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Quale sarà l’agenda Draghi in politica economica?

Potenzialità ed effetti con Draghi a Palazzo Chigi nei rapporti dell'Italia con la Commissione europea. Il commento di Luigi De Bellis, co-responsabile Ufficio Studi Equita

Inizia l’era Draghi. Governo tecnico-politico. Ai tecnici i ministeri chiave.

Draghi ha varato la nuova squadra di Governo, con 15 “politici” (4 M5S, 3 ciascuno per PD, FI e Lega e 1 per LEU e IV) e 8 “tecnici”. 7 nomi del governo Conte sono stati confermati.

Rispetto alle attese c’è qualche “politico” in più (con una ripartizione basata sulla forza parlamentare), ma ai tecnici il nuovo premier ha affidato i ministeri chiave, ossia quelli più esposti nella stesura e gestione del Recovery Plan e dei conti pubblici.

Il Ministero dell’Economia va a Daniele Franco, DG di Banca d’Italia e tra i massimi esperti nazionali di finanza pubblica.

Nasce il ministero della Transizione Ecologica affidato al fisico Roberto Cingolani (responsabile dell’innovazione tecnologica in Leonardo), mentre Vittorio Colao (che ha costruito gran parte della sua carriera alla guida di Vodafone) guiderà quello dell’innovazione tecnologica e transizione digitale. Colao, in particolare, era stato chiamato dal Governo Conte alla guida della Task Force per la ripartenza ad aprile 2020, ma il gruppo di lavoro era poi stato sciolto.

Il piano Colao aggrediva la trasformazione digitale (incl. piano banda larga e supporto 5G) ed energetica, il lavoro, le infrastrutture, PA, e piani per emersione e regolarizzazione del contante/supporto pagamenti digitali (asset gatherers, Nexi). Anche per scuola e università, la scelta è ricaduta su tecnici (Bianchi e Messa), così anche la Giustizia che sarà guidata dall’ex presidente della Corte costituzionale Marta Cartabia.

La Lega ricoprirà un ministero importante, quello dello Sviluppo Economico che sarà guidato da Giorgetti, mentre alle Infrastrutture andrà Enrico Giovannini (tecnico), ex ministro del lavoro del governo Letta.

Nonostante il rischio per le finanze pubbliche italiano resti alto, riteniamo che la nomina di Draghi come PM, la sua credibilità a livello internazionale e il continuo supporto agli acquisti della BCE migliorino drasticamente il profilo di rischio dell’Italia e potrebbero spostare flussi di capitale sull`Italia e l’EU.

La leadership di Draghi renderà più facili e stretti i rapporti con la BCE e l’UE (con gli interessi dell’Italia che potrebbero ricevere maggiori attenzioni). Inoltre Draghi è un sostenitore dell’allentamento fiscale per stimolare l’economia e l’attuale contesto potrebbe rendere più facile l’implementazione della sua politica.

Dal mandato di formare un nuovo governo dello scorso 3 febbraio, lo spread BTP-Bund si è ridotto di circa 25bps (da 113bps a 90bps – ai minimi degli ultimi 5 anni, con il rendimento del BTP al 0.48%), ma vediamo spazio per un’ulteriore riduzione (con beneficio soprattutto per i titoli finanziari)

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