Safilo non procederà più con un’offerta vincolante per Inspecs, dopo l’annuncio di un accordo per l’acquisizione della società britannica da parte di Bidco 1125 Limited. La decisione arriva a seguito di una fase di valutazione preliminare avviata nei mesi precedenti e si inserisce in un contesto di operazioni societarie che coinvolgono investitori internazionali attivi nel settore dell’ottica e in altri comparti.
LA POSIZIONE DI SAFILO
Safilo, società quotata su Euronext Milan e attiva nella creazione, produzione e distribuzione di occhiali da vista e da sole, ha confermato di non avere intenzione di formulare un’offerta vincolante per Inspecs, gruppo britannico operante nel settore dell’occhialeria. La comunicazione chiarisce l’esito delle valutazioni svolte dalla società italiana in merito a una possibile operazione di acquisizione.
L’ACCORDO TRA BIDCO E INSPECS
Il 10 dicembre i consigli di amministrazione di Bidco 1125 Limited e di Inspecs hanno annunciato di aver raggiunto un accordo sui termini di un’acquisizione in contanti raccomandata da Bidco per l’intero capitale azionario di Inspecs. Bidco è una società di nuova costituzione, creata appositamente per l’operazione e controllata da Luke Johnson e Ian Livingstone. L’offerta, afferma Teleborsa, prevede il pagamento di 84 pence in contanti per ciascuna azione, per una valutazione complessiva del capitale pari a circa 85,4 milioni di sterline.
CHI È LUKE JOHNSON
Luke Johnson è un imprenditore e investitore con una lunga esperienza in diverse iniziative imprenditoriali. È stato presidente e investitore rilevante di PizzaExpress durante la fase di rapida espansione negli anni Novanta e ha partecipato a numerosi progetti, tra cui il suo ruolo e investimento in Gail’s Bakeries. Ha inoltre presieduto o fondato varie società, tra cui la società di private equity Risk Capital Partners, con investimenti in molteplici settori, e in passato ha ricoperto l’incarico di presidente di Channel 4.
CHI È IAN LIVINGSTONE
Ian Livingstone è un investitore immobiliare e guida il London & Regional Group, un portafoglio globale di immobili commerciali e attività alberghiere con un valore superiore a 10 miliardi di sterline. Vanta una significativa esperienza nei settori della vendita al dettaglio e dei beni di consumo, compreso quello dell’ottica. In questo ambito è stato in precedenza presidente della catena Optika Clulow, proprietaria di oltre 200 negozi di ottica, tra cui i marchi David Clulow e Sunglass Hut.
I PRECEDENTI CONTATTI TRA SAFILO E INSPECS
Nel mese di novembre Safilo aveva avviato contatti con Inspecs in relazione a una potenziale offerta per le attività di Eschenbach Group e BoDe, valutando contestualmente anche una possibile proposta per l’intera società. Le due possibili offerte in denaro non vincolanti per acquisire l’intero capitale sociale emesso e da emettere di Inspecs da parte dell’azienda con sede a Padova, scrive Fashion Network, sono state entrambe rimandate al mittente e le successive evoluzioni del processo di acquisizione hanno portato alla decisione di non procedere con un’offerta vincolante.
I NUMERI DI SAFILO…
Come scrive Fashion Network in un altro articolo, Safilo opera lungo l’intera filiera dell’occhialeria da oltre 90 anni, con una presenza diretta in 40 Paesi e una rete globale che raggiunge circa 100.000 punti vendita. Nel 2024 il gruppo ha registrato un fatturato netto di 993,2 milioni di euro, sostenuto da un modello integrato che combina wholesale e canali digitali direct-to-consumer, e da un ampio portafoglio di marchi propri e in licenza.
Nei primi nove mesi del 2025 le vendite nette di Safilo hanno raggiunto 758,4 milioni di euro, in crescita del 2,2% a cambi costanti, mentre al 30 settembre l’indebitamento netto si è ridotto a 30,4 milioni, corrispondenti a una posizione finanziaria netta positiva di 10,7 milioni di euro.
…E QUELLI MENO BRILLANTI DI INSPECS
Per quanto riguarda Inspecs, Fashion Network riporta che il gruppo ha indicato che nei dieci mesi chiusi al 31 ottobre la crescita delle vendite e degli ordini della controllata statunitense Tura, in aumento del 10% su base annua, non è stata sufficiente a compensare la debolezza complessiva del business. Di conseguenza, per l’esercizio in chiusura al 31 dicembre è atteso un fatturato di circa 191 milioni di sterline e un EBITDA sottostante di circa 17,7 milioni, a fronte dei 203,3 milioni di sterline registrati nell’esercizio precedente.






