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Poste Italiane

Poste italiane, tutti i conti (settore per settore) del primo semestre 2020

Due settori hanno confermato un forte trend di crescita: la consegna dei pacchi legata all'e-commerce e i pagamenti digitali. Numeri, confronti e tendenze dalla relazione semestrale del gruppo Poste Italiane

“Nonostante la sfida Covid” un utile netto pari a 546 milioni nel primo semestre, in calo del 28,5% rispetto allo stesso periodo del 2019, e nel secondo trimestre l’utile netto è in calo del 26,2% a 239 milioni.

Così Poste Italiane ha sottolineato presentando il 31 luglio i conti del primo semestre dell’anno, evidenziando la “performance di gruppo in recupero da giugno”.

I ricavi”‘impattati dal lockdown” nel primo semestre segnano una flessione del 7,9% a 5,1 miliardi; nel secondo trimestre -13,1% a 2,3 miliardi.

Tutti i settori di business di Poste Italiane hanno risentito del lockdown, soprattutto le attività finanziarie e assicurative i cui ricavi sono legati alle commissioni. Anche se segnali nettamente positivi per servizi assicurativi e finanziari sono arrivati nel mese di giugno, nel quale si è tornati ai livelli dello scorso anno.

Due settori hanno confermato un forte trend di crescita: la consegna dei pacchi legata all’e-commerce e i pagamenti digitali. L’incremento della distribuzione dei pacchi è stato record: +54% rispetto al secondo trimestre del 2019, con consegne eseguite dai postini in aumento del 70 % nello stesso periodo.

I ricavi legati a questo segmento di business nel secondo trimestre sono in aumento del 32,6 %, a 262 milioni. Certamente considerato il peso di tutta la corrispondenza, nella quale le consegne tradizionali continuano a flettere (-16% anno su anno, a 1,5 miliardi nel primo semestre 2020), il settore dei pacchi ancora non ha le dimensioni per invertire la flessione complessiva.

Nel settore dei pagamenti la notizia è che a causa del lockdown 2 milioni dei clienti di Poste hanno usato per la prima volta la carta di credito per eseguire pagamenti digitali. I ricavi del segmento pagamenti e del mobile sono cresciuti del 10,3 % nel primo semestre 2020 (a 338 milioni) e del 3,5% sono nel secondo trimestre.

“Manteniamo invariata la nostra strategia di dividendo in vista dell’aggiornamento” del piano industriale Deliver 2022 “previsto nel quarto trimestre”, ha commentato Matteo Del Fante, amministratore delegato del gruppo:”Stiamo valutando ed implementando importanti iniziative di riduzione dei costi con l’obiettivo di preservare la redditività di lungo termine, con il secondo trimestre che già beneficia di alcune di queste azioni”, spiega. E sottolinea: “I trend strategici di lungo termine, al centro del nostro piano Deliver 2022, sono stati confermati. Grazie al piano di trasformazione in corso siamo in grado di cogliere nuove opportunità di mercato”.

ECCO DI SEGUITO IL COMUNICATO STAMPA INTEGRALE DI POSTE ITALIANE SUL PRIMO SEMESTRE 2020:

  • ricavi del secondo trimestre 2020 pari a € 2,3 miliardi, -13,1% a/a (-7,9% rispetto al primo semestre 2019, € 5,1 miliardi nel primo semestre 2020), impattati dal lockdown con le attività commerciali che acquistano slancio a giugno:
      • ricavi da corrispondenza, pacchi e distribuzione pari a € 701 milioni nel secondo trimestre 2020, -19,9% a/a (-16,1% rispetto al primo semestre 2019, pari a € 1,5 miliardi nel primo semestre 2020), con un forte calo della corrispondenza mitigato dall’aumento dei volumi dei pacchi b2c
      • ricavi da pagamenti e mobile pari a € 172 milioni nel secondo trimestre 2020, +3,5% a/a (+10,3% rispetto al primo semestre 2019, pari a € 338 milioni nel primo semestre 2020), evidenziano l’importanza acquisita dal canale digitale e la fedeltà della base clienti ai servizi telco
      • ricavi dei servizi finanziari pari a € 1,1 miliardi nel secondo trimestre 2020, -9,2% a/a (-4,9% rispetto al primo semestre 2019, pari a € 2,5 miliardi nel primo semestre 2020), con la distribuzione del risparmio postale centrale per il recupero a partire da giugno
      • ricavi dei servizi assicurativi pari a € 384 milioni, -16,2% a/a (-7,2% rispetto al primo semestre 2019, pari a € 739 milioni nel primo semestre 2020), con un’efficace riduzione dell’esposizione alla volatilità di mercato grazie a prodotti multiclass

Principali dati finanziari di Gruppo per il secondo trimestre e il primo semestre 2020

  • Ricavi impattati dal lockdown: nel secondo trimestre 2020 pari a 2,3 miliardi (-13,1% A/A) e nel primo semestre pari a € 5,1 miliardi (-7,9% rispetto al primo semestre del 2019)
  • Costi operativi totali mostrano evidenti segni di riduzione nel secondo trimestre del 2020: € 2,0 miliardi (-9,6% rispetto al secondo trimestre del 2019): costo del personale pari a € 1,2 miliardi (-12,0% rispetto al secondo trimestre del 2019) grazie a minori FTE e costi legati alla performance; Costi per beni e servizi (CBS) pari a € 580 milioni (+5,2% rispetto al secondo trimestre del 2019): aumento trimestrale relativo a costi one-off per far fronte all’emergenza, mentre i maggiori costi variabili relativi alla crescita dei volumi dei pacchi, dei servizi telco e dei pagamenti sono compensati da efficaci iniziative di riduzione dei costi; Ammortamenti e svalutazioni (D&A) ridotti di € 57 milioni a € 136 milioni (-29,5% rispetto al secondo trimestre del 2019), a seguito della rivisitazione dei criteri di stima della vita utile residua e del valore residuo di alcuni asset immobiliari del Gruppo in conformità ai principi contabili. Costi totali pari a € 4,3 miliardi nel primo semestre 2020 (-2,8% rispetto al primo semestre 2019)
  • Risultato operativo (EBIT): € 325 milioni nel secondo trimestre 2020 (-29,9% rispetto al secondo trimestre 2019) con minori costi che assorbono il 60% dell’impatto derivato da minori ricavi. EBIT nel primo semestre 2020 a € 766 milioni (-29,2% rispetto al primo semestre del 2019)
  • Attività Finanziarie Totali (TFA) pari a € 548 miliardi (+€ 12,2 miliardi rispetto a dicembre 2019), con una solida raccolta netta retail pari a € 8,9 miliardi, in tutta la gamma di prodotti, in uno scenario di mercato volatile
  • Solida posizione patrimoniale: CET1 ratio di BancoPosta pari al 17,6% e Solvency II ratio del Gruppo Assicurativo Poste Vita pari a 216%, al di sopra delle ambizioni manageriali del 200% lungo l’arco di piano

Principali trend operativi dei segmenti

  • CORRISPONDENZA, PACCHI E DISTRIBUZIONE: FORTE CALO DEI VOLUMI DELLA CORRISPONDENZA A CAUSA DELLE TEMPORANEE MISURE DEL LOCKDOWN, ED EFFETTI PERMANENTI DOVUTI AL FENOMENO DI E-SUBSTITUTION. INCREMENTO RECORD DEI VOLUMI DEI PACCHI GESTITO CON SUCCESSO NEL SECONDO TRIMESTRE (+54% RISPETTO AL SECONDO TRIMESTRE DEL 2019), CON QUASI 19 MILIONI DI PACCHI CONSEGNATI DAI POSTINI (+70,5% RISPETTO AL SECONDO TRIMESTRE DEL 2019)
  • Pagamenti e mobile: oltre 2 milioni di clienti esistenti hanno utilizzato per la prima volta la carta per effettuare pagamenti digitali, con un ampliamento della tipologia di transazioni e-commerce e pagamenti low touch
  • Servizi finanziari: il rinnovato focus commerciale ha aumentato le vendite della rete, con una ripresa da giugno della raccolta lorda media giornaliera e dei volumi di prestiti personali distribuiti
  • Servizi assicurativi: premi lordi più alti a giugno rispetto allo stesso mese del 2019 e vendite giornaliere di prodotti del Ramo Danni sostenute dall’offerta modulare

 

GESTIONE DELLA CRISI GRAZIE ALLA DIVERSIFICAZIONE DEL BUSINESS E ATTIVITÀ OPERATIVE RESILIENTI – BRAND E REPUTAZIONE RAFFORZATI

CI SIAMO PRESI CURA DELLE ESIGENZE DEI NOSTRI STAKEHOLDER DURANTE L’EMERGENZA

  • Clienti: abbiamo garantito la continuità operativa, nonostante una riduzione volontaria delle attività non essenziali e promosso l’utilizzo di reti terze e dei canali digitali
  • Dipendenti: abbiamo ridotto alcuni servizi al fine di proteggere la salute e la sicurezza delle nostre persone
  • Comunità: abbiamo cooperato con le principali Istituzioni per facilitare l’implementazione delle iniziative sociali ed economiche promosse dallo Stato e abbiamo supportato le istituzioni governative grazie alla capillarità e competenza della nostra rete logistica

 

AMPIAMENTE RICONOSCIUTO IL RUOLO SOCIALE DI POSTE ITALIANE

  • PREMIO BEST IN MEDIA COMMUNICATION (BIC) NELLA SEZIONE RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA PER L’OTTIMA COMUNICAZIONE E L’IMPATTO SUI MEDIA, CON UNA MENZIONE PARTICOLARE ALLE ATTIVITÀ SVOLTE DURANTE IL PERIODO DI PICCO DEL LOCKDOWN DA COVID-19
  • Prima classificata nell’Integrated Governance Index 2020, a conferma dell’importanza delle tematiche ESG all’interno del Piano Deliver 2022
  • Best ESG Digital Governance Award per l’utilizzo di piattaforme digitali nella gestione dei dati ESG
  • Ottenuta la Certificazione di affidabilità UNI ISO 26000, che certifica l’adozione di politiche ESG e la Certificazione UNI EN ISO 14001:2015 per le politiche rispettose dell’ambiente perseguite in tutta l’azienda

Roma, 31 luglio 2020. Ieri, il Consiglio di Amministrazione di Poste Italiane S.p.A. (“Poste Italiane” o “il Gruppo”), presieduto da Maria Bianca Farina, ha approvato i risultati finanziari del primo semestre 2020.

Matteo Del Fante, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Poste Italiane, ha commentato:
“Il primo semestre dell’anno è stato un momento decisivo nella storia del Paese e dell’azienda. I benefici della diversificazione del business e della resilienza operativa sono stati confermati in un contesto sfidante. Poste Italiane ha assicurato un servizio ininterrotto, supportando al contempo tutti gli stakeholder. L’ampia collaborazione con le istituzioni nazionali continua, con il nostro know-how operativo a supporto delle attività logistiche della Protezione Civile.
I ricavi sono stati penalizzati dal forte calo della corrispondenza, mitigato dal record di pacchi B2C consegnati, anche grazie al Joint Delivery Model pienamente completato e al nostro centro di smistamento automatizzato all’avanguardia di Bologna.
I nostri canali di distribuzione, digitali e reti terze, hanno efficacemente integrato la rete fisica dei nostri uffici postali, sia durante la fase di lockdown che nella fase successiva.
Stiamo assistendo ad una ripresa sempre più consistente dei ricavi, siamo riusciti a preservare un bilancio solido e, come previsto, abbiamo pagato il dividendo 2019. Manteniamo, inoltre, invariata la nostra strategia di dividendo in vista dell’aggiornamento di Deliver 2022 previsto nel quarto trimestre.
Stiamo valutando ed implementando importanti iniziative di riduzione dei costi con l’obiettivo di preservare la redditività di lungo termine, con il secondo trimestre che già beneficia di alcune di queste azioni.
I trend strategici di lungo termine, al centro del nostro piano Deliver 2022, sono stati confermati. Grazie al piano di trasformazione in corso siamo in grado di cogliere nuove opportunità di mercato.
Sono fiducioso nella nostra capacità di guidare il cambiamento e creare valore per tutti i nostri stakeholder. Il duro lavoro quotidiano delle nostre persone e la resilienza che hanno dimostrato, stanno contribuendo materialmente alla graduale ripresa commerciale che prevediamo continuerà nella seconda metà dell’anno.”

I ricavi del settore Corrispondenza, Pacchi e Distribuzione nel secondo trimestre 2020 sono in calo del 19,9% rispetto al secondo trimestre del 2019, a € 701 milioni (-16,1% anno su anno a € 1,5 miliardi nel primo semestre 2020), dovuti principalmente a minori volumi di corrispondenza, mitigati da un aumento dei volumi dei pacchi. Durante il lockdown alcuni prodotti a margine più elevato sono stati temporaneamente sospesi e il trend dell’e-substitution ha subito un’accelerazione. Di conseguenza, i ricavi della corrispondenza sono diminuiti nel secondo trimestre del 35% anno su anno a € 407 milioni (-27,2% rispetto al primo semestre 2019, pari a € 924 milioni nel primo semestre 2020). I ricavi dei pacchi sono aumentati nel secondo trimestre 2020 del 32,6%, a € 262 milioni (+18,7% rispetto al primo semestre del 2019, pari a € 473 milioni nel primo semestre del 2020), sostenuti da una crescita del 79,7% del comparto B2C, a € 145 milioni (+52,3% rispetto al primo semestre del 2019, pari a € 254 milioni nel primo semestre del 2020).

I volumi di pacchi sono aumentati del 53,9% a 51,8 milioni di unità nel secondo trimestre (+31,5% rispetto al primo semestre del 2019, pari a 89,9 milioni di unità nel primo semestre del 2020), supportati dall’attività nel comparto B2C, che ha raggiunto quota 36,3 milioni di pacchi consegnati (+50,3% rispetto al primo semestre del 2019, pari a 61,6 milioni di unità nel primo semestre del 2020). La trasformazione della catena del valore logistico di Poste Italiane, attraverso investimenti nel trasporto di lungo raggio, nello smistamento automatico e nel Joint Delivery Model, ci consente di beneficiare dal crescente trend dell’e-commerce e di gestire efficacemente i picchi. Il risultato operativo (EBIT) del segmento nel secondo trimestre del 2020 è sceso di € 90,2 milioni a -€ 157 milioni (-€ 274,6 milioni rispetto al primo semestre del 2019, a -€ 194 milioni nel primo semestre del 2020).

I ricavi del segmento Pagamenti e Mobile sono cresciuti del 3,5% anno su anno e sono pari a € 172 milioni nel secondo trimestre dell’anno (+10,3% su base annua nel primo semestre 2020 a € 338 milioni). I ricavi da pagamenti con carta sono aumentati nel trimestre dello 0,5% a € 86 milioni (+5,8% nel primo semestre 2020 a € 170 milioni), con un diverso mix che include minori transazioni internazionali e prelievi ATM. Gli altri pagamenti sono diminuiti nel secondo trimestre del 35% a € 16 milioni (-23,2% rispetto al primo semestre del 2019, a € 28 milioni), principalmente a causa del rinvio delle scadenze per i pagamenti delle imposte.

I ricavi da servizi Telco sono aumentati su base annua nel secondo trimestre del 24,3% a € 71 milioni (+28,3% nel primo semestre 2020, a € 139 milioni), grazie ad una base clienti più ampia, con un ritmo superiore rispetto ai competitor. La validità della nostra infrastruttura digitale per i pagamenti risulta confermata. Si assiste ad un passaggio al digitale con oltre 2 milioni di clienti esistenti che utilizzano per la prima volta le loro carte per pagamenti digitali. Risultato operativo (EBIT) di segmento in crescita nel secondo trimestre del 10% pari a € 59 milioni (+14,2% su base annua nel primo semestre 2020, pari a € 126 milioni).

I ricavi del segmento sono diminuiti nel secondo trimestre del 2020, su base annua, del 9,2% a € 1,1 miliardi (-4,9% nel primo semestre 2020 a € 2,5 miliardi), a causa della sospensione temporanea durante il lockdown delle attività commerciali. Le commissioni da distribuzione del risparmio postale sono tornate a regime, con una crescita su base annua del 4,5% a € 451 milioni nel secondo trimestre del 2020 (-0,1% anno su anno a € 896 milioni nel primo semestre 2020), grazie a nuovi prodotti a campagna, attivati a partire da giugno su canali sia fisici che digitali.

Interessi attivi in calo del 2,9% anno su anno a € 401 milioni nel secondo trimestre del 2020 (-2,2% rispetto al primo semestre del 2019 pari a € 805 milioni nel primo semestre 2020), con la crescita dei volumi della clientela retail che ha mitigato l’impatto della riduzione dei rendimenti. Le commissioni da distribuzione di prestiti personali e mutui ipotecari sono state pesantemente influenzate dal lockdown, ulteriormente appesantite da un accantonamento one-off di € 18 milioni per potenziali penali legate al rimborso anticipato in un contesto caratterizzato da tassi di interesse più bassi. Tuttavia, i volumi sono aumentati nel mese di giugno a € 332 milioni (+21,8% rispetto a giugno 2019), con volumi in recupero in un mercato in discesa.

Le commissioni sulle transazioni sono diminuite nel secondo trimestre del 2020 del 21,5% a € 183 milioni (-14,3% anno su anno nel primo semestre 2020 a € 410 milioni), principalmente per effetto dei minori volumi di bollettini durante il lockdown mitigato dalla crescita dei volumi transati sulle reti terze e sui canali digitali.

Le commissioni da risparmio gestito sono diminuite nel secondo trimestre del 2020 del 7,3% a € 23 milioni (-4,3% anno su anno nel primo semestre 2020 a € 48 milioni), a causa delle minori commissioni da collocamento. Le attività gestite medie sono resilienti a € 8,7 miliardi a fine giugno. Il totale delle attività finanziarie alla fine di giugno ha raggiunto € 548 miliardi (in aumento di € 12,2 miliardi rispetto a dicembre 2019), a seguito di una maggiore raccolta netta totale pari a € 9,0 miliardi, distribuita su tutte le classi di prodotto, e di un effetto positivo sui valori di mercato degli attivi pari a € 3,3 miliardi. I clienti confermano la loro fiducia in Poste e continuano a fare affidamento su una ampia gamma di prodotti con una volatilità di mercato limitata. Risultato operativo (EBIT) di settore in crescita nel secondo trimestre dell’1,1% a € 175 milioni (-8,4%, su base annua, nel primo semestre 2020, a € 398 milioni).

I ricavi del settore assicurativo sono diminuiti del 16,2% nel secondo trimestre 2020 e sono pari a € 384 milioni (-7,2% anno su anno nel primo semestre 2020, pari a € 739 milioni), influenzati da minori premi e minori rilasci su riserve tecniche. Sono stati riscontrati segni visibili di ripresa in termini di raccolta media giornaliera che genera raccolta lorda sui prodotti Multiclass e dell’offerta modulare Ramo Danni. Risultato operativo (EBIT) in diminuzione del 18,4% rispetto al secondo trimestre 2019, pari a € 248 milioni nel secondo trimestre 2020 (-4,3% rispetto al primo semestre 2019 a € 435 milioni). Alla fine di giugno 2020, il Solvency II Ratio del Gruppo Assicurativo Poste Vita si è attestato al 216%. Le misure transitorie forniscono un buffer addizionale di ulteriori 34 p.p. per assorbire la volatilità del mercato. Il coefficiente rimane al di sopra dell’ambizione manageriale del 200% lungo l’arco di piano.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

L’emergenza sanitaria in corso, legata alla diffusione del Coronavirus, ha avuto significativi impatti economici e finanziari sul sistema Paese e quindi anche sul Gruppo Poste Italiane. I mesi di marzo e aprile sono stati caratterizzati dalle misure restrittive governative progressivamente ridotte nei mesi successivi ma, ad oggi, non è ancora possibile delineare con precisione quella che sarà la “nuova normalità”; ciò rende prematuro effettuare realistiche previsioni sull’evoluzione economica e finanziaria del Gruppo nel corso del 2020. Nell’emergenza sanitaria e umanitaria che il Covid-19 ha rappresentato in questi mesi, la priorità del Gruppo è stata fin da subito quella di tutelare la salute dei propri dipendenti e della clientela, supportando le comunità e le Istituzioni nazionali nella gestione della crisi, garantendo un livello continuativo di servizi di pubblica utilità su scala nazionale.

L’ingente sforzo organizzativo ed economico effettuato ha consentito al Gruppo di adeguare la rete degli uffici postali e del recapito ai nuovi standard di sicurezza, spesso anticipando le indicazioni del Governo, a garanzia della continuità operativa. Poste Italiane costituisce un asset per le Istituzioni nella gestione dell’emergenza e si è affermata come un punto di riferimento per tutte le aziende nazionali in quella che sarà la “nuova normalità”. Poste Italiane ha attraversato il periodo di crisi e sta affrontando il nuovo contesto facendo leva sulle sue caratteristiche di azienda sistemica, dorsale fondamentale per la continuità operativa del Paese, soprattutto nei momenti di emergenza.

Il business model diversificato ha evidenziato segmenti penalizzati dalla crisi, come la corrispondenza, ma anche segmenti in crescita come i pacchi, dove la domanda ha ricevuto un forte stimolo dagli ordini dell’e-commerce. Le digital properties del Gruppo (sito internet e APP) e le reti terze offrono ai clienti una valida alternativa all’ufficio postale, incrementando la loro rilevanza e incidenza. La capacità di generare cassa è rimasta solida e la posizione finanziaria netta ampiamente positiva.

BancoPosta e Poste Vita godono di un elevato livello di solidità patrimoniale, come dimostrato dal CET1 di BancoPosta e dal Solvency II Ratio del Gruppo Assicurativo. Il business model di BancoPosta, i cui impieghi sono limitati alla sottoscrizione di titoli emessi da investitori istituzionali, si dimostra resiliente alle fluttuazioni di rischio di credito, oltre che capital light. Sul fronte dei costi e degli investimenti, il Gruppo ha attivato un ampio e severo programma di riduzione, con l’obiettivo principale di ottenere risparmi strutturali di medio e lungo termine.

In particolare, il Gruppo ha utilizzato le leve di flessibilità sul costo del lavoro per ridurre l’organico e ha adottato misure straordinarie sui costi legati alle performance commerciali e all’incentivazione manageriale (decurtato del 50% il bonus MBO). Il Gruppo ha inoltre fatto ricorso al Fondo di solidarietà in relazione al personale nei cui confronti, durante il periodo di emergenza sanitaria, è stata disposta la riduzione/sospensione dell’attività lavorative. Nell’emergenza il Gruppo ha attivato in tempi record lo smart working per tutte le risorse applicate ad attività compatibili (oltre 16.000 persone).

Questa misura ha comportato impatti positivi sulla produttività e sul contenimento dei costi. Infine il Gruppo ha avviato un programma che avrà l’obiettivo di strutturare interventi di valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare; le linee strategiche di tali iniziative saranno delineate nell’ambito del Piano industriale la cui finalizzazione è attesa nel quarto trimestre 2020. Di seguito le principali iniziative evolutive in corso nelle singole SBU.

Per quanto attiene il segmento Posta, Pacchi e Distribuzione, l’emergenza ha determinato una brusca accelerazione verso il futuro, sebbene sulla base di trend già delineati: il calo della corrispondenza e la crescita dei pacchi legati all’e-commerce. Per far fronte e sostenere tale deciso incremento dei pacchi, il Gruppo sta accelerando la realizzazione di due nuovi centri di smistamento, al nord e nel centro Italia, e sta rafforzando la partnership con operatori cinesi attivi nell’e-commerce inbound. Con la fine del lockdown, sono riprese le attività di rafforzamento della flotta green, che rappresenta uno degli obiettivi di Poste italiane per ridurre in maniera significativa le emissioni inquinanti.

Nell’ambito dei Servizi Finanziari e Assicurativi, il Gruppo continuerà a supportare le Istituzioni, anche concordando pro-attivamente l’implementazione di tutte le misure utili alla gestione dell’emergenza, così come già fatto dal mese di marzo per il pagamento anticipato delle pensioni. Poste Italiane renderà disponibili sul canale digitale nuovi servizi alla clientela, quali la possibilità di sottoscrivere contratti di consulenza ed effettuare la profilazione ai fini MiFID II e di sottoscrivere Piani di Accumulo sulla Gestione Patrimoniale. In merito ai prodotti assicurativi d’investimento, a luglio 2020, è stata lanciata una nuova polizza multiramo che consente un accesso graduale ai mercati, con l’obiettivo di salvaguardare la redditività dell’investimento dei nostri clienti dalla volatilità di mercato, e opzioni di investimento responsabile secondo i criteri Enviromental Social Governance (ESG). Poste Italiane, inoltre, in partnership con un primario istituto bancario, continuerà a offrire ai clienti con accredito dello stipendio la possibilità di ricevere in anticipo, senza costi aggiuntivi, le indennità di cassa integrazione guadagni (CIG).

Tra le azioni a supporto della ripresa economica del Paese, nell’ambito di quanto previsto dal Decreto “Rilancio”, Poste Italiane offrirà ai propri clienti, attraverso i canali fisici e digitali, un servizio di cessione del credito d’imposta in qualità di cessionario. Relativamente al settore Pagamenti e Mobile, PostePay S.p.A. continua a perseguire la propria mission strategica per diventare il principale ecosistema dei pagamenti in Italia e assicurare la convergenza tra pagamenti e telco e tra canali fisici e digitali, cercando di orientare il cambiamento delle abitudini dei clienti. In linea con l’evoluzione dell’offerta verso soluzioni digitali, si prevede nel corso dell’anno il lancio di una Carta prepagata full digital che potrà essere richiesta direttamente da App Postepay. Lato acquiring si prevede l’ampliamento dei canali di vendita del Codice Postepay, grazie al lancio della vendita online e della vendita a distanza da call center e il rafforzamento delle partnership con ENI e Lottomatica LIS ampliando i punti vendita convenzionati e le funzionalità/servizi offerti. In ambito Telefonia si investirà sullo sviluppo dell’offerta valorizzando i canali online, per intercettare un target complementare agli abituali frequentatori dell’ufficio postale.

INDICATORI ALTERNATIVI DI PERFORMANCE

Poste Italiane, in linea con gli orientamenti pubblicati il 5 ottobre 2015 dall’European Securities and Markets Authority (ESMA/2015/1415), presenta in questo Resoconto, in aggiunta ai dati economico-patrimoniali e finanziari previsti dagli International Financial Reporting Standards (IFRS), alcuni indicatori da questi ultimi derivati, che forniscono al management un ulteriore parametro per la valutazione delle performance conseguite dal Gruppo. Gli indicatori alternativi di performance utilizzati sono:

EBIT (Earning before interest and taxes) – indicatore che evidenzia il risultato prima degli effetti della gestione finanziaria e di quella fiscale. EBIT margin – rappresenta un indicatore della performance operativa ed è calcolato come rapporto tra il Margine Operativo (EBIT) e i Ricavi Totali. Tale indicatore è anche presentato distintamente per ciascuna Strategic Business Unit.

POSIZIONE FINANZIARIA NETTA DEL GRUPPO – è la somma delle Attività finanziarie, della Cassa e Depositi BancoPosta, delle Disponibilità liquide e mezzi equivalenti, delle Riserve tecniche assicurative (esposte al netto delle Riserve tecniche a carico dei riassicuratori) e delle Passività finanziarie. Tale indicatore è anche presentato distintamente per ciascuna Strategic Business Unit.

POSIZIONE FINANZIARIA NETTA DELLA STRATEGIC BUSINESS UNIT CORRISPONDENZA, PACCHI E DISTRIBUZIONE è la somma delle voci di seguito elencate, esposte secondo lo schema raccomandato dall’ESMA European Securities and Markets Authority (documento n. 319 del 2013): Passività finanziarie al netto dei rapporti intersettoriali, Attività finanziarie correnti al netto dei rapporti intersettoriali, Disponibilità liquide e mezzi equivalenti.

EBIT E UTILE NETTO NORMALIZZATI – per consentire una migliore valutazione e una maggiore comparabilità dei dati, di seguito viene riportata la riconciliazione tra EBIT e Utile netto Reported ed EBIT e Utile netto Normalizzato.

 

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