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Banche

Pos e contante: verità e frottole. Il commento di Sileoni (Fabi)

L'intervento di Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, su Pos, contanti e non solo

 

Nelle casette di sicurezza delle banche potrebbero esserci anche più di 200 miliardi di euro in contanti. La procura di Milano stimò 150 miliardi nel 2016 e dopo cinque, sei anni è probabile che le banconote depositate nelle cassette siano molte di più. Stiamo parlando di una cifra pari a circa il 10% del Pil.

Alzare il tetto al contante a 5.000 euro consentirebbe, secondo qualche parere, l’utilizzo di quei soldi e questo, nonostante chi pensa che non sia giustificabile rimettere in circolazione il cosiddetto nero. Quei 200 miliardi darebbero un impulso ai consumi, alla crescita economica e all’occupazione in un momento delicato per il nostro Paese. Non è un argomento da sottovalutare

In questi giorni si discorre anche di Pos. Una norma dello Stato volta ad azzerare le commissioni sui pagamenti con carte di credito e bancomat sarebbe incostituzionale: quelle commissioni sono pagate alle banche che offrono il servizio con il Pos a commercianti e partite Iva, ciascuna transazione ha un costo per le stesse banche che, pertanto, essendo peraltro aziende private, non possono azzerare i prezzi in un colpo solo.

Qualsiasi iniziativa che punti a ridurre o, in alcuni specifici casi, a eliminare le commissioni dovrebbe quindi essere presa dalle banche. Il governo, questo il mio consiglio, dovrebbe convocare l’Abi e il suo presidente Antonio Patuelli per capire se esistono spazi affinché il settore dia il suo contributo in questo senso. Certamente si può discutere e trovare una soluzione condivisa.

Sul tema delle commissioni occorre fare chiarezza. Va detto, peraltro, che i costi medi delle commissioni dei Pos sono calati anche del 40% negli ultimi cinque anni in Italia.

Faccio un paio di esempi: le commissioni per i pagamenti con carta bancomat sono passate dall’1,88% del 2017 all’1,27% di oggi cioè meno 32%; quelle per pagamento con carte di credito sono passate dal 2,70% del 2017 all’1,60% di oggi cioè meno 41%. I prezzi, inoltre, variano da banca a banca, nel settore c’è molta concorrenza: il mio suggerimento è andare in una filiale bancaria per i consigli giusti.

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