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Superlega di calcio, ecco la guerra di carta fra giornali

Come i giornali, non solo sportivi, commentano il progetto di Super League con Juventus, Inter e Milan

 

Dopo la notte dei comunicati, è la giornata delle reazioni sulle principali testate.

La notizia della creazione della nuova competizione europea monopolizza le prime pagine delle testate internazionali e nostrane, il messaggio è forte e chiaro: no alla Super Lega.

RCS ANTI JUVE, MILAN E INTER CON LA GAZZETTA DELLO SPORT

Partendo da uno dei giornali sportivi di riferimento in Italia come la Gazzetta dello sport, dove il vicedirettore Andrea Di Caro non lesina colpi ai 12 club fondatori (“è la fiera dell’avidità”), con particolare attenzione per la situazione delle italiane: “La Gazzetta dello Sport è da sempre contraria a qualsiasi progetto nasca per l’interesse di pochi traendo valori meritocratici e svilendo i tornei nazionali che rappresentano le radici sociali e culturali del calcio” e poi le bordate a Inter e Juventus: “Anche i nostri club più vincenti e prestigiosi però devono pensare che non si può tirare troppo la corda. Soprattutto quando sono note in seno alle istituzioni certe particolari situazioni finanziarie. Quelle che costringono ad esempio la Juventus a plusvalenze tanto esagerate quanto necessarie, per far quadrare i bilanci” e poi sui nerazzurri: “O la situazione finanziaria riguardante gli stipendi arretrati dell’Inter, con il club alla ricerca di altri complicati accordi con i dipendenti e le istituzioni per dilazionare al prossimo anno queste mensilità o addirittura, si sussurra, chiedere di rinunciare a premi e una parte di emolumenti”.

IL COMMENTO TOSTO DI SCONCERTI SUL CORRIERE DI CAIRO

Sempre da Rcs (gruppo controllato al 59% da Urbano Cairo, proprietario del Torino Calcio) arriva il commento di Mario Sconcerti sul Corriere della Sera che si concentra sull’evoluzione della figura di Andrea Agnelli e i possibili risvolti di questa manovra su Fca: “La Super Lega ha fatto diventare Andrea Agnelli uno dei personaggi meno popolari del calcio europeo”. E ancora: “Agnelli ha il diritto di fare quello che vuole per cercare di incassare sempre più soldi e portare più avanti la sua azienda, ma deve fare attenzione a qualche particolare che per adesso nel calcio è rimasto silenzioso. Il tifoso è un cliente dei club e un consumatori di prodotti sul mercato. La Juve rappresenta una multinazionale che vende auto in Europa e in Italia, avere milioni di persone contro in ogni parte d’Europa non è un’operazione di marketing consigliabile. Non solo per la Juve, soprattutto per Fca”.

CHE COSA DICE CONDì SU REPUBBLICA DI GEDI

Se non sorprende leggere il duro attacco ad Agnelli e ai club italiani che hanno aderito alla Super Lega sulle testate di Cairo, presidente nonché grande tifoso del Torino, desta interesse qualche commento di Repubblica e Tuttosport, il primo di proprietà del gruppo Gedi (Exor della famiglia Elkann) e l’altro da sempre vicino alle vicende della società bianconera. La firma sportiva per eccellenza di Repubblica, Paolo Condò, prova a indorare la pillola: “Il calcio come show sul modello Nba, è il titolo del commento, ma nel corpo dell’articolo anche la penna del quotidiano diretto da Maurizio Molinari condanna questa operazione: “La Super Lega chiusa, riservata a 15 club fissi e gli altri cooptati di volta in volta, cancella la qualificazione sul campo (e dunque il fondamentale concetto di merito) come requisito di partecipazione per tutti. Un vulnus inaccettabile. Considerata la quantità di denaro fiabesca che è stata promessa agli scissionisti sotto forma di bonus all’ingresso e poi di premi annuali, la piramide del calcio mondiale, già oggi molto ripida, diventerebbe una parete verticale senza appigli”.

SU HUFFINGTON POST ITALIA (GEDI) TRE COMMENTI CRITICI

Da segnalare si Huffington Post Italia (gruppo Gedi) diretto da Mattia Feltri tre commenti sul progetto Superlega tutti con connotazione negativa a firma di Darwin Pastorin, Gianni Del Vecchio e Stefano Baldolini.

IL COMMENTO DI TUTTOSPORT

Xavier Jacobelli su Tuttosport: “Superlega, non per soldi ma per denaro” incentrando l’accusa sulla figura di Florentino Perez, il presidente della nuova Lega nonché promotore di tutta l’iniziativa. “Questa non è una riforma della Champions partorita per renderla più competitiva, più appassionante, più interessante. Questa cosiddetta Super Lega che allinea nelle proprie fila anche club da decenni incapaci di essere né campioni d’Europa né tantomeno protagonisti, è un’autentica licenza per uccidere la quintessenza del calcio, il merito sportivo, lo spirito della competizione, il premio ai migliori in campo, non ai migliori Iban” e ancora Jacobelli rincara la dose: “Questa cosiddetta Super Lega riporta indietro gli orologi di settant’anni e prende a calci il sentimento popolare. Ammette a corte solo i più abbienti, anche quelli con un palmares internazionale arrugginito da anni di batoste. Nasce come un club di ricconi o ex ricconi che, non sapendo più come raccattare denaro, buttano nella spazzatura la grandezza del football per foderare di euro i bidoni nei quali intendono piombarla, infischiandosene dei tifosi, dei loro sentimenti, dei loro sacrifici, della loro passione, della loro storia”

I tifosi si stanno scatenando sul web, gli opinionisti e gli addetti ai lavori (ex calciatori e allenatori) anche ; il messaggio è sempre no a un calcio esclusivo e di élite. Ora la palla torna al club dei 12 fondatori, con la possibilità di accentuare lo scontro o di aprire al dialogo con Fifa e Uefa: la partita decisiva per il futuro del calcio.

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