Nonostante i ricavi in calo per la minore domanda dei prodotti legati al Covid, il gruppo farmaceutico svizzero Roche, che ha confermato la propria guidance per il 2023, ha appena acquisito la società Telavant Holdings, società creata nel 2022 da Roivant, che detiene il 75% delle azioni, con il colosso americano Pfizer, che ha il restante 25%.
L’acquisizione che dovrebbe concludersi nel quarto trimestre di quest’anno o nel primo trimestre del 2024 rafforza la posizione di Roche nel settore delle malattie infiammatorie dell’intestino.
L’ACCORDO
Roche ha comunicato questa mattina di aver raggiunto un accordo definitivo per l’acquisizione di Telavant Holdings, una società Roivant, di proprietà di Roivant Sciences e Pfizer. L’azienda svizzera pagherà un prezzo di acquisto di 7,1 miliardi di dollari e un pagamento a breve termine di 150 milioni di dollari.
L’intesa comprende i diritti di sviluppo, produzione e commercializzazione negli Stati Uniti e in Giappone di RVT-3101 di Telavant, un trattamento sperimentale per le malattie infiammatorie intestinali. Al di fuori degli Stati Uniti e del Giappone, Pfizer detiene i diritti di commercializzazione.
Inoltre, in seguito alla chiusura della transazione, Roche avrà anche un’opzione per avviare una collaborazione globale con Pfizer su un anticorpo bispecifico diretto p40/TL1A di prossima generazione, attualmente in fase 1.
IL FARMACO PER LE PATOLOGIE INFIAMMATORIE DELL’INTESTINO
RVT-3101, spiega Roche, è una nuova promettente terapia in fase di sviluppo per le persone affette da malattie infiammatorie intestinali, tra cui la colite ulcerosa e il morbo di Crohn.
Le malattie infiammatorie intestinali sono un gruppo di disturbi gastrointestinali cronici con quasi 8 milioni di persone diagnosticate in tutto il mondo e l’80% di tutti gli individui non ha una remissione duratura. I pazienti che soffrono di queste patologie possono manifestare sintomi imprevedibili che comprendono dolori e crampi addominali, movimenti intestinali frequenti e urgenti, diarrea, perdite, sanguinamento rettale, perdita di peso, perdita di energia e affaticamento.
Data l’inedita modalità d’azione dell’anticorpo, che ha come bersaglio sia l’infiammazione che la fibrosi, esso ha un potenziale di applicazione in numerose altre patologie. L’intenzione dell’azienda è infatti quella di avviare quanto prima uno studio globale di Fase 3 per RVT-3101, per offrire questa terapia ai pazienti affetti da malattie infiammatorie intestinali.
“Alla luce dei dati riteniamo che RVT-3101 abbia il potenziale per essere la prima terapia che offre sia un’elevata efficacia e sicurezza per le persone affette da malattie infiammatorie intestinali, sia la comodità di una somministrazione sottocutanea a domicilio”, ha detto Levi Garraway, Chief Medical Officer di Roche e responsabile dello sviluppo globale dei prodotti.
I PROGETTI DI ROCHE PER IL FUTURO
Visto il calo della domanda di prodotti legati al Covid, Roche ha intenzione di rafforzare la sua pipeline con farmaci commercializzabili in breve tempo e questa acquisizione è la maggiore da quella del 2014, quando acquistò InterMune. Come osserva Reuters, il nuovo amministratore delegato della farmaceutica svizzera, Thomas Schinecker, è intenzionato a ripristinare i risultati ottenuti da Roche nello sviluppo di farmaci, dopo che l’anno scorso sono stati registrati importanti insuccessi in fase avanzata di sperimentazione nel campo dell’Alzheimer e dell’immunoterapia del cancro.
In passato aveva infatti dichiarato che Roche “è aperta a grandi operazioni se hanno senso dal punto di vista scientifico e finanziario”.
COSA DICONO GLI ANALISTI E COSA FA CONCORRENZA
Gli analisti della Zuercher Kantonalbank, citati dall’agenzia di stampa, hanno affermato che sebbene l’attività non sia “esattamente a buon mercato a prima vista” potrebbe diventare un farmaco best-in-class per le malattie infiammatorie intestinali. RVT-3101 infatti fa parte di una classe di nuovi trattamenti, noti come anticorpi anti-TL1A, che nell’ultimo periodo ha attirato l’interesse di molti.
All’inizio di questo mese, ricorda Reuters, Sanofi ha acquistato i diritti per uno di questi anticorpi da Teva per 500 milioni di dollari e fino a un miliardo di dollari in base ai risultati dello sviluppo e in aprile Merck & Co ha acquistato lo sviluppatore di anticorpi anti-TL1A Prometheus Biosciences per 10,8 miliardi di dollari.