“Rcs non ha accantonato fondi a bilancio dopo la causa di Blackstone perché ritiene la casa “infondata” e pensa che “non ci sia la competenza territoriale”. A ribadirlo, dopo la semestrale presentata ieri, il presidente e amministratore delegato del gruppo editoriale, Urbano Cairo, che è anche maggiore azionista della casa editrice. “Rcs si è comportata in modo corretto e l’arbitrato ha riconosciuto che non c’e’ stata alcuna azione temeraria. E che l’immobile valeva 33 milioni in più, e non e’ poco”, ha aggiunto in un’intervista al Giornale. L’imprenditore ha spiegato di aver scelto la strada dell’arbitrato “a tutela di tutti i soci di Rcs” e ha detto i non avere “niente di cui pentirsi” sulla vicenda, dove ha solo cercato di far valere un diritto che crede di avere.
IL CONTENZIOSO RCS-BLACKSTONE
Eppure, ricorda oggi il Sole 24 Ore, il contenzioso sorto tra Rcs e Blackstone sul complesso immobiliare di via San Marco-via Solferino a Milano, ceduto nel 2016, è stato “fonte di imbarazzo per Intesa, che era azionista, creditore e advisor per l’operazione”. A rinfocolare questa ricostruzione sono state giorni fa le dimissioni dal cda di Rcs del top manager di Intesa Sanpaolo, Gaetano Micciché, oltre ai rumors sui dissidi di altri azionisti e componenti del board di Rizzoli-Corriere della Sera proprio sull’iniziativa di Cairo contro Blackstone.
I SUBBUGLI DEL CDA DI RCS
Ha scritto infatti oggi Repubblica: “Si allarga la spaccatura nel cda di Rcs. Dopo le dimissioni di Gaetano Miccichè, ieri si è registrata l’assenza dal consiglio di altri amministratori di gran peso, primi fra tutti Diego Della Valle, Marco Tronchetti Provera e l’ad di Unipol Carlo Cimbri. Come a prendere le distanze dalla strategia di Urbano Cairo sul dossier Blackstone. La sensazione di questi azionisti è che Rcs abbia fatto un po’ come lo struzzo, negando il problema”.
LA RICOSTRUZIONE DEL SOLE 24 ORE SU RCS
“E altri della compagine di minoranza – ha aggiunto il Sole oggi – hanno preso a modo loro le distanze, senza reclamare accantonamenti in bilancio in relazione alla vicenda, che sarebbero controproducenti per tutti. Consob si riserva di esaminare la semestrale, quando sarà disponibile, per verificare la compatibilità dei passaggi con i principi contabili internazionali, ma difficilmente ci sarà materia per intervenire a modificare le poste in bilancio”.
LE RASSICURAZIONI DI CAIRO SU MEDIOBANCA, UNIPOL E DELLA VALLE
Ma sui rapporti con gli altri soci del gruppo oggi Cairo al Giornale ha spiegato che “a volte possono esserci idee diverse, ma i rapporti sono ottimi con Alberto Nagel di Mediobanca, Carlo Cimbri di Unipol, Diego Della Valle e anche con Marco Tronchetti Provera”. “Mi dispiace che si dica che non abbiamo buoni rapporti con Intesa, dove io stesso ho depositi importanti. Ho apprezzamento e fiducia in questa banca”, ha aggiunto dopo le dimissione di Gaetano Micciché, storico manager dell’istituto, dal cda del gruppo editoriale. L’imprenditore ha anche escluso la possibilita’ di passare la mano o anche solo di diluirsi. “Non ho intenzione di vendere neanche le azioni sopra il 51% perché questo gruppo avrà un futuro spettacolare. Semmai sono un compratore, non un venditore. Di giornali. Anche in Italia. Stiamo guardando cose interessanti”, ha concluso.
LA SEMESTRALE DI RCS
Dalla sua, Cairo può mostrare una semestrale registra ricavi in crescita del 32% a 421,8 milioni dai 319,5 milioni del 30 giugno 2020; l’Ebitda è passato da 7,1 a 67,8 milioni; l’Ebit da un dato negativo di 16,8 milioni a uno positivo di 43,8 milioni e il risultato netto da una perdita di 12 milioni a un utile di 38,7 milioni. L’indebitamento finanziario netto si è attestato a 55,9 milioni in calo dai 59,6 milioni di fine dicembre.