Movimento 5 Stelle e Lega concorsi sull’oro della Banca d’Italia.
CHE COSA E’ STATO APPROVATO SULL’ORO DELLA BANCA D’ITALIA
I due partiti di maggioranza ieri hanno votato compatti la loro mozione (141 sì, 83 no e 12 astenuti) nella quale chiedono al governo le «opportune iniziative al fine di definire l’assetto della proprietà delle riserve auree » detenute da via Nazionale, sempre però «nel rispetto della normativa europea» e di «acquisire le notizie» su quelle attualmente all’estero e sulle «modalità per l’eventuale loro rimpatrio» (qui il testo integrale della mozione).
LE PAROLE DI BAGNAI (LEGA)
Un chiarimento che tuttavia non costituisce la premessa a un uso delle riserve a sostegno di questa o quella iniziativa del governo. Lo conferma il leghista Alberto Bagnai, presidente della commissione Finanze e primo firmatario della mozione assieme alla pentastellata Laura Bottici: «L’indipendenza della Banca centrale non è assolutamente in discussione, è un principio che noi rispettiamo perché iscritto nel nostro ordinamento. La gestione dell’oro è assolutamente indiscussa, nessuno pensa di darla al governo».
@AlbertoBagnai … un'altra cosa che mi spinge a votare contro mozione di FdI è la frase in cui si dice che a giudizio dei proponenti, l'oro dovrebbe essere restituito allo Stato. Ma l'oro non deve essere restituito allo Stato, perché l'oro è dello Stato😉 https://t.co/agguRztJvY
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) April 3, 2019
«Non capisco neppure di che cosa stiamo discutendo, mi sembra una questione puramente tautologica: è ovvio che l’oro se è dello Stato – sottolinea ancora Bagnai -. È degli italiani». Certo, come ha sottolineato la sua collega di partito Cinzia Bonfrisco, «oggi i soci di Via Nazionale sono dei privati e, dunque, un chiarimento è necessario» ma come ha già ricordato lo stesso premier Giuseppe Conte il 21 febbraio scorso intervenendo proprio al Senato in una risposta a un’interrogazione parlamentare, non sembra possibile che le riserve auree possano essere rivendicate dai partecipanti al capitale di Banca d’Italia, i cui diritti patrimoniali sono limitati al valore del capitale e agli utili netti annuali».
L’ANALISI DI BAGNAI (LEGA)
Ecco che cosa ha scritto due giorni fa l’economista della Lega, Alberto Bagnai, perorando la bontà della mozione ieri approvata: “L’esigenza di adeguare le nostre istituzioni a quelle dei nostri partner di maggiore successo mi sembra non necessiti di spiegazioni: è tautologica, come è tautologico dire che le riserve dello Stato sono dello Stato (peraltro, questo principio basilare lo troverete affermato negli ordinamenti di qualsiasi paese civile: ad esempio, all’art. 9-bis dello Statuto della Banca centrale belga, o alle Sezioni 3 e 16 dello Statuto della Banca centrale olandese, o all’art. 7, comma 3, lettera c, dello Statuto della Banca centrale spagnola”.
LO SCENARIO E IL TWEET PUNTUTO DI LITURRI
Su quanto avverrà però in un prossimo futuro – ha scritto oggi il Sole 24 Ore – nessuno è pronto a scommettere e le preoccupazioni restano alte come conferma anche il commento del Wall Street Journal: «I populisti vanno avanti per prendere il controllo» della Banca d’Italia.
E ti pareva! I populisti all'attacco dell'oro di Bankitalia!
Ma da quando in qua affermare il diritto di proprietà verso un detentore, che forse ha compiuto qualche atto dispositivo di troppo, è un attacco?
Per capire, eh…
https://t.co/xAOs9Hp1Ta— Ora Basta (@giuslit) April 3, 2019