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Contratto Bancari

Tutti i dubbi degli analisti sull’ipotesi Unicredit-Commerzbank

Le ipotesi riportate dal Financial Times di un interesse da parte di Unicredit nei confronti di Commerzbank, nel caso saltasse l'accordo di quest'ultima con Deutsche Bank, non incontrano l'entusiasmo degli analisti. Ecco perché.

 

CHE COSA HA SCRITTO FT SU UNICREDIT E COMMERZBANK

L’indiscrezione del Financial Times parla di un’offerta multimiliardaria per Commerzbank, nel caso fallissero le trattative con Deutsche Bank.

I PRECEDENTI FRA UNICREDIT E COMMERZBANK

Un’operazione come questa era stata già studiata nel 2017, ma osteggiata dal Governo tedesco, che ha in mano il 15% di Commerz. Nel dettaglio, si tratterebbe di fondere Commerzbank con controllata tedesca del gruppo italiano, la Hypovereinsbank (Hvb). Il nuovo gruppo resterebbe quotato a Francoforte.

LE PAROLE DI MUSTIER NEL RECENTE PASSATO

Il capo azienda di Unicredit, Jean Pierre Mustier. ha più volte ribadito negli ultimi mesi che la banca si sta focalizzando su di sé e non ha in programma nessuna grossa operazione di M&A, come riportano le diverse banche d’affari.

LO SCETTICISMO DEGLI ANALISTI

Ma le ipotesi riportate dall’Ft di un interesse da parte di Unicredit nei confronti di Commerzbank nel caso saltasse l’accordo di quest’ultima con Deutsche bank non incontrano l’entusiasmo degli analisti.

CHE COSA DICE MEDIOBANCA SU UNICREDIT

Mediobanca Securities ritiene un merger “teoricamente plausibile” ma “praticamente irrealizzabile”. “Probabilmente da un punto di vista industriale un accordo Unicredit-Commerz potrebbe avere più senso che viceversa Deutsche Bank-Commerzbank, dato il maggiore business e la combinazione geografica Commerzbank-Hvb”, viene sottolineato in un report in cui si evidenzia anche che, quanto riportato dall’Ft, punti a “mettere pressione sui cda di Deutsche e Commerz” affinché prendano una decisione su “una potenziale fusione” in tempi stretti.

GLI ALTRI EVENTUALI PRETENDENTI

Quanto agli altri possibili candidati (Ing, Bnp Paribas e Santander) per un matrimonio con Commerzbank, viene evidenziata la loro “maggiore muscolatura, una valuta più forte e forse anche più sostegno politico per contrastare l’offerta”.

LE DIFFICOLTA’ CROSS-BORDER

Jefferies prosegue nel vedere “basse le probabilità di successo di merger cross border sul larga scala per i rischi di esecuzione e anche per il contesto regolatorio non favorevole. Anche Kepler vede “difficile da credere” un interesse di Unicredit a causa di “ostacoli tangibili” a fusioni transfrontaliere al momento.

POLLICE VERSO DA PARTE DI EQUITA

Dello stesso avviso Equita che si dice scettica e indica “alcune perplessità” sottolineando che “Commerzbank ha una redditività che è metà di quella di Unicredit, il rischio di esecuzione dell’integrazione supererebbe i benefici di eventuali sinergie da costo”. Infine “un aumento dimensionale si tradurrebbe” per il gruppo italiano in “minori chances di vedere ridotti i buffer di capitale”.

BANCA IMI POSSIBILISTA

Di tutt’altra opinione Banca Imi che, pur ricordando come “l’attuale piano di Unicredit” sia basato “su una strategia stand-alone”, afferma di non poter escludere che il nuovo piano che verrà presentato a dicembre, possa prevedere “la possibilità di valutare opportunità cross-border con l’obiettivo di rafforzare la presenza paneuropea del gruppo”.

GLI INTERROGATIVI

La domanda da porsi – secondo Michael Hewson di CMC Markets – “è se questa sia una mossa saggia, date le preoccupazioni per il settore bancario italiano, la bassa redditivita’ del settore bancario tedesco e la prospettiva che i tassi di interesse rimarranno probabilmente molto bassi per gli anni a venire”.

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