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TIMbrasile Gubitosi

Tim (con Telefonica) alla conquista di Oi in Brasile

Che cosa ha deciso il consiglio di amministrazione di Tim su Oi in Brasile. Fatti, numeri e report

Tim ufficializza la sua campagna acquisti in cantiere in Brasile, a braccetto con Telefonica.

L’azienda italiana, tramite la controllata Tim Brasil, è pronta ad un’offerta vincolante per la concorrente Oi. Il consiglio di amministrazione di Tim ieri ha dato pieni poteri, per finalizzare l’acquisizione, a Luigi Gubitosi, capo azienda del gruppo ex Telecom Italia.

Tutti i dettagli.

PIENI POTERI A LUIGI GUBITOSI

Partiamo dalle ultime notizie. Secondo quanto annunciato da Tim, in una nota diffusa dall’azienda, il consiglio di amministrazione “ha conferito all’amministratore delegato di Tim pieni poteri per esaminare e approvare le condizioni definitive dell’offerta vincolante che dovranno essere presentate dalla controllata brasiliana del gruppo, in linea con la normativa locale di corporate governance”.

VERSO OFFERTA VINCOLANTE

Cosa significa? Che Tim – tramite la controllata Tim Participacoes – è pronta ad un’offerta vincolante per acquisire l’azienda brasiliana. Offerta che sarà presentata insieme alla spagnola Telefonica, che opera in Brasile tramite la controllata Vivo.

Le due aziende avevano già annunciato le intenzioni a marzo del 2020, presentando una manifestazione d’interesse congiunta per Oi a Bank of America Merrill Lynch, il consulente finanziario della tlc brasiliana.

I NUMERI

Oi, che a giugno 2016 aveva presentato domanda di protezione fallimentare per 19 miliardi di dollari (65 miliardi di real brasiliani), la più grande mai registrata per il Brasile, è attualmente il quarto operatore del mercato telefonico brasiliano.

Nel 1 ° trimestre 2020, l’azienda ha registrato ricavi netti pari a 4.749 milioni di dollari, con un calo del 7,6% rispetto al 1 ° trimestre 2019. L’Ebitda è di 1.533 dollari, in calo rispetto ai 1.627 real.

tim brasile

IL MERCATO TLC BRASILIANO

Il mercato telefonico in Brasile è dominato, ad oggi, da società straniere, guidate dalla spagnola Telefonica (tramite la controllata Vivo), dalla messicana América Móvil (tramite Claro) e dall’italiana Tim (tramite Tim Brasile).

OI: SPEZZATINO TRA TIM E TELEFONICA

Tim e Telefonica si muovo insieme. Come specifica Repubblica, a Tim Brasil dovrebbe limitarsi andrebbero i clienti delle aree più ricche di Rio de Janeiro e Sanpaolo, mentre a Telefonica spetterebbero le altre aree coperte da Oi andrebbero.

IL REPORT DI AKROS

Ieri Banca Akros ha ricordato che a metà maggio Oi ha presentato un piano che prevede la separazione degli asset in portafoglio e che sarà votato ad agosto. Il progetto comprende la suddivisione in quattro settori, ovvero le torri, il data center, le risorse mobili e le infrastrutture in fibra. Il valore minimo per il business mobile cui è interessata Tim è stato fissato dal gruppo sudamericano in 15 miliardi di real brasiliani (attorno a 2,5 miliardi di euro), scrive Mf: secondo Akros, il gruppo italiano sarebbe abbastanza solido da poter permettersi di effettuare un’offerta sul 50% di Oi mobile con propri mezzi finanziari o, in alternativa, “un aumento di capitale molto limitato”.

L’INTERESSE DI CHINA MOBILE

In realtà, proprio negli scorsi mesi, a provare a fare incursione nel mercato brasiliano della telefonia è stata la Cina. L’operatore China Mobile, in partnership con Huawei, avrebbe pensato all’acquisto di Oi. Nel 2017 la società cinese ha inaugurato un ufficio a San Paolo, con l’obiettivo di studiare opportunità per le future imprese locali e per l’America Latina. Ad agosto 2019, poi, China Mobile aveva inviato una lettera all’Agenzia nazionale delle telecomunicazioni (Anatel) chiedendo istruzioni su come una società straniera potesse stabilire un fornitore di telecomunicazioni nel paese. Proprio Anatel aveva suggerito l’acquisizione di un operatore per accelerare i tempi di ingresso nel Paese, ma i piani di espanzione di China Mobile sono poi naufragati.

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