Skip to content

marchio Big Mac

Stop marchio Ue “Big Mac” per McChicken, McNuggets e prodotti a base di pollo

Il Tribunale dell'Unione europea ha stabilito che McDonald’s non ha più diritto al marchio "Big Mac" nell'Ue per i suoi prodotti a base di pollo. Ecco perché

 

Era una controversia iniziata nel 2017 e oggi ha avuto un’ulteriore svolta. Dopo che la catena di ristorazione irlandese Supermac’s aveva presentato domanda di decadenza del marchio dell’Unione europea “Big Mac” per i prodotti a base di pollame del colosso McDonald’s, a distanza di sette anni è arrivata la sentenza del Tribunale dell’Unione europea.

STOP AL MARCHIO UE BIG MAC

Secondo il Tribunale dell’Unione europea, McDonald’s non è stata in grado di dimostrare – per un periodo ininterrotto di cinque anni – un uso effettivo nell’Ue di alcuni prodotti e servizi (relativi a ristorazione, consumo, drive-in, asporto) legati alla carne avicola, ovvero: panini con pollo e alimenti a base di pollo, come McChicken, Chicken Country, My Selection Chicken Pepper, Chicken McNuggets e insalate.

“Le prove prodotte da McDonald’s – afferma la sentenza – non forniscono alcuna indicazione sull’entità dell’uso del marchio per tali tipologie di prodotti e servizi in termini di volume delle vendite, durata del periodo in cui gli atti di uso sono stati compiuti e frequenza”.

Per questa ragione il fast food dagli archi dorati perde il marchio dell’Unione europea “Big Mac” per i prodotti a base di pollo. La sentenza non avrà, invece, ripercussioni sulla protezione del marchio per gli hamburger Big Mac.

LA CONTROVERSIA CON SUPERMAC’S

La controversia aveva avuto inizio nel 2017, quando la catena di ristorazione irlandese Supermac’s aveva presentato domanda di decadenza del marchio dell’Unione europea Big Mac, registrato a favore della McDonald’s nel 1996. Supermac’s riteneva infatti che il gigante Usa non lo avesse utilizzato per un periodo ininterrotto di cinque anni, su un ampio elenco di prodotti e servizi.

LA PRIMA SENTENZA DELL’EUIPO

Prima della sentenza del Tribunale dell’Ue, che potrà ancora essere impugnata, il caso era già stato esaminato nel 2019 dall’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo), il quale aveva ritenuto che McDonald’s non avesse dimostrato un uso effettivo del marchio contestato come nome di un ristorante. “McDonald’s – spiega The Irish Times – aveva registrato il marchio del Big Mac in Europa come alimento e nella categoria dei nomi di ristoranti. Ciò significava che McDonald’s aveva il diritto di chiamare un ristorante Big Mac, consentendole di opporsi all’apertura di fast food da parte di Supermac’s in altre parti dell’Ue, sulla base del fatto che ciò avrebbe potuto creare confusione nei clienti”.

La sentenza dell’Euipo era stata considerata una grande vittoria per l’azienda di Galway, tanto che il fondatore e amministratore delegato di Supermac’s, Pat McDonagh, all’epoca l’aveva descritta come una battaglia “Davide contro Golia”. McDonald’s si appellò alla decisione dell’autorità competente per i marchi e vinse, mentre Supermac’s si rivolse alla Corte di giustizia dell’Unione europea.

Ora però il Tribunale dell’Ue ha dichiarato di aver parzialmente modificato la precedente decisione dell’Euipo, “limitando così ulteriormente la protezione conferita a McDonald’s dal marchio contestato”. “Questa è una sentenza importante che adotta un approccio di buon senso all’uso dei marchi da parte delle grandi multinazionali. Rappresenta una vittoria significativa per le piccole imprese di tutto il mondo”, ha dichiarato McDonagh.

UNA NUOVA BATTAGLIA IN CORSO

La controversia tra le due era iniziata mentre Supermac’s stava valutando una possibile espansione nel mercato britannico, quando il Regno Unito era ancora nell’Ue. Dopo la Brexit, la catena di fast food irlandese ha richiesto un marchio nel Paese, al quale McDonald’s si è opposta.

Quest’altra battaglia legale è attualmente in corso presso il tribunale britannico dei brevetti, con un’udienza prevista per la fine dell’anno.

Supermac’s, precisa The Irish Times, ha circa 120 sedi in Irlanda e, secondo i conti finanziari depositati lo scorso anno, ha registrato un utile di 28,9 milioni di euro nel 2022.

Torna su