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Tutti gli zampini di Caltagirone in Generali, Enel e Anima

Non solo Enel. Ecco perché Francesco Gaetano Caltagirone può gongolare.

 

Francesco Gaetano Caltagirone sta inanellando successi fra grandi aziende e mondo della finanza.

Figure vicine al costruttore e finanziere sono sulla tolda di comando di Acea (Fabrizio Palermo), Anima (Fabio Corsico) e, di qui a non molto, Enel (Flavio Cattaneo).

In qualche maniera, tutte queste figure hanno giocato un ruolo nella recente battaglia sulle Generali (dove peraltro Caltagirone ora può contare sul presidente del collegio sindacale del Leone, Carlo Schiavone, del prestigiosissimo studio Melpignano – della storica famiglia pugliese vicina alla sinistra Dc nella Prima Repubblica; Stefano Melpignano fu anche ai vertici dell’Iri-Italstat – che affianca da tempo l’editore romano in tutte le vicende legali e fiscali).

Si diceva di figure chiave considerate vicine al Caltagirone della recente battaglia sulle Generali.

Fabrizio Palermo, già numero uno di Cassa depositi e prestiti, ora capo azienda del gruppo Acea, ha lavorato sul piano industriale “Reawakening the Lion”, Corsico ha gestito da par suo la comunicazione e i rapporti istituzionali (sussurrando efficacemente a cronisti e direttori di giornali), e Flavio Cattaneo è entrato nel consiglio di amministrazione di Assicurazioni Generali. Quanto a Del Fante (amministratore delegato riconfermato di Poste Italiane), è convincimento diffuso che fosse lui il vero candidato amministratore delegato di Caltagirone per le Generali, molto prima che dal cilindro di Caltagirone uscisse Cirinnà, ed è stato notato il patto stretto (con il via libera del ministero dell’Economia) fra Poste e Caltagirone su Anima (nel cda della sgr è stato eletto Corsico).

Ebbene: nella vicenda Enel caltagironiani di diverse sfumature sono distribuiti trasversalmente, potendo dire la loro in casa Assogestioni, dove Anima e Poste pesano molto, mentre Cattaneo è il nome di punta della lista governativa per il prossimo consiglio di amministrazione di Enel.

Ma così facendo, non sfumano troppo i confini tra lista del governo e Assogestioni, che dovrebbe invece assicurare un presidio di indipendenza?

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