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Salario Minimo

Salario minimo orario, a che punto è il ddl e quali categorie di lavoratori riguarderà

Tutte le novità sul disegno di legge sul salario minimo

Il salario minimo orario deve diventare legge. “Questa settimana si chiudono gli emendamenti ed entro agosto credo che lo approveremo”, ha dichiarato oggi il vice premier nonché ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, durante un comizio a Monterotondo. Ieri infatti è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti presso la Commissione Lavoro del Senato al Ddl Catalfo e si è concluso il tavolo di lavoro tra esecutivo e sindacati sul salario minimo orario. Ecco i dettagli.

INTESA TRA ESECUTIVO E SINDACATI

A far ben sperare il ministro Di Maio ci ha pensato la svolta al tavolo riunito ieri tra governo e sindacati sul salario minimo. Il ministero del Lavoro, infatti, ha tolto dal tavolo la questione più spinosa al centro in questi mesi delle forti critiche di Cgil Cisl e Uil: nell’emendamento al ddl che l’esecutivo si appresterebbe a presentare, cioè, non si ragiona più di salario minimo orario alternativo a quello contrattuale ma si riconosce valore generale a quanto previsto dai contratti collettivi nazionali. Restano però i 9 euro lordi all’interno dell’articolato di legge. Si tornerà comunque a discuterne tra 10/15 giorni in un prossimo round nel quale la parola spetterà ai sindacati che dovranno presentare dei report dettagliati sulle modifiche.

LE DIVERGENZE CON LA LEGA

Se un passo avanti è stato fatto con i sindacati, uno indietro nella maggioranza di governo. Le due compagini di governo risultano infatti divise anche sulla questione del salario minimo orario come emerso dai 72 emendamenti presentati ieri.  Come ha riportato il Sole 24 Ore, nel pacchetto di emendamenti della Lega si mira a dare più peso alla contrattazione territoriale, si mette in discussione il principio della rappresentatività sostituendo il «comparativamente» con «maggiormente» rappresentative, e a comprendere nei 9 euro l’ora gli «elementi fissi e variabili della retribuzione».

ESCLUSO IL LAVORO DOMESTICO

Dall’applicazione del salario minimo legale viene eliminata la categoria dei lavoratori domestici, come ha illustrato la stessa presidente della commissione Lavoro del Senato e firmataria della proposta di legge, Nunzia Catalfo, al tavolo tecnico al ministero del Lavoro. Catalfo ha spiegato che sarà definita, sentite le organizzazioni sindacali più rappresentative, “una disciplina ad hoc parametrata sui trattamenti economici del contratto collettivo di settore per i lavoratori domestici in modo da tutelare al contempo sia questi sia le famiglie”.

GLI EMENDAMENTI A FIRMA CATALFO

Tra i 5 emendamenti a firma Catalfo c’è anche quello che riguarda l’istituzione di una Commissione paritetica, composta a maggioranza da associazioni di imprese e sindacati, deputata a valutare annualmente l’incremento del salario minimo tabellare e a individuare il contratto collettivo prevalente in ogni settore. Infatti, spiega ancora la presidente della Commissione Lavoro del Senato, “è stata proposta una specifica azione giudiziaria per la repressione di condotte elusive che affida alle organizzazioni sindacali il compito di ‘giustiziare’ l’eventuale mancato rispetto del salario minimo orario, liberando il lavoratore dal costo del contenzioso. In questo modo vogliamo garantire l’effettività dei diritti dei lavoratori”.

IMPATTO SU QUASI 3 MILIONI DI LAVORATORI DIPENDENTI

Nel frattempo, in attesa che la politica faccia il suo corso, passiamo ai numeri. Se si dovesse introdurre infatti un minimo per le retribuzioni a nove euro lordi sarebbero quasi tre milioni (il 21% del totale) i lavoratori dipendenti che avrebbero vantaggi in termini di retribuzione. Il dato sui 2,9 milioni di lavoratori con una retribuzione oraria al di sotto del limite è quello dell’audizione dell’Istat sul provvedimento.

LE CATEGORIE INTERESSATE

Dai cuochi ai saldatori, dalle guardie giurate ai barman, dagli autisti ai magazzinieri fino ai giardinieri e ai camerieri: sono alcune delle categorie di lavoratori inquadrati nei livelli più bassi dei contratti nazionali e che, avendo paghe orarie lorde inferiori a 9 euro potrebbero beneficiare di aumenti legati al provvedimento sul Salario minimo. Secondo È quanto risulta all’Ansa elaborando sulla base delle ultime rilevazioni Istat e Inps i livelli retributivi dei principali contratti.  Nell’ambito dei pubblici esercizi troviamo i cuochi “capo partita”, i camerieri di ristorante, i barman, pizzaioli e gelatieri (sono al quarto livello con 8,77 euro) ma soprattutto personale di pulizia e fatica addetto alla sala o alla cucina (settimo livello, 7,28 euro) o le guardie giurate (quinto livello, 8,21 euro). Nel contratto dei metalmeccanici con Federmeccanica sono al di sotto dei 9 euro i dipendenti inquadrati al primo e secondo livello (tra questi ultimi anche saldatori e gruisti con i minimi a 8,36 euro) mentre nel contratto del commercio sono al di sotto del limite i dipendenti iscritti al quinto, sesto e settimo livello quindi dagli archivisti protocollisti, agli addetti al controllo delle vendite e ai magazzinieri (8,99 euro) fino alle persone che si occupano di pulizie (7,64). Per il contratto del turismo con Federalberghi sono interessate invece le persone dal quarto al settimo livello ovvero cuochi, barman e capo giardinieri incardinati al quarto livello. Anche i dipendenti di grandi e medi alberghi e villaggi turistici possono avere minimi a 8,97 euro mentre centralinisti, autisti e cameriere ai piani degli alberghi hanno minimi a 8,41 euro. All’ultimo livello troviamo il personale di fatica con 7,48 euro di minimo orario.

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