Tether Holdings, la società salvadoregna che emette la stablecoin più popolare al mondo, possiede un proprio caveau in Svizzera dove conserva circa ottanta tonnellate di oro, per un valore di 8 miliardi di dollari: l’intenzione, peraltro, è di accrescere questa riserva.
La stragrande maggioranza dell’oro in possesso di Tether è di sua proprietà, il che rende la società una delle maggiori detentrici del metallo prezioso – considerato il “bene rifugio” per eccellenza – al di fuori delle banche e degli stati. Il caveau si trova in Svizzera, ma la localizzazione precisa non viene comunicata per ragioni di sicurezza, come riporta Bloomberg.
COSA SONO LE STABLECOIN, COME FUNZIONA USDT E COME GUADAGNA TETHER
Tether è l’emettitrice di Usdt, una stablecoin, cioè una valuta digitale che si differenziano dalle criptovalute “tradizionali” perché ha un valore fisso che solitamente è “agganciato” a quello del dollaro statunitense. Stando ai sostenitori, il vantaggio delle stablecoin sulla moneta legale (anche nota come moneta fiat) è che permettono di effettuare pagamenti istantanei e che offrono costi molto più bassi nelle transazioni estere rispetto ai tradizionali bonifici bancari.
Usdt, appunto, si prefigge di mantenere un rapporto uno a uno con il dollaro statunitense e ha in circolazione moneta per 159 miliardi di dollari. Tether riceve in cambio dei dollari per i token che emette e guadagna dagli investimenti in asset (come ad esempio i beni del Tesoro statunitense, i cosiddetti Treasury). I metalli preziosi rappresentano quasi il 5 per cento delle riserve della società.
TETHER COME UBS?
L’ammontare dell’oro in possesso di Tether – circa 8 miliardi di dollari, come detto – è grossomodo uguale al valore complessivo dei metalli preziosi e delle materie prime detenute dalla banca svizzera Ubs, una delle poche a rendere note queste informazioni nei suoi bilanci trimestrali.
Dall’inizio del 2025 il prezzo dell’oro è cresciuto come 25 per cento per via delle tensioni geopolitiche e commerciali che ne rafforzano l’immagine di “bene rifugio”. Anche la domanda proveniente dalle banche centrali ha contribuito al rialzo dell’oro.
LA CRESCITA DELLE STABLECOIN
La crescita dell’interesse per le stablecoin ha messo in allarme le autorità di regolazione, che temono che queste monete possano facilitare il trasferimento di ingenti somme di denaro al di fuori del sistema bancario tradizionale. Tether, in particolare, è tenuta sotto particolare osservazione sia per la popolarità di Usdt sia per alcuni dubbi sullo stato passato delle sue riserve.
Le normative che regolamentano le stablecoin – ad esempio quelle dell’Unione europea, o la proposta di legge negli Stati Uniti – di solito non consentono il ricorso all’oro per la stabilizzazione del prezzo di queste valute, ma solo alla moneta legale o ai titoli di stato a breve scadenza. Di conseguenza, Tether non potrebbe ottenere “agganciare” lo Usdt all’oro nei mercati europeo e americano.
I PARERI DI SAVONA (CONSOB) E PANETTA (BANKITALIA)
In Italia, il presidente della Consob Paolo Savona ha detto che le stablecoin sono strumenti “di cui non si sente l’esigenza”.
Per il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta, invece, le stablecoin sono “strumenti che mirano a mantenere un valore stabile rispetto a valute o attività sottostanti, ma che espongono comunque i detentori ai rischi legati alla solidità degli emittenti e alla variabilità del valore del sottostante. In assenza di norme adeguate, la loro idoneità come mezzi di pagamento è quanto meno dubbia”.
COS’È XAUT
Oltre a Usdt – che come detto è basato sul dollaro statunitense -, Tether possiede anche una moneta basata sull’oro, chiamata Xaut: ogni token è agganciato a un’oncia d’oro e possono essere riscattati con l’oro. Tether ha emesso Xaut per 819 milioni di dollari, equivalenti a 7,7 tonnellate di oro.
A LUGANO, INTANTO…
Come raccontato già nel 2023 da Rsi – Radiotelevisione svizzera, a Lugano le fatture e le imposte emesse dall’amministrazione comunale possono venire saldate anche in bitcoin o nella stablecoin di Tether, indipendentemente dall’importo.
“Con questo passo significativo verso servizi finanziari all’avanguardia”, si leggeva in un comunicato ufficiale, “la Città di Lugano si pone come pioniera nell’accettazione senza limiti delle criptovalute per tutte le sue transazioni, contribuendo a rendere i pagamenti più flessibili e moderni per tutta la comunità”.
“Il pagamento in criptovalute”, spiegano le autorità, “è possibile sia per i cittadini sia per le aziende e si aggiunge ai metodi di pagamento tradizionali come gli sportelli postali e le piattaforme di e-banking”.