Anche nei primi tre mesi del 2025 l’editoria quotidiana è in affanno, uno stato riflette una crisi strutturale già evidenziata negli anni precedenti.
È quanto emerge dal periodico aggiornamento dell’Osservatorio sui media a cura dell’Autorità di garanzia per le comunicazione presieduta da Giacomo Lasorella.
Prendendo in esame le copie complessivamente vendute di tutti i quotidiani nel 2025 sul territorio nazionale, pari a 111 milioni di unità (circa 1,4 copie medie giornaliere nei primi tre mesi del 2025), si osserva una flessione su base annua del 7,4% e del 29,5% rispetto al primo trimestre del 2021, rileva l’Agcom.
Tutti i dettagli.
REGGONO LE TESTATE NAZIONALI RISPETTO ALLE LOCALI
Guardando al dettaglio delle testate che riportano prevalentemente notizie di interesse nazionale e quelle maggiormente dedicate alle notizie locali, nel confronto con i primi tre mesi del 2025, i quotidiani appartenenti alla prima categoria hanno registrato una riduzione più contenuta su base annua rispetto a quelli della seconda categoria (-6,6% vs -8,5%), rileva l’Agcom.
Allo stesso tempo, anche ampliando il confronto ai primi tre mesi del 2021, le testate nazionali vedono ridotte le vendite del 27,2% a fronte di una più accentuata flessione dei quotidiani locali (- 32,4%).
CONTINUA LA CONTRAZIONE DELLE VENDITE DEI QUOTIDIANI DI CARTA
Le copie complessivamente vendute in formato cartaceo pari a 95 milioni (1,2 milioni di copie giornaliere) si sono ridotte su base annua del 8% (risultavano 103 milioni nei primi tre mesi del 2024) e del 31,6% rispetto al primo trimestre del 2021 quando ne venivano vendute complessivamente 138 milioni di copie (con una media giornaliera di circa 1,7 milioni di copie nel corso del medesimo periodo).
Un andamento analogo, ma meno marcato, riguarda i quotidiani in formato digitale (replica della versione cartacea), che nel primo trimestre del 2025 segnano una flessione del 4,4% rispetto all’anno precedente e del 15,1% rispetto ai primi tre mesi del 2021.
CORRIERE DELLA SERA, IL GAZZETTINO, IL SOLE 24ORE, LA REPUBBLICA E LA STAMPA SONO LE PRIME CINQUE TESTATE DIGITALI
Allo stesso tempo, l’Agcom rileva che la distribuzione delle copie digitali fra i singoli quotidiani è maggiormente concentrata rispetto a quella cartacea: nel 2024, le prime cinque testate in termini di copie digitali (Corriere della Sera, Il Gazzettino, Il Sole 24Ore, La Repubblica, La Stampa rappresentano, infatti, oltre il 61% delle copie complessivamente vendute. Se si considerano, invece, le copie cartacee delle prime cinque testate (in questo caso il Corriere della Sera, La Gazzetta dello Sport, La Repubblica, Avvenire e La Stampa) si raggiunge una quota del 33% sul totale delle vendite dei quotidiani in tale formato.
CALO DELLE VENDITA PER I PRINCIPALI CINQUE QUOTIDIANI NAZIONALI
Analizzando i quotidiani per “generi” editoriali, i principali cinque quotidiani nazionali che presentano contenuti “generalisti” (in ordine di copie totali vendute: Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, Avvenire e Il Messaggero) nel primo trimestre del 2025 hanno registrato una flessione nella vendita di copie cartacee pari all’8,1% rispetto ai corrispondenti volumi del medesimo periodo del 2024 (tale flessione si amplia al 33,2% con riferimento al primo trimestre del 2021). Passando alle vendite complessive di copie in formato digitale per tale categoria, si osserva una maggiore stabilità soprattutto rispetto ai primi tre mesi del 2021 (+0,9%) e una flessione rispetto ai primi tre mesi del 2024, sebbene più contenuta rispetto alle altre categorie, (-3,6%).
Per le altre categorie individuate, nonostante il calo generalizzato delle copie complessive, alcune testate con contenuti più specialistici mostrano una maggiore resilienza. In particolare, i quotidiani sportivi risultano i più stabili nel formato cartaceo, con una flessione moderata (-9,2% in 5 anni); nel digitale, invece, il calo è più marcato rispetto ad altre categorie (-42,6%). Diversamente, i quotidiani economici registrano forti riduzioni nella versione cartacea (-41,6%), mentre in quella digitale mostrano una contrazione meno intensa (-8,1%). Le testate locali continuano ad evidenziare una contrazione delle vendite in entrambi i formati, con un andamento negativo meno intenso nella versione digitale.
CAIRO/RCS SI CONFERMA LEADER DI MERCATO, SEGUITO DA GEDI
Nel primo trimestre del 2025, l’analisi per gruppi editoriali in termini di copie complessivamente vendute conferma Cairo/RCS come principale operatore del mercato, con una quota del 19,1% (grazie soprattutto a Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport, comprese le edizioni del lunedì). Seguono Gedi con il 12,3% (al 31 marzo 2024 il gruppo includeva quattro testate, tra cui La Repubblica, La Stampa e La Provincia Pavese), Caltagirone Editore con il 9,2% (Il Messaggero, Il Gazzettino, Il Mattino, Nuovo Quotidiano di Puglia e Corriere Adriatico) e Monrif Group con il 7,5% (sotto il marchio QN–Quotidiano Nazionale, che riunisce Il Resto del Carlino, Il Giorno e La Nazione).
Nelle posizioni successive si collocano Avvenire Nuova Editoriale Italiana con una quota del 5,1%, seguita dal Gruppo 24 Ore (4,8%). Nord-est Multimedia, che include anche le testate acquisite di recente (Il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso, La Nuova di Venezia e Mestre, Corriere delle Alpi, Messaggero Veneto e Il Piccolo), raggiunge il 4,5%. Seguono il gruppo Roberto Amodei con il 4,4% (grazie a Corriere dello Sport e Tuttosport, comprese le edizioni del lunedì), Tosinvest/Angelucci con il 4% (Il Giornale, Opinioni nuove – Libero quotidiano e Il Tempo) e infine il Gruppo Sae con il 3,7% (Il Tirreno, La Nuova Sardegna, Gazzetta di Reggio, La Nuova Ferrara, Nuova Gazzetta di Modena).