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Ecco quanto i conti delle Fondazioni lirico sinfoniche dipendono dallo Stato

La Corte dei conti fa “i conti in tasca” alle Fondazioni lirico sinfoniche: nel 2021 hanno ricevuto quasi 200 milioni di euro ma restano circa 131 milioni di euro di debiti

 

La Corte dei conti ha approvato la relazione sulla gestione 2020 delle fondazioni lirico-sinfoniche. Le rilevazioni dei magistrati contabili restituiscono un quadro di dipendenza degli istituti di cultura nei confronti delle risorse pubbliche che costituiscono “l’85% del totale dei contributi in conto esercizio, mentre le risorse provenienti dai privati rappresentano solo il 15% circa”. Le Fondazioni lirico sinfoniche non riescono a sostenersi in maniera autonoma, le “risorse proprie delle fondazioni (ricavi da vendite e prestazioni) risultano insufficienti alla copertura dei costi gestionali”

COME NASCONO LE FONDAZIONI LIRICO SINFONICHE ITALIANE

All’interno della relazione si ricorda che il primo intervento pubblico nel settore lirico-sinfonico risale a più di un secolo fa: con il regio decreto 29 dicembre 1921, n. 2143, venne istituito l’ente autonomo Teatro alla Scala di Milano. Successivamente nel 1929 nacque l’Opera di Roma, seguita, tre anni più tardi, dall’Ente autonomo di Firenze e nel 1936 dagli enti lirici autonomi a Torino, Venezia, Trieste, Verona, Genova, Bologna, Napoli e Palermo.

QUALI SONO LE 14 FONDAZIONI LIRICO SINFONICHE ITALIANE

Nel nostro paese sono 14 gli enti autonomi lirici ai quali è stata riconosciuta personalità giuridica di diritto pubblico. Si tratta di undici teatri lirici, il Teatro Comunale di Bologna, il Teatro Comunale di Firenze (ora, Fondazione Teatro del Maggio musicale fiorentino), il Teatro Comunale dell’Opera di Genova (ora, Fondazione Teatro Carlo Felice), il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro Massimo di Palermo, il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro Regio di Torino, il Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Trieste, il Teatro La Fenice di Venezia e l’Arena di Verona, di due istituzioni concertistiche assimilate, l’Accademia nazionale di S. Cecilia di Roma e l’Istituzione dei concerti e del teatro lirico Giovanni Pierluigi da Palestrina di Cagliari (ora, Fondazione teatro lirico), infine, l’ultima arrivata è la Fondazione Petruzzelli e Teatri di Bari. Per tali istituzioni culturali gli “oneri del risanamento dei bilanci delle fondazioni in situazioni di difficoltà economico-patrimoniale” sono a carico dello Stato.

I BILANCI DELLE FONDAZIONI LIRICO SINFONICHE ITALIANE E GLI ONERI PER LO STATO

La relazione sottolinea che dal 2020 l’attivo patrimoniale è cresciuto di 17.022.671 euro (+1,6%), passando da 1.059.080.662 a 1.076.103.333. In aumento anche i crediti del 25,5% mentre il passivo patrimoniale, escluso il patrimonio netto, presenta un incremento dello 0,7%. Complessivamente “la consistenza patrimoniale netta delle Fondazioni lirico sinfoniche arriva a 461.864.928 euro (+2,9%) mentre il patrimonio netto disponibile fa riscontrare un generalizzato miglioramento (33,4%) rispetto all’esercizio precedente. Il valore della produzione è stato pari a 417.674.614 euro (-144.935.353)”.

I PIANI DI RISANAMENTO

Nove di queste hanno presentato un piano di risanamento per il 2014-2016 (Petruzzelli e Teatri di Bari, Teatro Massimo di Palermo, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Teatro di San Carlo in Napoli, Teatro Lirico G. Verdi di Trieste, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro Comunale di Bologna, Teatro Carlo Felice di Genova e Arena di Verona) a cui nel 2021 si è aggiunto anche il Teatro Regio di Torino. È stata prevista la possibilità di accesso a un fondo di rotazione per la concessione di finanziamenti di durata fino a un massimo di 30 anni.

I DEBITI DELLE FONDAZIONI LIRICO SINFONICHE

Il debito complessivo delle fondazioni nei confronti dello Stato (verso il Mef e il Mic) per il rimborso dei finanziamenti risulta pari a euro 131.045.026. Tuttavia, l’ammontare complessivo dei debiti è in diminuzione dell’8,1% grazie ai piani di risanamento. Restano comunque elevati i debiti verso fornitori, istituti di previdenza e dipendenti.

I COSTI ECONOMICI DELLA PANDEMIA DA COVID 19

Durante la pandemia da Covid 19 le Fondazioni lirico sinfoniche hanno sofferto per le chiusure imposte dal contenimento della pandemia. Un costo che si è tradotto in perdite calcolate in circa 100 milioni di euro. Bisogna sottolineare che il 50% delle spese delle fondazioni liriche sinfoniche è destinato al costo del personale. Per garantire l’occupazione durante le chiusure della fase pandemica è stato decisivo il Fondo integrativo salariale (Fis). Fino al 31 dicembre 2020 sono stati assegnati euro 156,2 mln, totalmente erogati alle singole fondazioni. Nel biennio 2020 – 2021, inoltre, sono stati erogati altri 20 milioni alle Fondazioni lirico sinfoniche.

NEL 2020 DIMINUISCE IL PERSONALE IMPIEGATO

Come detto il costo del personale rappresenta il 50% dei costi delle Fondazioni lirico sinfoniche. Il 2020 ha visto un lieve decremento (-7,6%) delle risorse umane, e degli oneri corrispondenti che passano da 312.942.493 a 249.102.882 euro (-20,4%). “Scende anche il numero delle attività negoziali (-3.561), con un calo del valore complessivo pari a 12,1 milioni di euro – si legge nella nota di accompagnamento alla relazione -. Gli affidamenti diretti coprono circa il 48%. In flessione, anche le richieste di offerta (RDO) su MePa e le adesioni a convenzioni Consip”.

IL FINANZIAMENTO DELLE FONDAZIONI LIRICO SINFONICHE

Il Fondo unico dello spettacolo è la principale fonte di finanziamento statale. IL FUS sostiene economicamente enti, istituzioni, associazioni, organismi ed imprese operanti nei settori delle attività̀ musicali, di danza, teatrali, circensi e dello spettacolo viaggiante, e nella promozione e nel sostegno di manifestazioni ed iniziative di carattere e rilevanza nazionali da svolgere in Italia o all’estero. Nel 2020 ha destinato al settore quasi 183 milioni di euro (il 52,38% della complessiva disponibilità del Fondo stesso). Ulteriori interventi a sostegno del settore lirico-sinfonico arrivati dalla legge di bilancio per il 2021 che ha disposto:

  • l’incremento del fondo di rotazione di euro 40 mln per il 2021;
  • il limite di 20 mln del finanziamento attribuibile a ciascuna fondazione;
  • la proroga delle funzioni del Commissario di Governo, fino al 31 dicembre 2022.

Dunque, le Fondazioni lirico sinfoniche nel 2021 hanno ricevuto 198,1 mln (distinti in anticipazioni per 23,1 mln e fondo di rotazione per 175 mln). Inoltre, la Legge di bilancio 2022 ha stanziato 100 mln di euro per l’anno 2022 e 50 mln per l’anno 2023 “destinati all’incremento del fondo di dotazione delle FLS, riservandone una quota non inferiore a 100 mln alle fondazioni con specifici problemi economico-patrimoniali”.

COME SONO RIPARTITI I FONDI DEL FUS

L’assegnazione dei fondi del FUS segue i seguenti criteri:

  • il 50% della quota è ripartita in considerazione dei costi di produzione derivanti dalle attività realizzate da ogni fondazione nell’anno precedente quello cui si riferisce la ripartizione, sulla base di indicatori di rilevazione della produzione;
  • il 25% della quota è ripartita in considerazione del miglioramento dei risultati della gestione attraverso la capacità di reperire risorse;
  • il 25% della quota è ripartita in considerazione della qualità artistica dei programmi.

NEL 2020 SONO DIMINUITE DEL 5,5% LE DISPONIBILITÀ DELLE FONDAZIONI LIRICO SINFONICHE

Come si legge nella relazione della Corte dei Conti nel 2020 l’importo complessivo del Fus è aumentato di euro 538.800 rispetto a quello dell’anno precedente. Le fondazioni hanno beneficiato di ulteriori disponibilità̀ (euro 20.686.012, rispetto a euro 33.186.009 nel 2019) derivanti da leggi diverse; da ciò̀ consegue che l’ammontare totale delle risorse a disposizione è pari ad euro 203.498.812 (euro 215.460.009 nel 2019), con un decremento del 5,5%.I fondi del FUS sono stati così ripartiti: alla Scala di Milano e all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia competono, come da decreto ministeriale del 10 aprile 2015, rispettivamente euro 30.040.012 ed euro 12.291.192, la rimanente quota del Fondo risulta suddivisa tra le restanti fondazioni, in particolare, un contributo superiore ai 18 mln è attribuito al Teatro dell’Opera di Roma Capitale, supera i 15 mln quello spettante alla Fondazione Teatro La Fenice di Venezia, mentre si attesta intorno ai 14 mln quello del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino – Opera di Firenze. La Fondazione Teatro Lirico di Cagliari riceve il contributo più basso, pari a euro 8.181.597; importi minori di 10 mln di euro anche le fondazioni Teatro Comunale di Bologna, Teatro Lirico di Cagliari, Petruzzelli e Teatri di Bari33, Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste.
La tabella seguente riporta, in particolare, la ripartizione del Fus per le fondazioni lirico- sinfoniche nell’arco temporale 2010 – 2020.

LE ALTRE FORME DI FINANZIAMENTO DELLE FONDAZIONI LIRICO SINFONICHE

Ma, come detto, le fondazioni lirico sinfoniche ricevono anche altri finanziamenti. Nel dettaglio:

  •  contributo previsto dalla legge n. 232 del 2016, per tutte le FLS, pari a 15 mln di euro;
  • contributo complessivo di euro 1.859.359, previsto dalla legge 23 dicembre 2000, n. 388, a favore di tutte le FLS;
  • contributo di euro 2.704.030, previsto dalla stessa legge n. 388 del 2000, assegnato al Teatro alla Scala di Milano e al Teatro dell’Opera di Roma in parti uguali (rispettivamente quale ente di particolare interesse nazionale nel campo musicale e per la funzione di rappresentanza come capitale di Stato);
  • contributo di euro 872.622, destinato alla Fondazione Carlo Felice di Genova, in virtù della legge 24 dicembre 2003, n. 350;
  • contributo di euro 250 mila per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, quale corrispettivo per la spesa relativa agli emolumenti dei docenti dei corsi di perfezionamento di cui all’art. 12, c. 8-bis, del decreto-legge 20 giugno 2017 n. 91, convertito nella legge 3 agosto 2017, n. 123.

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