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Dati Bilancio Banche

Tutte le sportellate nella Fisac Cgil

Che cosa succede nella Fisac (la federazione dei bancari della Cgil) guidata da Nino Baseotto. La richiesta di decadenza contro il segretario generale, la decisione del collegio statutario e le indiscrezioni. L'articolo di Emanuela Rossi

 

C’è maretta alla Fisac Cgil, l’organizzazione sindacale che per Corso d’Italia si occupa del settore bancario e di quello assicurativo. Sotto accusa è il segretario generale, Nino Baseotto, contro cui è stato presentato un ricorso per dichiararne la decadenza. E se pure il collegio statutario nazionale della Cgil ha dichiarato la richiesta infondata, è possibile che non si spengano i riflettori sulla Fisac. Nel frattempo dal segretario generale non arriva alcuna dichiarazione.

Ecco il punto della situazione su Fisac Cgil e Baseotto.

CHI È NINO BASEOTTO, LEADER FISAC-CGIL

Baseotto è stato eletto segretario generale il 14 luglio scorso, sostituendo Giuliano Calcagni che — secondo quanto scrisse il Diario del lavoro — era stato sfiduciato. Durante l’assemblea generale — svoltasi alla presenza del segretario generale di Corso d’Italia, Maurizio Landini — Baseotto ha ricevuto 176 preferenze su un totale di 201 votanti mentre 20 sono stati i voti contrari e 5 gli astenuti. Dunque – lo ha ricordato il Collegio statutario nazionale nella nota diramata al termine della riunione di lunedì — ha ottenuto l’87% di voti favorevoli.

Come si legge sul sito della Fisac, Baseotto ha cominciato a collaborare con la Cgil milanese nel 1976 come segretario cittadino della Lega per i diritti e la liberazione dei popoli (già Tribunale Russell). Nel 1989 è diventato segretario generale della Filcams di Milano e Lombardia e nel 1996 è stato eletto nella segreteria della Camera del lavoro metropolitana di Milano, con l’incarico di responsabile dell’organizzazione. Nel 1997 è stato eletto segretario generale della Camera del lavoro Ticino Olona e tre anni dopo è stato chiamato a far parte della segreteria confederale della Cgil Lombardia, con l’incarico di responsabile per le politiche organizzative. Nel 2008 è divenuto segretario generale della Cgil Lombardia e nel 2014 è entrato a far parte della segreteria nazionale di Corso d’Italia con delega alle politiche organizzative.

PERCHÉ LA RICHIESTA DI DECADENZA PER BASEOTTO

Secondo quanto riferito in settimana da Radiocor, alla base della richiesta di decadenza, avanzata dall’avvocata Francesca Carnoso, componente del Comitato Direttivo della Fisac Cgil ed ex responsabile del dipartimento giuridico nazionale Fisac Cgil, c’è il fatto che il 1° gennaio scorso Baseotto ha compiuto 65 anni e ha dunque maturato il diritto al pensionamento di vecchiaia. Secondo Carnoso con il rimanere alla guida del sindacato del settore del credito “è del tutto evidente l’elusione, da parte del massimo livello di rappresentanza della Fisac Cgil, delle norme statutarie confederali”. Per questo la presentazione del ricorso e la richiesta che “il Collegio Statutario Nazionale si pronunci circa la dichiarazione della decadenza dello stesso dall’incarico di Segretario Generale della Fisac Cgil per sopraggiunti limiti di età”.

In sostanza Baseotto ha compiuto 65 anni il 31 dicembre e per essere autorizzato al prosieguo fino al limite della pensione di 67 anni – secondo i proponenti il ricorso – occorre per statuto la delibera a maggioranza qualificata del direttivo nazionale che il segretario della Fisac nelle ripetute convocazioni non avrebbe mai chiesto.

COS’HA DECISO IL COLLEGIO STATUTARIO NAZIONALE DELLA CGIL SU BASEOTTO

Il Collegio statutario nazionale della Cgil, con decisione unanime, ha dichiarato “infondata la richiesta” del ricorso presentato dall’avvocata Carnoso. Entro il mese di gennaio, come evidenziato nel comunicato post riunione, sarà convocato il Comitato direttivo della categoria, già programmato dalla Segreteria nazionale.

IL COMMENTO DELL’AVVOCATA CHE HA PRESENTATO IL RICORSO CONTRO BASEOTTO

Una tempestività che ha stupito la presentatrice del ricorso. “Con una risposta rapidissima, certamente non usuale per i tempi della Cgil — ha detto alle agenzie di stampa —, la Commissione Statutaria Nazionale della Cgil di Maurizio Landini offre una interpretazione ‘ad usum delphini’ delle norme statutarie che in ogni caso non sembra dare soluzione alla questione sollevata poiché per il proseguimento del mandato è stato assegnato al segretario generale Nino Baseotto un termine di tre mesi per essere eventualmente rieletto dal Direttivo Nazionale Fisac Cgil”. E non è tutto. Secondo Carnoso la delibera della Commissione Statutaria Nazionale è “imbarazzante” e “scarica sulla categoria la decisione che vorrebbe dirimere la questione richiamando l’applicazione di una analogia fra fattispecie diverse che non trova nessuna corrispondenza nelle regole statutarie”.

Fonti sindacali fanno notare a Startmag che effettivamente la delibera del Csn è avvenuta in un tempo brevissimo, che stupisce ambienti sindacali interni alla stessa confederazione, visto che di solito la commissione si pronuncia solo dopo mesi. Una celerità che porta più di qualcuno a chiedersi come mai ci sia tanto zelo nel voler tenere a tutti i costi Baseotto al suo posto, si interrogano alcuni dirigenti sindacali della confederazione guidata da Maurizio Landini.

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