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Stabilimenti Balneari

Stabilimenti balneari boom. Report Infocamere

Stabilimenti balneari: numeri e tendenze. Che cosa emerge dall'indagine Unioncamere-InfoCamere, basata sul Registro delle Imprese delle Camere di Commercio, aggiornati alla fine del 2023

 

Stabilimenti balneari in crescita sulle spiagge Italiane

Con oltre 7.000 imprese e un incremento del 26% dal 2011, il settore balneare continua la sua espansione lungo la Penisola. Romagna regina, ma è Camaiore (30 per chilometro) la prima per densità di imprese.

E’ quanto emerge dall’indagine Unioncamere-InfoCamere, basata sul Registro delle Imprese delle Camere di Commercio, aggiornati alla fine del 2023: al termine del 2023 sono 7.244 le imprese registrate nel settore della gestione di stabilimenti balneari contro le 7.173 del dicembre 2021 (+1%).

Ecco numeri, confronti e curiosità, nel mentre il sindacato dei balneari minaccia una sorta di serrata dell’ombrellone (qui l’approfondimento nel podcast di Ruggero Po per Startmag).

NUMERI E PERCENTUALI

Gli stabilimenti balneari hanno messo a segno dal 2011 una crescita complessiva del 26,4% pari a più del 2% l’anno.

IL PESO DELLA RIVIERA ROMAGNOLA

La riviera romagnola si conferma al vertice dell’offerta per numero di realtà, segnalando ormai una saturazione delle possibilità di accoglienza. A crescere sono un po’ tutte le altre coste dello stivale con la Calabria in testa (+358 imprese nel periodo) seguita dalla Campania (+188) e dalla Sicilia (+180).

LE REGIONI AL VERTICE

La costa romagnola è quella che ospita il maggior numero di imprese balneari: 1.052 realtà che, insieme, rappresentano il 14,5% del totale nazionale. Ravenna (186), Rimini (154) e Cervia (150) guidano la classifica per numerosità. Questi comuni, insieme a Riccione e Cesenatico, formano un quintetto d’oro che contribuisce a rendere la Romagna il cuore pulsante delle nostre coste, grazie alla vivacità e varietà dell’offerta.

La Toscana segue a ruota in termini assoluti e, con Camaiore, presidia saldamente la classifica della densità di imprese per chilometro di costa: ben 92 lungo i isoli 3 km di litorale del comune toscano, pari a una media di 30 attività per chilometro. Al secondo posto c’è Pietrasanta, un’altra perla del litorale tirrenico, con una densità di 22,3 imprese per chilometro.

A chiudere il podio delle regioni con il maggior numero di imprese balneari c’è la Liguria (797), meta storica del turismo estivo per i residenti del Nord ma apprezzatissima anche da tanti altri visitatori, italiani e stranieri.

IL DINAMISMO DEL SUD

Se dai numeri assoluti si passa ad osservare la dinamica della crescita, i dodici anni trascorsi mettono in evidenza il forte dinamismo delle regioni del Sud. Dal 2011 a oggi la Sardegna ha triplicato le imprese balneari e brilla con una crescita eccezionale del 190% mentre la Calabria ha visto più che raddoppiare le attività balneari con sede legale nel suo territorio, con un aumento del 110,4% nel periodo. Anche Sicilia (+75,4%), Puglia (+52,5%) e Campania (+36,9%) hanno conosciuto una fioritura di imprese che contribuiscono a rendere il Sud un polo sempre più attrattivo per i turisti di tutto il mondo.

ASSETTO SPESSO FAMILIARE

Le imprese balneari italiane sono spesso a conduzione familiare, riflettendo la nostra cultura del mare come luogo di incontro e tradizione. Le società di persone rappresentano il 42% delle imprese, mentre le società di capitale sono in crescita (31%), indicando un settore sempre più professionalizzato e pronto ad affrontare le sfide del futuro.

IMPRESE ROSA

L’industria balneare si rivela anche una concreta opportunità di sviluppo per l’imprenditoria femminile. Oltre il 25% delle imprese balneari (contro la media del 22% che si registra per il totale dei settori dell’economia) è guidato da donne, con la Basilicata (33,3%) e Calabria (30,9%) al vertice dell’incidenza di imprese rosa sul totale.

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