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Tim

Che cosa sta succedendo a Tim? Ecco le ultime novità

Le scommesse ribassiste contro Tim svelate dal Financial Times. Il cantiere di una lista anti attuale cda imperniata su Siragusa. Le critiche del sindacato Ugl (vicino a Fratelli d'Italia) al fondo Merlyn. Mef in ambasce su Vivendi. E non solo. Fatti, numeri e indiscrezioni

Gran caos intorno a Tim. E non solo per i movimenti in Borsa. Ci sono pour parler fra piccoli azionisti in vista dell’assemblea per una lista unitaria da contrapporre a quella proposta dall’attuale cda, mentre il governo si interroga sulle mosse di Vivendi (sperando in un non voto dei francesi nell’assise) e il sindacato vicino a Fratelli d’Italia critica il piano del fondo Merlyn, su cui si interrogano anche gli analisti.

Ecco tutte le ultime novità su Tim.

CHE COSA HA SVELATO IL FINANCIAL TIMES SU TIM

Le scommesse ribassiste in Borsa contro Telecom Italia hanno raggiunto il picco in quasi vent’anni. Lo sostiene il Financial Times, che lo desume dai dati di S&P Global sul prestito titoli, ritenuto un indicatore affidabile di quelle che sono le posizioni corte su una società.

Secondo S&P Global, riferisce il Ft, le azioni in prestito sono salite al 19,33% del capitale, quota che, riferisce il quotidiano britannico, “segna il più alto livello di posizioni corte dal 2005” e il cui valore di mercato ammonta a circa 930 milioni di euro.

COSA FARÀ VIVENDI

“Sarà interessante verificare la posizione di Vivendi in merito alle proposte del piano Merlyn ed eventualmente alle persone indicate per eseguirlo, tema su cui ad oggi non sono emersi spunti”. Così Equita nel morning note all’indomani della proposta da parte del fondo Merlyn per la cessione di NetCo, di Tim Brazil e di ConsumerCo, in merito al dossier del futuro di Tim.

LA CAPRIOLA DEL FONDO MERLYN

Ieri il fondo Merlyn ha infatti presentato il proprio progetto per Tim che, sovvertendo la posizione prospettata a novembre 2023, spinge per la cessione di NetCo quanto prima, ipotizzando poi la cessione di Tim Brazil e di ConsumerCo.

“Nelle prossime settimane – prosegue Equita – ci aspettiamo che possa emergere più visibilità sul progetto, sulle persone a cui il fondo intende affidarne l’esecuzione (la presentazione delle liste alternative al CdA deve avvenire entro il 29 marzo) e sulla razionalità del timing delle operazioni prospettate”.

La raccomandazione degli analisti di Equita sul titolo Tim è “buy”. “La nostra somma delle parti porta a una valutazione di 35 cents euro in cui assumiamo il valore di mercato per Tim Brazil e Inwit, un valore di 750 milioni per Sparkle e un multiplo di 3.1X per ConsumerCo e 6.6 per EnterpriseCo, al netto di debito e fondi rischi/pensione”, aggiungono gli analisti.

LISTA UNICA IN CANTIERE CONTRO QUELLA DEL CDA?

Oggi il quotidiano il Messaggero descrive uno scenario secondo cui tra fondo Merlyn e altri soggetti (come quelli indicati ieri nel pezzo di Start Magazine) ci sono dei pour parler per ipotizzare una lista unitaria (imperniata sull’ex top manager di Telecom, Stefano Siragusa) da contrapporre a quella presentata dal cda attuale di Tim.

Un gruppo di manager italiani guidato da De Leo (ex direttore generale Tim a fine anni ‘90), Mario Carlo Ferrario (Redfin) e Pecori Giraldi (entrambi menzionati anche da Repubblica da ieri) sarebbero in contatto con Merlyn. Anche Bluebell (1% di TIM) sarebbe in contatto con Merlyn per discutere una lista comune. La Repubblica menziona anche King Street e Circuits Llc insieme a Bluebell.

IL RUOLO DI VIVENDI

C’è da vedere come si muoverà il maggiore azionista di Tim, ossia il gruppo francese Vivendi: allo stato dell’arte, e viste le attuali posizioni oltre che le iniziative legali scatenate contro la vendita della rete decisa dal cda di Tim, nulla fa ipotizzare un voto a favore della lista imperniata su Labriola, mentre ci sarebbero le basi da parte di Vivendi per una convergenza con il fondo Merlyn, anche se il fondo si è prodotto in una capriola sulla rete che non pare troppo gradita ai francesi. Per questo nel governo al momento – secondo la ricostruzione di Start Magazine – c’è chi pensa che Vivendi possa astenersi al momento del voto. Uno scenario invece ritenuto poco probabili da quasi tutti gli osservatori.

COME SI MUOVE LABRIOLA

Intanto prosegue il road show con gli investitori del ceo di Tim Pietro Labriola. Dopo le tappe di Milano e Londra, il capo azienda del gruppo Tim sarà presente ad alcuni incontri virtuali con investitori statunitensi in questi giorni. Lunedì prossimo sarà a Parigi a un incontro organizzato da Oddo.

Si avvicina l’assemblea dei soci del 23 aprile con in vista il rinnovo del board. Tim ha incaricato Morrow Sodali, società che offre consulenza e servizi di shareholder communications e di proxy voting alle società quotate, a sollecitare e raccogliere le deleghe di voto in vista dell’assemblea ordinaria.

IL SINDACATO DI DESTRA CRITICA IL FONDO MERLYN

“L’Ugl Tlc esprime contrarietà e preoccupazione in merito all’eventuale progetto “alternativo” del piano industriale Tim, quello del Fondo Merlyn, intorno al quale ieri i media hanno diffuso anticipazioni”. Lo dichiara il segretario nazionale UGL Telecomunicazioni, Stefano Conti. Ugl è il sindacato storicamente vicino alla destra, oggi quindi a Fratelli d’Italia.

“Un piano a dir poco sconcertante, che prevede la dismissione di Tim Brasil, della Tim Consumer e, ciliegina sulla torta, anche della Rete, cosa che invece le indiscrezioni rimbalzate nel tempo sembravano smentire”.

“Ovviamente, nessuna parola sul destino degli oltre 37mila lavoratori del Gruppo, ma è fin troppo facile immaginare alcunché di positivo. Quello del Fondo Merlyn è qualcosa di decisamente peggiore di uno spezzatino, contro il quale l’UGL Tlc ha sempre espresso la propria assoluta contrarietà, e non è neanche un piano industriale vero e proprio, perché somiglia ad un piano di austerity “in stile Troika”, del quale i cittadini greci conservano ancora la memoria e le ferite”, conclude Conti.

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