Il gruppo finanziario statunitense SVB Financial Group – che possiede Silicon Valley Bank, una delle più grandi banche commerciali degli Stati Uniti e la più importante nel distretto tecnologico della California – è in difficoltà. Giovedì le sue azioni sono crollate di oltre il 60 per cento, con una perdita di valore di 80 miliardi di dollari; nel frattempo, l’istituto tenta di convincere i clienti che i loro soldi sono al sicuro. Molti dei principali “capitalisti di ventura” americani, come il cofondatore di PayPal Peter Thiel, si stanno però ritirando.
UN BUCO DA 1,8 MILIARDI
Mercoledì SVB ha avviato un’operazione di vendita di azioni da 1,75 miliardi di dollari con l’obiettivo di irrobustire il proprio bilancio dopo il buco da 1,8 miliardi provocato dalla vendita (in perdita) di un portafoglio obbligazionario da 21 miliardi; una mossa fatta per compensare il calo dei depositi.
Il portafoglio, composto principalmente da titoli di stato americani, aveva un rendimento medio dell’1,79 per cento, di molto inferiore al rendimento dei beni del Tesoro a scadenza decennale (3,9 per cento).
L’IMPORTANZA DI SVB PER LA SILICON VALLEY
SVB è una banca fondamentale per le startup delle Silicon Valley, dove ha sede (più precisamente a Santa Clara, al centro dell’hub tecnologico): è infatti la creditrice di riferimento per quasi la metà delle aziende tecnologiche o sanitarie statunitensi sostenute da grandi finanziatori che si sono quotate in borsa nel 2022, scrive Reuters.
L’agenzia spiega che le difficoltà di SVB sono legate anche all’aumento dei costi di finanziamento deciso dalla Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, durante l’anno scorso, e all’inflazione elevata.
L’INTERVENTO DI GENERAL ATLANTIC
La società di private equity General Atlantic ha detto che acquisterà azioni di SVB per un valore di 500 milioni di dollari.
I PIANI FUTURI DI SVB
SVB ha dichiarato che i fondi raccolti attraverso la vendita delle azioni verranno reinvestiti nelle passività a breve termine, e che raddoppierà il suo prestito a termine a 30 miliardi di dollari.
La banca ha detto inoltre di aspettarsi tassi d’interesse più elevati, e mercati pubblici e privati sotto pressione.
“Quando vedremo un ritorno all’equilibrio tra gli investimenti di rischio e la liquidità bruciata, saremo ben posizionati per accelerare la crescita e la redditività”, ha spiegato il presidente e amministratore delegato Greg Becker. SVB, ha aggiunto, è “ben capitalizzata”.
L’IMPATTO SUL SETTORE BANCARIO
Anche se non tutti gli analisti credono che SVB stia vivendo una crisi di liquidità – è il caso di quelli di Wedbush Securities per esempio -, si teme che le difficoltà del gruppo finiscano per contagiare il più ampio settore bancario, a partire da quello californiano.
Le azioni di First Republic, una banca con sede a San Francisco, hanno perso infatti oltre il 16,5 per cento. Ma anche gli istituti finanziari americani più grandi sono stati danneggiati: Wells Fargo è calata del 6 per cento, JPMorgan del 5,4 per cento, Bank of America del 6 per cento e Citigroup del 4 per cento.