto l'amministrazione giudiziaria per Banca Progetto guidata dall'amministratore delegato Paolo Fiorentino. Ecco i dettagli

La Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano ha disposto l’amministrazione giudiziaria per Banca Progetto guidata dall’ad, Paolo Fiorentino (nella foto), specializzata nei servizi per le piccole e medie imprese italiane e per la clientela privata, per aver concesso finanziamenti a società legate alla ‘ndrangheta per oltre 10 milioni di euro.

L’ORIGINE DEI GUAI

L’inchiesta della direzione distrettuale antimafia “ha accertato come diverse società indirettamente gestite da soggetti contigui a esponenti della cosiddetta matrice ‘ndranghetista, hanno beneficiato negli anni di finanziamenti erogati dall’istituto di credito con assistenza di garanzie statali previste dal Fondo centrale di garanzia a favore delle PMI del Mediocredito centrale, accedendo così ad aiuti di Stato a sostegno dell’economia” durante l’emergenza Covid o dopo l’aggressione della Russia all’Ucraina.

A inizio settembre Oaktree, dopo aver abbandonato l’avanzato progetto di quotazione, ha annunciato la cessione di Banca Progetto a Centerbridge. Nel corso del 2023, Banca Progetto ha sottoscritto 2,8 miliardi di euro di nuovi prestiti garantiti alle PMI (raggiungendo un saldo totale di 6,9 miliardi), generato un utile netto di 72 milioni, un patrimonio netto pari a 290 milioni, un ritorno sui fondi propri (RoE) pari a 28% e un CET1 ratio del 17,4%. Banca Progetto, guidata da Paolo Fiorentino, è nata in un momento di profonda trasformazione del settore bancario italiano (in particolare, l’istituto è nato nel 2015 dal riassetto di Banca popolare lecchese).

L’ACCUSA A BANCA PROGETTO

L’analisi dei “fascicoli bancari”, si legge in una nota del procuratore di Milano Marcello Viola, “ha consentito di appurare come l’intermediario”, ossia Banca Progetto, “spesso eludendo i principi della normativa antiriciclaggio, ha erogato finanziamenti assistiti da garanzia statale in favore di società pienamente inserite all’interno di dinamiche criminali, in quanto oggetto della contestazione del delitto di trasferimento fraudolento di valori, in alcuni casi commessi con l’aggravante del metodo mafioso, consistito nell’agevolazione della locale di ‘ndrangheta di Legnano/Lonate Pozzolo”, provincia di Varese.

Le indagini, condotte dalla GDF e coordinate dalla DDA, guidata da Marcello Viola e Alessandra Dolci, hanno evidenziato “diverse criticità sull’operatività dell’istituto di credito, con riguardo ai pericoli di permeabilità dello stesso in relazione ai rapporti con soggetti indagati per gravi delitti o destinatari di misure di prevenzione personali/patrimoniali”.

(tratto da Teleborsa)

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