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Abi

Che cosa si bisbiglia in casa Abi

Indiscrezioni sulle prime mosse del nuovo direttore generale dell'Abi, Marco Elio Rottigni

 

Chi sono davvero i due misteriosi quarantenni che si aggirano per i corridoi di Palazzo Altieri, sede dell’associazione bancaria italiana, affiancando il nuovo direttore generale dell’Abi, Marco Elio Rottigni (nella foto), nella sua grande operazione di restyling?

Fonti ben informate dicono che i due manager, un uomo e una donna, entrambi ex pezzi grossi di Intesa Sanpaolo (lo stesso gruppo che ha forgiato Rottigni), siano già destinati a ruoli di vertice nella nuova Abi. E qualcuno giura che, dietro i sorrisi di circostanza, le prime linee storiche dell’associazione siano già col piede fuori dalla porta, pronti a essere accompagnati gentilmente alla via d’uscita a partire da gennaio.

Si parla di una rivoluzione silenziosa, ma implacabile. Rottigni, arrivato con l’aria del grande riformatore, avrebbe già messo sul tavolo dell’esecutivo un corposo piano di esodi incentivati. Prepensionamenti, dicono le gole profonde di Firenze, dove in queste ore si sta svolgendo un seminario con i giornalisti, e robusti incentivi per chi non ha l’età giusta per accedere al fondo di solidarietà. Una quarantina di teste, stando ai rumors, potrebbero saltare presto.

Sarà il segnale che l’era Rottigni ha ufficialmente preso il via? O c’è dell’altro dietro questa epurazione mascherata da rinnovamento?

La sensazione è che, tra gli addetti ai lavori, il malumore stia iniziando a serpeggiare, e molti iniziano a chiedersi chi sarà il primo big a dover fare le valigie. La rivoluzione è già in corso e il profumo del cambiamento ha un retrogusto amaro.

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