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Rcs, che cosa succede in Borsa dopo il flop Cairo-Erede

Perché c'è stato un ruzzolone del titolo Rcs a Piazza Affari lunedì 17 maggio

 

Il lodo definitivo della Camera Arbitrale di Milano sulla sede storica di Rcs, l’immobile in centro a Milano fra via Solferino, via Balzan e via San Marco che il gruppo ha ceduto nel 2013, ha fatto soffrire oggi il gruppo editoriale a Piazza Affari, dove ha chiuso con un meno 8,8%.

ECCO L’ESITO DEL LODO RCS-BLACKSTONE

Venerdì dopo la chiusura dei mercati è emerso l’esito del Lodo tra Rcs e Blackstone relativo alla vendita del complesso immobiliare di Via Solferino a Milano al fondo Usa. L’imprenditore Urbano Cairo, che ha preso il controllo di Rcs dopo l’operazione, lamentava – consigliato dal blasonatissimo legale Sergio Erede – che con la vendita della storica sede del Corriere della Sera si fosse danneggiato il gruppo editoriale e che Blackstone avesse tenuto un comportamento “usuraio”, pagando un prezzo troppo basso per l’immobile. Secondo l’esito finale del Lodo, l’operazione è stata ritenuta corretta e non è stato riconosciuto alcun risarcimento a Rcs.

LA NOTA (NON CHIARISSIMA DI RCS)

Venerdì sera il gruppo Rcs presieduto da Urbano Cairi ha annunciato che, “con riferimento al contenzioso relativo all’operazione che nel 2013 ha portato alla vendita e contestuale locazione del complesso immobiliare di Via Solferino”, la Camera Arbitrale di Milano ha comunicato che, sulla base dell’accordo di due arbitri, mentre il terzo ha dato “articolata e motivata opinione dissenziente”, non erano state accolte né le domande risarcitorie di Rcs, né quella di Kryalos.

LA QUESTIONE DELL’IMMOBILE

Secondo il perito d’ufficio l’immobile nel 2013 aveva un valore superiore di 33 milioni, ovvero di 153 milioni, rispetto al prezzo cui e’ stato acquistato, anche se il Lodo non considera tale sproporzione di sufficiente rilevanza. Gli arbitri hanno riconosciuto che “la situazione economica e finanziaria in cui Rcs si trovava al momento della vendita ha influito sulle sue scelte”, ma hanno ritenuto che questo non abbia pesato in maniera decisiva sulla cessione a Blackstone.

IL TONFO DI CAIRO VISTO DA CAIRO

Dal lodo è arrivata però anche la sottolineatura che Rcs non ha “agito in modo temerario o anche solo scorretto” ma per la tutela del patrimonio sociale e quindi, secondo il gruppo editoriale, “rinsalda, come già quello parziale dello scorso anno, la posizione della Società innanzi alla Supreme Court of the State of New York (di fronte a cui i procedimenti intentati dalle controparti sono sospesi)”.

GLI EFFETTI IN BORSA

La notizia è stata accolta male dai mercati, con vendite sul titolo Rcs, che ha chiuso con un meno 8,8%, e anche sul titolo di Cairo Communication, che controlla quasi il 60% del gruppo di via Solferino.

LA QUESTIONE DEGLI ACCANTONAMENTI MANCANTI

Che cosa succederà ora al bilancio Rcs visto che non è stata accantonata alcuna posta sulla questione? E’ quello che si chiedono alcuni azionisti e molti investitori, in attesa di un possibile intervento della Consob. “La società, acquisite le valutazioni dei propri consulenti legali, ha ritenuto che non sussistano i presupposti per l’iscrizione di fondi rischi”, così rispose infatti il vertice Rcs alle domande dei suoi azionisti in vista dell’assemblea. Un altro consiglio dell’avvocato Sergio Erede che non è stato azzeccatissimo per il gruppo controllato da Cairo.

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