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Stangata fiscale del Tesoro su Mps e Banco Bpm. Report Mediobanca

Mps e Banco Bpm le banche più danneggiate dalla manovra fiscale del governo sugli istituti del decreto. Tutti i dettagli sul report di Mediobanca Securities

Banche in subbuglio sulla manovra del governo. Dunque non solo grandi aziende aderenti a Confindustria saranno colpite dal decreto fiscale del governo con nuove misure tributarie.

CHE COSA PREVEDE LA MANOVRA SULLE BANCHE

Che cosa toccherà alle banche? Con il blocco per il periodo d’imposta 2019 della deduzione delle svalutazioni e perdite su crediti, e il differimento in 10 esercizi della deducibilità ai fini Ires e Irap legata al meccanismo dell’Ifrs 9, sarà irrigidito il quadro contabile che consente agli istituti di registrare  in modo più efficace il deterioramento della qualità del credito.

LA STIMA DEL GETTITO

L’effetto sarà la rimodulazione della deducibilità Dta sull’avviamento. Il decreto fiscale collegato alla manovra stima minori spese per 1,6 miliardi di euro.

LA DOMANDA DEI BANCHIERI

Negli ambienti bancari la domanda è: possibile che dopo gli anni passati a disinnescare la mina dei crediti inesigibili sui bilanci e a portare avanti le operazioni di de-risking, tanto caldeggiate dalla vigilanza europea, ora arriva una norma che vanifica in parte questo sforzo?, si legge sul Foglio.

L’ANALISI DELLA MANOVRA

Un report di Mediobanca Securities arriva a questa conclusione: il report vede “un basso profilo rischio-beneficio a medio termine per il governo dopo il doloroso processo di ristrutturazione che le banche italiane hanno attraversato negli anni passati”.

IL REPORT DI MEDIOBANCA

Secondo gli analisti di Mediobanca, benché queste misure valgano una tantum, in quanto saranno applicate solo nel 2019, rischiano di impattare direttamente su Cet1, cioè i requisiti di solidità patrimoniale delle banche.

GLI EFFETTI PER MPS E BANCO BPM

Sempre in base all’analisi di Piazzetta Cuccia, l’entità di tale impatto non si può stimare uguale per tutti, ma potrebbe variare da un livello minimo o pari a zero, come nel caso del gruppo Intesa Sanpaolo, a una soglia più che negativa come per Monte dei Paschi di Siena e Banco Popolare di Milano (Banco Bpm).

CHE COSA SCRIVE IL FOGLIO

“Prendiamo il caso Mps (Monte dei Paschi di Siena) – scrive il Foglio – Il Mef sta trattando con l’Unione europea la scissione di crediti a rischio per 10-14 miliardi di euro. La decisione definitiva di Bruxelles arriverà solo dopo l’insediamento del commissario Margarethe Vestager, che entro poche settimane dovrà esprimersi sull’esistenza o meno di aiuti di stato e quindi di eventuali effetti distorsivi sulla concorrenza”.
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