Ieri la Commissione europea ha autorizzato l’acquisizione della società di telecomunicazioni Ppf Telecom da parte dell’operatore telefonico emiratino Emirates Telecommunications (meglio noto come Etisalat o e&) dopo che quest’ultimo ha fornito garanzie sul non utilizzo dei sussidi pubblici ricevuti.
LA VICENDA ETISALAT-PPF, IN BREVE
La vicenda risale all’agosto del 2023, quando Etisalat firmò un accordo vincolante per l’acquisto di una quota di controllo dei servizi telefonici e delle infrastrutture di Ppf in Bulgaria, Ungheria, Serbia e Slovacchia: un affare da 2,2 miliardi di euro.
Quasi un anno dopo – lo scorso giugno – la Commissione disse però di avere “indicazioni sufficienti” del fatto che Etisalat aveva ricevuto aiuti di stato che potevano distorcere il mercato europeo, permettendo alla società emiratina di superare la concorrenza nell’acquisizione delle attività di Ppf.
Bruxelles decise così di avviare un’indagine approfondita sull’operazione sulla base del nuovo regolamento sui sussidi stranieri (Foreign Subsidies Regulation), che fino a quel momento era stato applicato alle aziende cinesi in settori come l’energia pulita e le infrastrutture ferroviarie, sempre in contesti di appalti pubblici. La Foreign Subsidies Regulation permette alle autorità europee di porre il veto ai sussidi che creano distorsioni nei mercati europei, di emettere sanzioni e anche di bloccare acquisizioni.
I RISULTATI DELL’INDAGINE EUROPEA
L’indagine della Commissione europea ha stabilito che Etisalat beneficia di sussidi forniti dal governo degli Emirati Arabi Uniti, tra i quali una garanzia di stato illimitata, oltre a prestiti e vari strumenti di debito; questi aiuti potrebbero portare a una distorsione del mercato dell’Unione.
Etisalat si è impegnata a non ricorrere alla garanzia di stato illimitata, a non finanziare le attività di Ppf nel mercato europeo e a informare la Commissione su acquisizioni future.
COSA FA PPF TELECOM
PPF ha sede nei Paesi Bassi ma opera nei mercati delle telecomunicazioni dell’Europa orientale (Bulgaria, Cechia, Serbia, Slovacchia e Ungheria), controllando gli operatori Yettel e O2 in questi paesi, più le infrastrutture di rete di O2 e Cetin. Ha oltre dieci milioni di clienti.
La società è stata fondata dall’imprenditore ceco Petr Kellner – uno degli uomini più ricchi al mondo, morto nel 2021 – e oggi fa parte del patrimonio della sua famiglia; patrimonio che, stando ai calcoli di Bloomberg, supera i 12 miliardi di dollari.
COSA FA ETISALAT
Etisalat è il maggiore azionista dell’operatore telefonico britannico Vodafone, con una quota del 15 per cento. La società è attiva principalmente – oltre che negli Emirati, dove è stata monopolista fino al 2007 – in Medioriente, Africa settentrionale e Asia meridionale.
Nel 2023 Etisalat ha riportato un utile netto di 10,3 miliardi di dirham (circa 2,5 miliardi di euro), segnando una crescita del 3 per cento su base annua, e ricavi per 53,8 miliardi di dirham, l’8,3 per cento in più rispetto all’anno precedente.