Tim, ecco cosa sta succedendo davvero fra Elliott e Vivendi
Tutte le ultime novità e le ultime indiscrezioni su Tim. I rapporti tra i soci, lo scenario della governance, la salita di Cdp e il nodo della rete fissa con Open Fiber. Mentre il titolo Telecom Italia balza in Borsa. Ecco i dettagli.
Titolo Tim frizzante oggi in Borsa. Movimenti in corso tra i due soci forti, Vivendi ed Elliott, per un accordo in vista?
CHE COSA HA SCRITTO BLOOMBERG SU ELLIOTT E VIVENDI IN TIM
Bloomberg ha riferito che il fondo Usa e il gruppo media francese che fa capo alla famiglia Bolloré starebbero per raggiungere un compromesso sulla governance di Tim dopo mesi di schermaglie.
ACCORDO IN VISTA TRA ELLIOTT E VIVENDI?
I due maggiori soci del colosso tlc sarebbero pronti a condividere un piano comune per portare avanti la strategia dell’azienda che sta dialogando con Open Fiber per la creazione di una rete unica, un accordo che deve essere approvato da Enel, e con Vodafone per la condivisione degli investimenti nel 5G e l’aggregazione delle torri di trasmissione in Inwit.
TUTTI I PROSSIMI PASSI
Dopo un lungo anno di scontri e botte e risposte, il fondo americano, come anticipato oggi da un’inchiesta di Bloomberg, sembrerebbe andare verso una distensione vera e propria con la media company francese, con la ricerca di una strategia comune.
I PRECEDENTI
Le prove di pacificazione, iniziate con la tregua armata sancita nell’ultima assemblea di Tim del 29 marzo quando Vivendi ha ritirato la proposta di revocare cinque consiglieri in quota Elliott, sono dunque proseguite.
CHE COSA HA SCRITTO RADIOCOR SU TIM
Al centro del nuovo scenario, secondo quanto confermato da alcune fonti a Radiocor, ci sarebbe anche il via libera del gruppo francese sull’operazione allo studio di combinazione delle reti tra Tim e Open Fiber. Operazione che, secondo gli ultimi rumor, dovrebbe avvenire mantenendo la rete sotto il controllo del gruppo Telecom Italia.
LA QUESTIONE DEL RINNOVO DEL BOARD
Nelle trattative di pace tra i due ex antagonisti entrerebbe anche il rinnovo del consiglio con il possibile passo indietro di amministratori in quota Elliott.
LA CONTESA E IL DOSSIER RETE
Tuttavia, proprio il futuro della rete di Tim è stato terreno di contesa tra i due principali azionisti del gruppo. Elliott, che forte del 9,547% del capitale ha strappato il controllo del cda di Tim dalle mani di Vivendi l’anno scorso, dando l’avvio a una guerra intestina che ha spinto il 28 maggio il titolo Tim fino al minimo storico a quota 0,4331 euro, ha sempre spinto per uno spin off della rete fissa, puntando a un controllo tra il 25% e il 75% dell’asset. Viceversa, Vivendi, che detiene una quota del 23,943% e potrebbe bloccare l’operazione, si oppone alla perdita del controllo della rete.
IL RUOLO DI OPEN FIBER
Open Fiber è partecipata da Enel e da Cassa depositi e prestiti che recentemente è salita a quasi il 10% in Tim, diventando il secondo maggior azionista. Cdp punta a creare un operatore di rete ultraveloce per colmare il digital divide del Paese, evitando una duplicazione inutile di investimenti onerosi.
Un’integrazione tra Open Fiber e Tim probabilmente solleverebbe rilievi da parte dell’Antitrust, ma Gubitosi è convinto “che non ci sia qualcosa che non può essere risolto”. A questo punto, forse, anche il contrasto tra Vivendi ed Elliott, sottolinea Mf.
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