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Tasse

I tagli alle tasse di Trump fanno gioire Netflix, Nike, General Motors e non solo

Grazie a una legge di Trump, molte grandi aziende americane - Netflix, General Motors, Nike e non solo - hanno pagato poche tasse, nonostante i ricchi profitti. Cosa dice lo studio dell'Institute on Taxation and Economic Policy.

Grazie a una legge dell’ex-presidente Donald Trump, negli ultimi anni alcune delle più grandi aziende statunitensi hanno potuto pagare molte meno tasse. Il Tax Cuts and Jobs Act del 2017, infatti, dal valore di 1900 miliardi di dollari, ha abbassato dal 35 al 21 per cento l’aliquota dell’imposta federale sul reddito delle aziende.

COSA DICE LO STUDIO DELL’ITEP

L’Institute on Taxation and Economic Policy ha condotto uno studio su 342 società statunitensi di maggiore valore per calcolare quanto abbiano pagato di tasse tra il 2018 e il 2022, cioè i primi cinque anni successivi all’entrata in vigore della legge. Complessivamente, queste società hanno pagato un’aliquota fiscale effettiva media del 14,1 per cento: a fronte di incassi per 3990 miliardi di dollari, hanno pagato solo 562,2 miliardi in tasse federali.

CHI HA PAGATO POCO…

Rispetto al totale, ottantasette aziende hanno pagato aliquote fiscali effettive a cifra singola; per cinquantacinque di queste, l’aliquota è stata inferiore al 5 per cento. In quest’ultimo gruppo rientrano grosse società come Netflix, Nike, General Motors, AT&T, Salesforce, Bank of America e Citigroup.

Ad esempio, l’aliquota fiscale effettiva di Netflix nel periodo considerato è stata del 4,9 per cento e l’azienda ha pagato 954 milioni di dollari in tasse federali su un profitto di 19,4 miliardi. Tra il 2018 e il 2022 Bank of America ha riportato profitti per 138,9 miliardi e ha pagato 5,3 miliardi in tasse, con un’aliquota effettiva del 3,8 per cento.

… E CHI PRATICAMENTE NULLA

Un gruppo di ventitré aziende è riuscito a pagare ancora meno: ad esempio T-Mobile US (telefonia mobile), Office Depot (forniture per ufficio) e Xcel Energy (distribuzione di elettricità e gas) non hanno pagato imposte fiscali sul reddito tra il 2018 e il 2022, pur avendo generato profitti ciascuno di questi anni.

Secondo il rapporto dell’Institute on Taxation and Economic Policy, “l’elusione fiscale si verifica perché il Congresso sceglie di permetterla, sia promulgando eccezioni speciali e pause dalle normali regole fiscali, sia lasciando in vigore scappatoie che vengono chiaramente sfruttate”. Nessuna delle società statunitense che ha pagato poche tasse federali ha infranto la legge, infatti.

LE TASSE SULL’AMERICANO MEDIO

Per fare un paragone – scrive Quartz -, il lavoratore americano medio si è visto applicare un’aliquota fiscale media del 24,8 per cento nel 2022.

COSA FARÀ BIDEN?

L’attuale presidente americano Joe Biden si è detto intenzionato ad alzare al 28 per cento l’aliquota fiscale per le aziende e ad aumentare le tasse sui cittadini più facoltosi per raccogliere risorse da destinare alla riduzione del deficit statale. I repubblicani però – che controllano la Camera del Congresso – vorrebbero estendere gli sgravi fiscali, o renderli addirittura permanenti. La legge che offre agevolazioni fiscali agli individui fisici scadrà alla fine del 2025.

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