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Spread Recovery Fund

Vi hanno detto che spread e Btp vanno molto meglio?

Tutte le ultime buone notizie sui titoli di Stato italiani. Fatti, numeri, commenti e scenari

 

Nuova seduta positiva per Piazza Affari ieri, che si avvia a chiudere il mese con un saldo positivo di circa l’8%. L’indice Ftse Mib ha guadagnato 0,37% a quota 19.771 punti, in una giornata che a livello europeo ha visto chiusure contrastate.

COME SONO ANDATE LE VENDITE DEI BTP

Le indicazioni positive giunte anche dall’ultima asta del mese, nel corso della quale il Tesoro ha venduto tutti i 5,25 miliardi di euro di titoli offerti, registrando tassi di interesse in calo sia per i Btp a 5 che per quelli a 10 anni, hanno poi giovato alla causa dello spread tra Btp e Bund.

DIFFERENZIALI E RENDIMENTI

Il differenziale si è infatti ristretto fino a chiudere sui 241 punti base, col rendimento del decennale italiano al 2,6% sul mercato secondario.

LE TENDENZE

Erano quattro mesi, cioè dal settembre dello scorso anno, che la forbice tra i rendimenti italiani e tedeschi non era così bassa. Mentre erano sei mesi, cioè da luglio, che il rendimento non toccava un minimo come questo.

I FATTORI

“Del resto tra borse ballerine, Brexit e scenario di tassi Ue in calo (ieri l’inflazione mensile tedesca è scesa dello 0,8% e gli indici di fiducia di imprese e servizi hanno registrato un nuovo calo) è fisiologico che gli investitori guardino al reddito fisso come a un porto più sicuro di altri”, ha commentato Mf/Milano Finanza.

L’ASTA DEI BOT

Inoltre, decisamente ben accolta dagli operatori specialisti la riapertura del BoT semestrale collocato in asta martedì per 6,5 miliardi al tasso negativo di -0,025%. Rispetto all’offerta e all’assegnazione di 650 milioni – come di consueto, il 10% dell’importo assegnato tramite asta – la domanda è risulta pari a 1,683 miliardi, oltre due volte e mezza l’importo riproposto alle stesse condizioni di prezzo e rendimento, ha aggiunto il Sole 24 Ore.

IL COMMENTO DELLA SPECIALISTA

«L’asta è andata tutto sommato bene – ha commentato alla Reuters Chiara Cremonesi, specialista di UniCredit -. L’ammontare era decisamente più alto rispetto a fine dicembre. Il bid-to-cover è sceso, ma nell’asta precedente avevano emesso 5 miliardi e ora 8 miliardi. I costi di finanziamento sono in discesa rispetto a fine dicembre, un altro elemento favorevole. Buona anche la domanda del nuovo CcTeu. Il mercato sta reagendo moderatamente bene, con un discreto rally».

L’IMPATTO SUI TASSI

Il buon andamento delle aste ha avuto un impatto positivo sul mercato secondario dove i rendimenti sulle varie scadenze hanno rivisto nuovi minimi di periodo. Il tasso del titolo a 10 anni è sceso sotto il 2,6% e lo spread con il Bund tedesco si è attestato in area 240 punti base, livelli che non si vedevano dalla scorsa estate.

LA CURVA DEI RENDIMENTI

Sulla parte breve della curva il rendimento del BTp 2 anni è sceso allo 0,25%, nuovo minimo da inizio maggio. Sempre più vicino a quota 0 (0,08%) il tasso del BoT a 12 mesi che ormai viaggia sui livelli di giugno. Su questo titolo la domanda nelle ultime settimane è aumentata anche perché potrebbe essere utilizzato dalle banche come collaterale per partecipare a eventuali future aste Tltro (Targeted long term refinancing operations) della Bce.

CHE COSA SUCCEDE ALL’ESTERO

A conferma del buon momento del mercato primario sono arrivate anche le aste della Germania, che ieri ha portato a termine collocamenti significativi, ha sottolineato Mf: emessi Bund decennali per 3 miliardi con tassi in calo allo 0,2%, sui minimi dal novembre 2016. Sommati ai collocamenti via sindacato dei titoli di Stato di Austria, Belgio e Grecia, l’ingente offerta di bond di inizio anno è ormai vicina al termine. Solo la Finlandia che deve ancora fissare la prima asta del 2019

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