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Tria, l’Iva e il deficit (che ora non è più un tabù). I tosti tweet di Bagnai (Lega)

"Un giorno dopo Tria vi ha spiegato di aver gestito la manovra solo per creare ostacoli a Salvini. Tolto quest’ultimo, il 2,7% di deficit non è più un tabù". Che cosa ha scritto l'economista Alberto Bagnai, senatore della Lega, con una serie di tweet a commento della recente intervista del ministro dell'Economia, Giovanni Tria

 

Un giorno dopo Tria vi ha spiegato di aver gestito la manovra solo per creare ostacoli a Salvini. Tolto quest’ultimo, il 2,7% di deficit non è più un tabù. Il problema quindi, fino al 25 luglio, non era il consolidamento fiscale, ma impedire a Salvini di consolidare il consenso.

Una volta chiarito, col voto alla von der Leyen, chi fosse e chi non fosse vassallo, la reazione è stata immediata: ostacolare chi non lo era contando sulla copertura politica di chi lo era (sempre) stato (i lettori di #goofynomics sanno).
Quello dell’Iva si rivela quindi l’ennesimo falso problema, per un banale motivo politico: ritenete possibile che i colleghi che stanno manifestando terrore all’idea di andarsene (solidarietà!) vorrebbero prendere una misura che li eietterebbe istantaneamente dal seggio?
Ora: io mi sono costruito il personaggio di antipatico, e va bene così. In coerenza con questa scelta, faccio sardonicamente osservare che è un po’ strano constatare tanta naïveté in chi per sette anni berciava “l’economia non è tutto, c’è il primato della politicaaah!”.
Tante lezioncine, e poi, quando la politica vi si squaderna davanti in tutta la sua bellezza, con un unico obiettivo chiarissimo, dichiarato e condiviso a livello europeo (abbattere Salveenee), non la riconoscete e non vedete le sue ovvie articolazioni tattiche?
E così ho risposto anche agli ingenui (o im-qualcos’altro) che credono che io passi il tempo al Senato facendo lezioncine ai miei colleghi, invece di fare squadra e farmi il mazzo con loro. Le lezioncine tornano in faccia, sempre. Humilitas.
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