skip to Main Content

Popolare Vicenza e Veneto Banca, ecco come il governo strattona Bruxelles

Tutte le ultime novità per i cosiddetti risparmiatori truffati di Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Con una presa di posizione netta dell'esecutivo per bocca del sottosegretario al Mef

 

Risultano confermate (entro il limite dei 100mila euro ad investimento) le percentuali del 95 per cento per gli obbligazionisti e del 30 per gli azionisti.

Per il resto, non ci sono certezze.

E’ questo lo stato dell’arte sulla questione dei rimborsi ai cosiddetti risparmiatori truffati di Popolare Vicenza e Veneto Banca.

ECCO CHE COSA FARA’ IL GOVERNO CON BRUXELLES

“Gli uffici stanno lavorando ad una risposta, che ha un forte carattere politico oltre che tecnico”. Lo ha detto il sottosegretario al Mef Massimo Bitonci (Lega), oggi a Padova durante un incontro sulla riforma della giustizia tributaria, in merito alla lettera dell’Ue sulla possibile procedura per aiuti di Stato che potrebbe scattare per le modalità degli indennizzi ai risparmiatori colpiti dal crac della banche popolari venete. “L’Italia – ha detto Bitonci – ha scelto questa procedura di rimborso diretto in autonomia, con fondi propri che vengono dallo steso settore (conti dormienti di assicurazioni e banche, ndr), quindi si tratta di una procedura corretta. Di Maio e Salvini pochi giorni fa a Vicenza hanno dato un messaggio univoco: il governo non cambia idea su questa misura”.

CHE COSA STA ESCOGITANDO IL TESORO SU POPOLARE DI VICENZA E VENETO BANCA

Intanto per venire incontro alle aspettative di Bruxelles al Tesoro si pensa di escludere a priori clienti professionali e investitori qualificati, che la manovra non cita, concentrando il diritto al rimborso su persone fisiche e Onlus. Il tentativo italiano è però di far rientrare nella platea anche le microimprese (fino a 10 dipendenti).

IL COMMENTO DELL’ESPERTO SU POPOLARE DI VICENZA E VENETO BANCA

«Il Governo parte infatti dal presupposto – ha spiegato al Sole 24 Ore l’avvocato modenese Letizia Vescovini – che ci siano state delle violazioni massive a danno dei risparmiatori, come emerge dai lavori della Commissione banche della scorsa legislatura e dalle numerose inchieste giudiziarie sul tema». Un’impostazione che a quanto pare avrebbe già suscitato qualche obiezione da Bruxelles.

ECCO IL PROGETTO DEL GOVERNO SUI RISPARMIATORI DI POPOLARE DI VICENZA E VENETO BANCA

Il decreto in gestazione prevede, nonostante i dubbi che erano stati sollevati in sede di approvazione della legge di Bilancio, lo stesso trattamento anche per i clienti delle banche “risolte” (Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti e CariFerrara). Anzi nel testo viene fatta esplicita menzione di queste quattro banche proprio per evitare che in fase applicativa si potessero porre dei dubbi, viste le ambiguità della legge di Bilancio.

L’ANALISI DEL SOLE 24 ORE

Un altro decreto – secondo il Sole – dovrebbe arrivare entro un mese per mettere la Consap in condizioni di gestire la partita dei rimborsi. A partire dalla data di pubblicazione di questo secondo decreto sarà possibile poi presentare le domande per il rimborso. «Non occorrerà provare di essere stati vittime di misselling – continua Vescovini -. E potranno essere ammessi al rimborso anche coloro che non avessero viste riconosciute le proprie ragioni davanti all’Acf (arbitro per le controversie finanziarie, ndr) o in altra sede. E neanche dovrebbero essere previste limitazioni per quanto riguarda la sede di acquisto del titolo (se in sede di collocamento o sul secondario)».

ECCO IL VERO NODO DA SCIOGLIERE SU POPOLARE VICENZA E VENETO BANCA

Il nodo fondamentale è quello del fondo per i risparmiatori. Ma rischia di complicarsi l’iter per il rimborso ai cosiddetti “truffati” delle banche: 300mila piccoli investitori coinvolti nel crac degli istituti di Banca Etruria, Popolare di Vicenza e Veneto Banca per il quale il governo ha stanziato in manovra 525 milioni l’anno fino al 2021 per indennizzarli.

LE TAPPE DELLA NORMA SUI RISPARMIATORI DI POPOLARE VICENZA E VENETO BANCA

Secondo il calendario indicato dal sottosegretario all’Economia Alessio Villarosa il primo decreto con regole e procedure potrebbe arrivare a stretto giro, mentre in un mese sarebbe pronto il secondo con l’affidamento alla Consap della gestione operativa dei risarcimenti.

IL RISCHIO BOCCIATURA EUROPEA

Una bocciatura europea potrebbe imporre il recupero dei rimborsi riconosciuti in modo illegittimo: “Con questa incognita, la firma degli atti che fanno partire la macchina degli indennizzi esporrebbe a responsabilità erariali imponenti. Una variabile del genere potrebbe bloccare anche i lavori della commissione tecnica di nove membri che dovrà gestire le pratiche”, aggiunge il Sole.

LA QUESTIONE DELLE MODALITA’ DELL’INDENNIZZO

Nelle loro richieste di chiarimenti, i tecnici comunitari ricordano che direttive alla mano l’indennizzo spetta ai risparmiatori danneggiati da una «vendita fraudolenta» (misselling) . E che la frode deve essere certificata dal «giudizio di una Corte» o dal «parere di un arbitro».

CHE COSA DICONO I TECNICI UE

Ma la legge di bilancio non prevede né giudici né arbitri. I tecnici Ue aggiungono però quella che nella maggioranza di governo giudica una possibile soluzione di compromesso. Perché la burocrazia di Bruxelles ricorda che per avviare le compensazioni servirebbe «almeno la fissazione di criteri che assicurino che il rimborso sia dovuto a ragioni di urgenza sociale». Tra i parametri indicati da Bruxelles, è il meno automatico. E può lasciare qualche spazio alla trattativa.

Back To Top