Skip to content

mark zuckerberg

Pure Bezos (Amazon) e Zuckerberg (Meta) finanziano il Gran Ballo di Trump per l’insediamento

Clamorosa capriola filo-Trump di Mark Zuckerberg di Meta. Ecco chi sosterrà la cerimonia di insediamento del presidente eletto Donald Trump: non solo mister Facebook...

Mark Zuckerberg vuole entrare nelle grazie di Donald Trump.

Meta Platforms ha donato 1 milione di dollari al fondo per la cerimonia d’insediamento del presidente eletto statunitense Donald Trump, previsto per il prossimo 20 gennaio. Il fondo è utilizzato per finanziare i festeggiamenti che accompagnano le celebrazioni del giorno dell’insediamento del presidente eletto. Il gesto, confermato dalla stessa azienda al Wall Street Journal, è stato compiuto poche settimane dopo l’incontro tra l’amministratore delegato di Meta, Mark Zuckerberg, e Trump, nella residenza Mar-a-Lago.

E così Mr Zuckerberg si è unito al fondatore di Amazon Jeff Bezos, al ceo di Google Sundar Pichai e ad altri capi aziende dei colossi della tecnologia nel correre a congratularsi con Trump dopo la sua vittoria elettorale, segnala Axios. Ora che i Repubblicani si apprestano ad assumere il controllo della Casa Bianca e di entrambe le camere del Congresso, chiedendo una nuova regolamentazione del settore tecnologico, alcuni dirigenti del settore stanno tentando di costruire relazioni non conflittuali con Trump: Bezos, e da tempo avversario del presidente eletto, ha fatto i complimenti a Trump su X dopo le elezioni. Inoltre, anche la multinazionale statunitense Amazon intende donare un milione di dollari al fondo per l’inaugurazione della seconda amministrazione Trump. Lo hanno detto fonti anonime al Wall Street Journal, dopo che Donald Trump ha fatto sapere che incontrerà la prossima settimana Bezos, nella sua residenza privata a Mar-a-lago, in Florida

Dunque se il fondatore di Facebook non è l’unico ad accattivarsi la benevolenza del presidente eletto, per la sua azienda è la prima volta che sborsa una somma considerevole per un insediamento alla Casa Bianca.

Tutti i dettagli.

META CONFERMA LA DONAZIONE PER LA CERIMONIA DI INSEDIAMENTO

La donazione da un milione di dollari di Meta è piuttosto grande per quanto riguarda i contributi inaugurali.

Infatti, mentre l’effettiva inaugurazione presidenziale, la parte in cui il presidente presta giuramento, è finanziata pubblicamente, molte delle celebrazioni dopo la cerimonia iniziale, tecnicamente note come “eventi di inaugurazione”, sono alimentate da donazioni private, spiega Gizmodo precisando che un’ampia varietà di persone e organizzazioni può fare donazioni al comitato inaugurale del presidente ma, il più delle volte, le donazioni più grandi provengono da aziende, lobbisti e comitati di azione politica. Queste donazioni sono ampiamente viste come un tentativo di ingraziarsi l’amministrazione entrante.

LOCKHEED MARTIN, BOEING, MA ANCHE MICROSOFT E GOOGLE TRA I DONATORI DEL PRIMO INSEDIAMENTO DI TRUMP

Sempre Gizmodo ricostruisce che le aziende che hanno speso di più per l’inaugurazione di Trump includevano i notabili del complesso militare-industriale Lockheed Martin e Boeing, così come i pilastri di Wall Street Bank of America e JPMorgan Chase. Altri importanti contributori includevano Dow Chemical, Pfizer, Microsoft, Google e diverse società carcerarie private, come CoreCivic, Geo Group e Union Supply Group. Il singolo contributore più grande era stato AT&T, con una donazione di circa 2 milioni di di dollari.

Secondo i documenti ufficiali, Meta non aveva contribuito alle cerimonie inaugurali né nel 2017, per il primo mandato di Trump, né nel 2021 per l’ingresso alla Casa Bianca di Joe Biden. Zuckerberg sta cercando di migliorare i rapporti con il presidente eletto, a lungo conflittuali.

La recente donazione di Meta, confermata dal colosso di Menlo Park, rappresenta una deviazione dalle pratiche passate di Zuckerberg e della sua compagnia, ed arriva dopo una campagna elettorale in cui Trump aveva minacciato di punire il magnate della tecnologia se avesse cercato di influenzare le elezioni ai suoi danni.

I TRASCORSI CONFLITTUALI TRA ZUCKERBERG E TRUMP

Negli ultimi anni i rapporti tra il presidente eletto e il gruppo social ex Facebook sono stati burrascosi. Come ricorda Axios, Meta ha bandito Trump dalle sue piattaforme Facebook e Instagram dopo la rivolta del Campidoglio del 6 gennaio. Nonostante gli account di Trump siano stati riattivati all’inizio del 2023, il presidente eletto ha continuato a criticare l’azienda e Zuckerberg. Mesi fa, ha definito Facebook ‘un nemico del popolo’.

Zuckerberg aveva precedentemente criticato gli ordini esecutivi di Trump sull’immigrazione durante il primo mandato repubblicano. Trump ha detto in un libro uscito ad agosto che Zuckerberg avrebbe “trascorso il resto della sua vita in prigione” se avesse cercato di influenzare l’esito delle elezioni.

Tuttavia, proprio quest’estate c’è stata una svolta da parte del fondatore di Meta.

LA SVOLTA COMINCIATA QUESTA ESTATE

Dopo il tentativo di attentato a Trump del 14 luglio, Zuckerberg ha detto di aver contattato il candidato repubblicano e ha descritto la sua reazione a quell’attacco come “tosta” e fonte di ispirazione, e contribuisce a spiegare il suo fascino sugli elettori.

Il mese successivo il patron di Facebook e Instagram ha detto di aver ricevuto pressioni dall’amministrazione Biden per rimuovere dalle sue piattaforme contenuti sul Covid e su Hunter, il figlio del presidente. Pentito, promette di non farlo mai più e di voler essere neutrale alle prossime presidenziali ma con Trump si è mostrato particolarmente gentile.

Il mese scorso l’ad di Meta ha cenato con Trump sulla terrazza del suo club privato Mar-a-Lago a Palm Beach, in Florida. Il futuro vicedirettore dell’ufficio presidenziale Stephen Miller parlando a Fox News che ha detto che Zuckerberg ha “chiaramente indicato di voler sostenere il rinnovamento nazionale dell’America sotto la guida del presidente Trump”. Secondo Miller, l’imprenditore “è stato molto chiaro nel suo desiderio di sostenere e partecipare a questo cambiamento che stiamo vedendo in tutta l’America”. Un portavoce di Meta si è limitato a dichiarare che “Mark è stato grato per l’invito a unirsi al presidente Trump per cena e per l’opportunità di incontrare i membri del suo team dell’amministrazione entrante”.

D’altronde della prossima amministrazione farà parte anche Elon Musk. Il co-leader in arrivo del Department of Government Efficiency (Doge) e proprietario di Tesla ha sfidato oline Zuckerberg l’anno scorso quando hanno parlato di avere un “incontro in gabbia” che non si è mai verificato.

LE ULTIME MOSSE DI META

La scorsa settimana, il responsabile degli affari globali di Meta Nick Clegg ha ammesso che l’azienda “ha esagerato un po’” quando ha moderato i contenuti relativi alla pandemia, un’ammissione che sembrava pensata per placare le preoccupazioni del presidente eletto, segnala il Financial Times.

Pertanto Clegg ha sottolineato l’importanza della politica tecnologica degli Stati Uniti nei prossimi anni, secondo il Ft, in particolare dato il rapido sviluppo dell’intelligenza artificiale e il suo ruolo sia nella sicurezza informatica che nella competizione globale.

Fino ad arrivare alla donazione a sette zeri per la cerimonia di insediamento del presidente eletto. Come ricorda Gizmodo, il fondatore di Meta ha anche fatto a Trump un regalo decisamente più economico sotto forma di occhiali intelligenti Ray-Ban della sua azienda. Un altro tentativo da parte della piattaforma tecnologica di rimanere nelle grazie del nuovo presidente.

Torna su