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Prisa, ecco come Vivendi sfida Mediaset anche in Spagna

Tutte le mosse e le mire di Vivendi in Spagna e non solo con Prisa. L'articolo di Fiorina Capozzi

 

In attesa di trovare la quadra sull’avventura italiana, Vivendi cresce in Spagna, mercato in cui Mediaset è presenta da tempo con le tv generaliste Telecinco e Cuatro. Il gruppo media francese, che fa capo al finanziere Vincent Bolloré, ha annunciato di aver portato la sua partecipazione nell’azienda editoriale Prisa al 9,9 per cento.

ECCO LE MOSSE DI VIVENDI IN SPAGNA SU PRISA

La comunicazione è arrivata appena tre giorni dopo che la società francese, socia in Italia di Tim e di Mediaset, aveva fatto sapere di aver acquisito il 7,6% dell’azienda spagnola che è proprietaria del quotidiano El Pais e dell’editrice Santillana. E che possiede anche il 20% del capitale della società cui fa capo il gruppo Le Monde, controllato da Matthieu Pigasse e Xavier Niel, il miliardario proprietario della compagnia telefonica Iliad.

CHE COSA HA DETTO VIVENDI SU PRISA

“La decisione di investire in Prisa si iscrive nella strategia di Vivendi di rafforzarsi come gruppo mondiale dei contenuti, dei media e delle comunicazioni e di allargare il suo mercato in lingua spagnola in Europa, America Latina e Stati Uniti”, ha spiegato una nota ufficiale del gruppo Vivendi, spalleggiata nell’operazione dal fondo Amber, alleato di Vivendi nella partita per il controllo della casa editrice francese Lagardère.

COME SI MUOVE VIVENDI IN SPAGNA

Sin dall’inizio della sua avventura editoriale nel 2004, e ancor prima di diventare socio di Vivendi, Bolloré aveva espresso la volontà di creare una “Latin media company” con solide radici in Francia. Ed, in effetti, il progetto è andato avanti. Sia pure con qualche pesante battuta d’arresto come il dossier italiano in cui Vivendi sta perdendo circa 3 miliardi.

I PROBLEMI DI VIVENDI CON MEDIASET

I problemi con Mediaset non hanno comunque impedito al gruppo francese di crescere arrivando oggi ad avere una capitalizzazione che sfiora i 29 miliardi contro 2,4 miliardi del gruppo media che fa capo alla famiglia Berlusconi. È in questo scenario che s’innesta l’operazione Prisa.

LE PAROLE DI UN BANCHIERE

Con Vivendi che può contare su ben 6 miliardi da investire, ottenuti cedendo il 20% di Universal Music Group alla cinese Tencent. “C’è grande attenzione sul mercato per capire come Vivendi investirà questi soldi – spiega un banchiere francese – Bolloré non fa mai le cose per caso. Evidentemente ha visto in Prisa un’ottima opportunità. Inoltre questa mossa fa di lui un socio ingombrante nel capitale di Le Monde. Bisognerà vedere che cosa ne pensa Niel che, come lui, ha grossi interessi in Italia”.

CHE COSA HA SCRITTO LE MONDE

La partita è dunque appena iniziata. In Spagna e non solo. “Per il gruppo francese che dovrà e farà nominare un amministratore in consiglio, una presenza in Prisa rappresenta un posto d’osservazione ideale sul paesaggio audiovisivo spagnolo”, ha spiegato al quotidiano Le Monde una fonte vicina al dossier. E cioè in quel mercato in cui da anni Mediaset è con successo in prima linea.

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