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STATE STREET MPS

Tutti i perché del tonfo della banca americana State Street

Il caso della banca americana State Street crollata alla borsa Usa. Fatti, numeri e approfondimenti 

 

Calo del 10% a Wall Street per il titolo della banca statunitense State Street. Sotto accusa una trimestrale non proprio brillante e la fuga del 5% dei depositi.

Va detto che anche altri grandi gruppi finanziari starebbero registrando la stessa situazione: da State Street, Charles Schwab e M&T sarebbero partiti 60 miliardi di dollari in cerca di rendimenti più elevati.

CHI È E COSA FA STATE STREET

Fondata, con il nome di Union Bank, nel 1792, State Street è una banca con quartier generale in One Lincoln Street a Boston, nel Massachusetts. L’istituto è al 15esimo posto delle maggiori banche americane per asset (nel 2022 in calo a 1,5 miliardi) ed è nella lista delle banche “too big to fail” stilata dal Financial Stability Board. Lo scorso anno il reddito è arrivato a 15 miliardi. Con uffici sparsi in tutto il mondo (anche a Londra, Dubai, Hong Kong, Tokyo e Singapore), State Street è una grande banca depositaria e anche un importante fornitore di fondi comuni di investimento indicizzati e di fondi negoziati in Borsa.

COSA STA ACCADENDO IN BORSA

Come sottolineato dal Financial Times, dietro il calo del titolo le mancate aspettative sugli utili trimestrali e la riduzione degli asset in gestione. Secondo quanto affermato dalla stessa State Street, questi ultimi sono scesi del 10% a 3,6 trilioni di dollari, a causa sia di un mercato sottotono sia di deflussi netti. Nel primo trimestre del 2023 i depositi totali sono diminuiti del 5% a 224 miliardi di dollari ma “i suoi prodotti di gestione della liquidità hanno registrato afflussi a marzo perché i clienti hanno trasferito denaro dalle banche ai fondi del mercato monetario in cerca di rendimenti più elevati”. La stessa cosa, peraltro, e per lo stesso motivo, sta accadendo anche ad altri grandi gruppi finanziari, come Charles Schwab (-11% a 325,7 miliardi di dollari) e M&T (-3%). Nel complesso sarebbero in fuga depositi per 60 miliardi di dollari.

Per quanto riguarda la trimestrale di State Street, riferisce ancora il quotidiano finanziario, è in flessione del 3% su base annua, a dispetto delle attese degli analisti, l’utile per azione a 1,52 dollari, mentre i ricavi sono aumentati a 3,1 miliardi di dollari, in linea con le aspettative.

IL LEGAME DI STATE STREET AVUTO CON IL FONDO PENSIONE DI MPS

Come si evince dal sito del fondo pensione Mps, State Street è anche la banca depositaria del fondo, la cui gestione finanziaria ovviamente è di Rocca Salimbeni. Al fondo, al quale possono aderire in forma volontaria tutti i dipendenti della banca, al 31 dicembre 2021 risultavano 20.661 iscritti (di cui 18.847 in servizio), età media 50 anni, per un totale di 23.925 posizioni. Sempre a fine 2021 il patrimonio superava quota 1,6 miliardi di euro, con una preferenza per la linea di gestione attiva (oltre 602,4 milioni), seguita da quella dinamica (quasi 400 milioni) e da quella bilanciata (oltre 315,2 milioni). In coda la linea prudente (poco più di 297 milioni). Secondo fonti sindacali, comunque, il sito del fondo pare non sia aggiornato visto che dallo scorso anno il Fondo pensione non è più depositato presso State Street ma in Bnp Paribas.

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