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Sogefi

Sogefi dimagrisce e la Borsa festeggia per la vendita dei filtri agli americani

Sogefi (gruppo Cir-De Benedetti) vola in borsa grazie alla vendita dell'unità filtrazione al fondo americano Pacific Avenue Capital. Tutti i dettagli e i dubbi di Equita

Sogefi, azienda italiana che realizza sistemi motore e componenti per sospensioni, è cresciuta del 31,4 per cento in borsa dopo la vendita dell’unità dedicata ai filtri al fondo statunitense Pacific Avenue Capital Partners.

OTTIMA NOTIZIA PER IL GRUPPO CIR DELLA FAMIGLIA DE BENEDETTI

Il rialzo delle azioni di Sogefi – che si scambiano a 2,6 euro circa – ha fatto bene anche alla società madre, Cir, che è salita del 10,5 per cento. Cir (Compagnie Industriali Riunite) è la holding della famiglia De Benedetti: oltre a Sogefi, possiede una quota di controllo anche di Kos, gruppo italiano specializzato nella gestione di strutture sanitarie.

Il presidente di Cir è Rodolfo De Benedetti, figlio di Carlo De Benedetti, editore di Domani e in passato di Repubblica.

I RISULTATI DI SOGEFI NEL 2023

Nel 2023 Sogefi ha riportato un utile netto di 57,8 milioni di euro, il 95,4 per cento in più rispetto all’anno precedente.

I ricavi sono ammontati a 1,6 miliardi (+55 per cento su base annua) e il risultato ante oneri finanziari è stato di 105,2 milioni (+49 per cento). Positivo il flusso di cassa libero, a quasi 38 milioni, mentre l’indebitamento finanziario netto è sceso a 200 milioni.

L’ACCORDO CON PACIFIC AVENUE CAPITAL

Sogefi, inoltre, ha ceduto l’interezza del capitale della divisione statunitense (Sogefi Usa) e dell’unità filtri (Sogefi Filtration) al fondo Pacific Avenue Capital, con sede a Manhattan Beach, in California.

Gli asset sono stati valutati 374 milioni di euro. L’operazione – spiega l’agenzia Radiocor – è “corrispondente a un equity value […] a oggi stimato in circa 330 milioni. Cifra che porterebbe a Sogefi una plusvalenza di circa 130 milioni”.

IL GIUDIZIO DI INTESA SANPAOLO

Secondo Intesa Sanpaolo, l’affare con Pacific Avenue Capital è “finalmente un vero punto di svolta per Sogefi”, anche perché il prezzo di vendita della divisione è superiore all’intera capitalizzazione della società prima dell’annuncio dell’operazione.

Grazie alla cessione, Sogefi potrà concentrarsi sul rafforzamento della propria struttura finanziamento e sul pagamento di dividendi straordinario. Inoltre, la minore complessità aziendale permetterà una maggiore focalizzazione sui due business rimanenti: i sistemi di gestione dell’aria e di raffreddamento del motore, da una parte, e le sospensioni dall’altra.

GLI ASPETTI NEGATIVI, SECONDO EQUITA

Anche Equita pensa che l’accordo con il fondo americano sia “molto positivo” per Sogefi. La banca, tuttavia, segnala anche alcuni aspetti negativi: il fatto che la divisione filtrazione fosse quella con “il cash flow più elevato” e che “il peso di Stellantis sul fatturato” della società aumenterà “oltre il 20 per cento”. Sul proprio sito, Sogefi scrive di essere “fornitore di quasi tutti i più importanti produttori mondiali di autovetture e veicoli commerciali”.

COSA FA L’UNITÀ FILTRAZIONE

La business unit filtrazione – si legge sul sito di Sogefi – “produce una gamma completa di filtri per i mercati Primo Equipaggiamento, Ricambio Originale Costruttori e per l’Aftermarket Indipendente”. Oltre a questo, si occupa di distribuire i prodotti con i marchi del gruppo: CoopersFiaam, Tecnocar, Fram e Purflux, destinati ai veicoli leggeri; mentre Sogefi Pro è dedicato ai veicoli commerciali.

Sogefi specifica che l’unità filtrazione “supporta la transizione alla mobilità elettrica attraverso una nuova linea di prodotto che offre purificatori di aria, filtri per la trasmissione e pile a combustibile”.

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