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Tim Kkr

Telecom, ecco perché Intesa Sanpaolo plaude alla mossa di Kkr su Tim

Che cosa dicono e scrivono analisti e report di sim e banche (come Intesa Sanpaolo).

Che cosa dicono e scrivono analisti e report di sim e banche (come Intesa Sanpaolo).

 

Tim in altalena oggi in Borsa.

Telecom Italia ha invertito la rotta a Piazza Affari a fine mattinata: i titoli segnano un ribasso del 3,3%, portandosi a 0,48 euro. Ieri però hanno guadagnato oltre il 15% sull’ipotesi che Kkr sia disposto ad alzare la posta in gioco, mettendo sul piatto un prezzo molto più generoso rispetto all’iniziale offerta di 0,505 euro.

Gli investitori, comunque, sono cauti, alla luce del fatto che l’offerta non è vincolante e dunque il fondo può fare marcia indietro in qualsiasi momento. Intanto sale l’attesa per il cda di domani, convocato da 11 consiglieri che potrebbero mettere all’angolo l’amministratore delegato, Luigi Gubitosi, per i delude conti che sta registrando la compagnia e per gli scarsi risultati ottenuti con Dazn.

Tra gli analisti c’e’ chi teme che la società sia costretta lanciare un nuovo profit warning. D’altra parte anche gli analisti di Equita ritiene sia difficile che il ceo sia defenestrato, considerando la delicata situazione della compagnia.

Vediamo che cosa dicono e scrivono analisti e report di sim e banche.

CHE COSA DICE INTESA SANPAOLO SULLA MANIFESTAZIONE DI KKR PER TIM

Anche se la situazione rimane complessa, “non escludiamo che KKR possa considerare di aumentare la sua offerta a un certo punto per convincere tutte le parti interessate a sostenere il suo progetto”, ha indicato Intesa Sanpaolo (buy e target price a 0,47 euro), precisando che il prezzo offerto da KKR “è del 7% superiore al nostro target price sull’azione ordinaria a 0,47 euro, che però non tiene conto di eventuali sinergie derivanti da una fusione con Open Fiber né di una piena valorizzazione del business cloud. Riteniamo, inoltre che, se l’opposizione di Vivendi dovesse continuare, l’offerta di KKR potrebbe passare da amichevole a ostile”, hanno aggiunto da Intesa Sanpaolo.

REPORT BANCA AKROS SU SCENARI PER TIM

Pure Banca Akros – riporta Mf – è convinta che l’offerta sia aperta a potenziali revisioni al rialzo, allo stesso ha notato che il prezzo attuale incorpora circa il 60% di probabilità che l’operazione venga completata al prezzo di 0,505 euro per azione, ovvero 11 centesimi contro il premio implicito di 18 centesimi del prezzo dell’azione di 0,31/33 euro dei giorni precedenti. “Scontando anche una modesta probabilità che l’offerta venga aumentata e mantenendo la probabilità di un accordo al 60%, riteniamo che l’attuale prezzo delle azioni offrirebbe un potenziale di rialzo superiore al 10%”, ha calcolato la banca d’affari. Quindi, “riteniamo che il rischio/rendimento di investire in Tim sia in questo contesto ancora favorevole, supportato anche da una valutazione fondamentale che già punta a oltre 50 centesimi di euro in uno scenario as is”.

IL PROGETTO DI KKR SULLA RETE DI TIM

Il progetto del fondo americano Kkr sugli asset di Tim è basato sullo scorporo della rete per offrirla “a termine” a Cdp (controllata dal Mef), orientativamente dopo qualche anno, a riassetto completato. In questo scenario sarebbe poi Cassa depositi e prestiti a decidere se tenere due partecipazioni distinte nella rete di Tim e in Open Fiber oppure se realizzare la “rete unica”, a questo punto totalmente scollegata dal colosso tlc. L’obiettivo potrebbe essere quello di replicare il modello Terna e di separare la parte dei servizi dalla parte infrastrutturale, secondo le indiscrezioni giornalistiche di questi giorni sul piano del fondo Kkr.

IL REPORT DI EQUITA SU KKR-TIM

“Questa ipotesi ci sembra più credibile rispetto a indiscrezioni che ipotizzano un intervento sulla rete ex-ante: separazione prima dell’opa o un’accelerazione sul progetto rete unica”, ha osservato Equita. “KKR, infatti, manterrebbe la piena esposizione all’asset infrastrutturale, il focus primario del fondo, garantendo gli investimenti necessari nei prossimi anni e poi offrendo un percorso che punta alla rete unica, con tempistiche coerenti con il complesso esame del regolatore europeo”.

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