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Economia Tedesca Reddito Di Base

Prove tecniche di reddito di base garantito in Germania

L’approfondimento di Pierluigi Mennitti

 

Nel giorno in cui il governo di Angela Merkel vara un aumento di 7 euro mensili del sussidio di assistenza Hartz IV, attirandosi le critiche di opposizione e associazioni sociali che ne contestano l’esiguità, uno degli istituti di ricerca economica di punta, il Diw (Deutsche Institut für Wirtschaftsforschung), di Berlino lancia il reclutamento di volontari per un esperimento socio-economico: vivere con un reddito di base di 1.200 euro al mese per tre anni.

IL PRECEDENTE FINLANDESE

È la via tedesca nel mondo quasi sconosciuto del reddito di base garantito, da alcuni ritenuta la nuova frontiera in una società dominata dalla fine del lavoro (umano). Via tedesca perché altrove esperimenti simili sono stati già tentati, anche nella stessa Europa. Molti ricorderanno quello finlandese, datato non troppo tempo fa: svoltosi per 2 anni, si era concluso nel 2019 con un risultato che i promotori stessi avevano definito deludente. Almeno per quel che riguardava la parte dell’occupazione: come meccanismo per tentare il reinserimento degli adulti nel mondo del lavoro, l’esperimento finlandese era fallito, sebbene i ricercatori avessero rilevato anche vantaggi su altri aspetti, come quello della salute e dell’umore dei percettori.

PARTITO IL RECLUTAMENTO DI 1.500 VOLONTARI

Ora ci provano gli esperti della Diw, coadiuvati dall’associazione Mein Grundeinkommen (Il mio reddito), con uno studio più lungo rispetto a quello finlandese di un anno e l’obiettivo di fornire ulteriore materiale empirico al dibattito sul tema che negli ultimi anni si è fatto più serrato.

Il reclutamento è partito. L’istituto cerca 1.500 volontari residenti in Germania, dai quali sorteggerà, come in una lotteria, i 120 “fortunati” ai quali sarà assegnato per tre anni un assegno mensile di 1.200 senza alcuna condizione. I volontari esclusi dal sorteggio non torneranno a casa, ma faranno parte del gruppo di confronto. L’esperimento partirà nella primavera del prossimo anno e si concluderà in quella del 2024. Il finanziamento arriva da 140.000 donatori privati.

UN TERRENO SCONOSCIUTO

Il piano di ricerca prevede un regolare contatto con i partecipanti per capire come il denaro ricevuto senza impegni lavorativi stia cambiando la vita quotidiana. Mutamenti nella vita lavorativa, nella gestione finanziaria, nei rapporti familiari, sui contatti sociali, sul tempo libero e influenze psicologiche. “È una grande opportunità”, dice Jürgen Schupp, uno dei responsabili del Diw, “dal momento che simili esperimenti compiuti in altre parti del mondo sono di fatto inutilizzabili nel dibattito in Germania. Con questa ricerca ci addentriamo davvero in un terreno finora sconosciuto”. Stesso ottimismo da parte di Michael Bohmeyer, fondatore dell’associazione Mein Grundeinkommen: “Vogliamo capire gli effetti di un reddito minimo sicuro sui comportamenti e sugli atteggiamenti dei beneficiari, e vedere se esso può aiutare le persone ad affrontare con più sicurezza e dignità le sfide contemporanee della nostra società”.

UN DIBATTITO CARSICO

In Germania il dibattito sul reddito universale di base è come un fiume carsico, che ritorna in superficie a ondate e poi scompare per lunghi periodi. Non se ne parlava più da un po’, almeno da quando l’esperimento finlandese aveva sancito il proprio fallimento sul piano della ricollocazione nel mondo del lavoro. Chi sarebbe disposto a prendere in considerazione tale misura solo nell’ottica di incentivo alla ricerca di un lavoro ritiene che i meccanismi dell’Hartz IV, il sistema di assistenza tedesco, siano più efficaci. C’è invece chi li ritiene troppo rigidi e ne lamenta effetti umilianti sulla personalità di chi li riceve. C’è poi una larga parte di critici che è preoccupata dai costi di un reddito di base per gli 83 milioni di abitanti residenti in Germania.

“La discussione attuale si basa raramente su fondate acquisizioni di natura scientifica”, prosegue Schupp presentando il progetto di ricerca sul sito del Diw, “e noi vogliamo offrire la possibilità di tradurre nella realtà sociale il dibattito teorico sul reddito di base incondizionato che ci accompagna da anni”.

NON SOLO DISOCCUPAZIONE

Le condizioni per i partecipanti non sono troppo rigide. Non è necessario dimostrare di essere in uno stato di necessità economica ed è possibile, se lo si vuole, guadagnare con un lavoro reddito aggiuntivo. L’importo assegnato è al di sopra di quella che in Germania viene considerata la soglia di povertà, nella quale subentrano problemi di sostentamento e difficoltà di relazioni sociali. Non è finalizzato a studiare i meccanismi di contrasto alla disoccupazione e di reinserimento nel mondo del lavoro, ma si estende a valutare altre componenti. Poiché i processi decisionali umani sono altamente complessi e l’attenzione si concentra anche sui cambiamenti nelle decisioni e nelle capacità cognitive dei partecipanti, lo studio è supportato anche da scienziati dell’Istituto Max Planck per la ricerca sui beni collettivi e dell’Università di Colonia per la ricerca psicologica e comportamentale.

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