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Salini Impregilo, ecco come Cdp, Intesa Sanpaolo e Unicredit sbloccano Progetto Italia

Tutte le ultime novità su Salini e Progetto Italia con il ruolo determinante del gruppo del Tesoro, di Intesa Sanpaolo e di Unicredit per sciogliere gli ultimi nodi come quello di Natixis

 

Nasce Progetto Italia, il nuovo polo delle costruzioni, a partire dal salvataggio di Astaldi, in procedura concorsuale dal 18 dicembre scorso.

LA FIRMA DEGLI ACCORDI

Salini Impregilo ha firmato gli accordi necessari a portare alla sezione fallimentare del Tribunale di Roma le carte necessarie per il piano concordatario.

IL VAGLIO DEI CDA

L’operazione è passata al necessario vaglio del Cda di Cassa depositi e prestiti, che la supporta attraverso Cdp Equity, e dei creditori. Ultimo passo formale è un passaggio da Astaldi, in Cda d’urgenza.

CHE COSA DICE LA NOTA DI SALINI

Ai fini della realizzazione del Progetto Italia la società – spiega Salini in una nota – ha sottoscritto, in data odierna, due accordi di investimento: il primo con l’azionista di controllo Salini Costruttori e con Cdp Equity, società controllata da Cassa depositi e prestiti, il secondo con tre delle principali istituzioni finanziarie italiane. Tali accordi di investimento regolano la partecipazione ai medesimi termini e condizioni, nell’operazione di investimento nel contesto dell’aumento di capitale, rispettivamente di Salini Costruttori e Cdp Equity e delle banche finanziatrici”.

LE OBIETTIVI DEL PROGETTO

Il progetto, evidenzia il contractor romano, è “volto a rafforzare il settore nazionale delle grandi opere e delle costruzioni, che farà parte del più ampio piano industriale della società relativo al triennio 2019-2021”. Tra gli obiettivi indica “l’aggregazione con altri operatori italiani del settore caratterizzati da eccellenze industriali in diversi segmenti del mercato delle costruzioni e delle infrastrutture” .

CHE COSA HA DECIDO IL CDA DI CDP

Il consiglio di amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti, riunito ieri, ha dato il via libera a Progetto Italia. Sbloccando di fatto l’intervento congiunto con Salini Impregilo su Astaldi e di conseguenza il piano che dovrebbe rilanciare il settore delle costruzioni in Italia.

L’ATTO DI NASCITA DI PROGETTO ITALIA

Si tratta di fatto dell’atto di nascita di Progetto Italia, il maxi-polo delle costruzioni che nascerà attorno al costruttore romano grazie al supporto di Cassa Depositi Prestiti (controllata dal Tesoro) e delle banche.

CHE COSA HA DECISO CDP

Il primo importante appuntamento di ieri è stato il board di Cdp, che oltre ad aver approvato i conti del primo semestre ha confermato il proprio supporto all’operazione continuando a rendersi disponibile a coprire con 250 milioni parte dei 600 milioni di aumento di capitale necessari per far partire il nuovo colosso.

CHI PARTECIPA ALL’AUMENTO DI CAPITALE

Aumento di capitale di Salini necessario per poter procedere con la realizzazione di Progetto Italia. Era previsto infatti che alla ripatrimonializzazione dovessero partecipare oltre a Intesa Sanpaolo e UniCredit anche Bnl Bnp Paribas e Mps, che invece si sono sfilate, mentre Banco Bpm ha ridotto da 15 a 9 milioni il proprio apporto: “I due istituti maggiori hanno quindi deciso di farsi carico della quota degli altri ma questo ha evidentemente allungato i tempi per la preparazione dei documenti”, ha scritto il Sole 24 Ore.

COME E’ STATO SCIOLTO IL NODO NATIXIS

È stato inoltre sciolto l’ultimo nodo, quello riguardante il margin loan sul pegno relativo al 66,8% di Salini concesso da Salini Costruttori a Natixis.

IL RUOLO DI INTESA SANPAOLO E UNICREDIT

Martedì fino a tarda sera si è svolta la riunione fra Cdp, SaliniIntesa Sanpaolo e Natixis. L’istituto guidato da Carlo Messina è entrato nel finanziamento da 200 milioni al fianco dei francesi. Quindi la linea di credito erogata nel 2015 da Natixis (scadenza al 2020), con l’obbligo di reintegro delle azioni Salini Impregilo  qualora fossero calate sotto un certo valore, sarà ristrutturata con una scadenza allungata fino al 2023, ha scritto Mf/Milano Finanza.

In particolare, è venuto meno il principio di escussione relazionato al valore minimo toccato in borsa dalle azioni di Salini Impregilo , venendo così incontro alle richieste di maggiori garanzie avanzate da Cdp. A Salini sarebbero poi pervenute le delibere finali anche sulle linee di credito per 1,6 miliardi.

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